ARTE E CULTURA
Comunicato Stampa

Burning Man, Leonardo e i contemporanei

28/09/16

A furia di ricercare la verità con metodo quasi scientifico e di descrivere in maniera oggettiva e impersonale le nostre vite standardizzate, l’arte degli ultimi decenni si è focalizzata esclusivamente sui dettagli, ha accatastato oggetti di uso comune e ha rinunciato al nobile e al singolare per focalizzarsi sull’ordinario.

FotoDue manifestazioni di questi giorni hanno spostato la loro attenzione dal particolare all’assoluto e hanno assunto come punto di riferimento Leonardo da Vinci e la sua ricerca: Burning man, il costosissimo festival appena concluso, che si svolge ogni anno nel deserto del Nevada, e la rilettura collettiva italiana Leonardo da Vinci e i contemporanei, in corso a Palazzo Martinengo a Brescia.

Il confronto con l’eterno e con l’assoluto, contrariamente a quello con il quotidiano e l’anonimo, è un percorso pericoloso. Oggi l’enfasi romantica è vietata e nessuno vuole sentir parlare di anima, di interiorità o di spiritualità. Ciò nonostante, l'Illuminismo non ha prodotto i risultati sperati e la fiducia nella scienza vacilla, (si veda lo scetticismo di molti nei confronti della medicina tradizionale). Dal punto di vista artistico la denuncia e la critica sociale si sono rivelate un vicolo cieco perché non offrono sbocchi e si ripetono ciclicamente sempre uguali, senza proporre scenari differenti. Allo stesso tempo la necessità di una espressione assoluta e universale dell’essere e di uno sguardo senza limiti sono sempre più evidenti. La perdita del sacro non ha cancellato il desiderio dell'eterno e dell'universale.

La volontà di passare di nuovo dal dettaglio all’insieme è visibile in alcune “costellazioni” presentate a Brescia.
Molte opere esposte in questa mostra rivelano un’impronta rinascimentale nella disposizione assiale, nella centralità e nell’equilibrio dei poliedri del De Divina proportione o in qualche uovo di struzzo trasformato in simbolo astratto.

La lezione di Leonardo traspare negli schemi piramidali di certe composizioni, così come nelle luci lontane e nei colori che sfumano.

Nel festival di Black Rock City l’eredità di Leonardo passa per il controllo della forza violenta della natura e per il confronto con lo spazio aperto, concreto ed ostile.

Burning man che non lascia tracce fisiche dietro di sé (tutto è smantellato alla fine del festival), vive per il piccolo arco di tempo dei suoi otto giorni di apertura, e questo suo essere breve e focalizzato sul presente lo trasforma in rito e dunque in gesto eterno.
Burning man è una realizzazione spirituale, un percorso rituale attorno a un altare temporaneo, che nel suo mutare e trasformarsi ogni anno descrive il ciclo del tempo, la creazione e la distruzione, il reale e l’immaginario.

In questo rito si rappresentano l'inizio e la fine (il simbolo dell’uomo che brucia) , ciò che si vede e ciò che non si vede, lo spirito e la materia, il razionale e l’irrazionale. In definitiva tutto quello che non può essere colto dal solo intelletto.

Il tema di entrambe le manifestazioni e’ la contemplazione, il collegamento tra mondo reale e mondo spirituale e il superamento della cultura e dell'arte dell'ordinario.

Paola Nicoli.



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