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Cancro e supplementazione di Vitamina D

Oramai sono decine di migliaia le prove che ipotizzano che aumentare l'assunzione di vitamina D può aiutare a ridurre il rischio di sviluppare cancro e malattie autoimmuni.

FotoUn nuovo studio pubblicato sulla rivista dei medici americani (JAMA) indica che questa soluzione apparentemente semplice non è così semplice.

Secondo la nuova ricerca, la composizione corporea (misurata in base al peso, alla percentuale di grasso corporeo, al BMI (Body Mass Index, una misura del grasso corporeo basata su altezza e peso che si applica a uomini e donne adulti), alla circonferenza della vita) gioca un ruolo fondamentale nella quantità di vitamina D che il tuo corpo fa circolare attivamente e, di conseguenza, influisce sulla ricerca sul cancro precedentemente determinato.

Si tratta però di una scoperta da valutare con attenzione: a oggi resta ancora poco chiaro il possibile effetto della vitamina D sul cancro, nonostante sia stato indagato in diversi studi. Per i responsabili dello studio VITAL, i risultati emersi da questa ricerca non sono definitivi, ma possono aiutare a capire meglio la relazione tra questa vitamina e il cancro. “Abbiamo dimostrato che un’associazione tra l’integrazione di vitamina D e il cancro metastatico ha una base biologica plausibile” spiegano gli autori.
Ci sono però ancora questioni aperte. I ricercatori precisano che è in corso una valutazione a distanza di qualche anno dai primi riscontri: sarà necessario studiare l’effetto di dosi differenti di vitamina D, e si dovranno condurre ancora studi su pazienti già colpiti dal cancro.

Una analisi successiva, i cui risultati sono stati pubblicati di recente su JAMA Network Open, ha seguito invece la sorte delle 1617 persone che, avendo fatto parte degli oltre 25.000 volontari che avevano assunto durante lo studio l’integrazione vitaminica, hanno ricevuto, nei cinque anni successivi, una diagnosi di tumore.
Si è scoperto così che tra di loro c’è stata un’incidenza di cancro avanzato (metastatico o fatale) ridotta rispetto al gruppo che aveva assunto il placebo (una riduzione stimata del 17 per cento). In sostanza, aver assunto più vitamina D3 potrebbe non aiutare a prevenire il cancro di per sé, ma ridurre la velocità di progressione e quindi la gravità della malattia, soprattutto nelle persone di peso nella norma (una scoperta non sorprendente perché è già noto che l’indice di massa corporea influenza l’efficacia della vitamina D).

IN CHE MODO LO STATO DI VITAMINA D INFLUISCE SUL RISCHIO DI CANCRO

Questa analisi post hoc dello studio VITAL, che ha valutato l'influenza dell'assunzione di vitamina D e omega-3 su cancro, malattie cardiache e rischio di ictus, si proponeva di scoprire se la composizione corporea avesse un ruolo in questa relazione.

Ciò è stato ispirato dai significativi risultati preventivi riscontrati nei partecipanti con BMI "normale" al basale che hanno aumentato l'assunzione di vitamina D , ma non quelli con sovrappeso o obesità. Questi includono:

• Riduzione del 24% dell'incidenza del cancro
• Riduzione del 42% della mortalità per cancro
• Riduzione del 22% dell'incidenza delle malattie autoimmuni

Lo studio ha analizzato un sottogruppo di 16.515 partecipanti dello e ha scoperto che i livelli di vitamina D sono aumentati meno in un periodo di due anni nei partecipanti con un indice di massa corporea più elevato (cioè erano più grassi).

I ricercatori ipotizzano che ciò sia dovuto a un metabolismo alterato e a una quantità ridotta di vitamina D circolante (cioè attiva) nel sangue negli individui con sovrappeso o obesità.

L'evidenza mostra una chiara relazione inversa tra il tessuto adiposo e il livello della vitamina D, e questa correlazione influisce successivamente sulla probabilità che gli individui con un indice di massa corporea più elevato possano raccogliere i benefici per la salute benefici dimostrati in studi precedenti (ad esempio, riduzione del rischio di cancro, mortalità per cancro e malattie autoimmuni prevalere).

Le prove dimostrano che il mantenimento di livelli sani di vitamina D può aiutare a ridurre la probabilità di sviluppare il cancro o una malattia autoimmune.

Tuttavia, la ricerca attuale indica anche che la composizione corporea gioca un ruolo enorme nella quantità di vitamina D immagazzinata nel tessuto adiposo (cioè nel grasso corporeo) rispetto alla quantità disponibile per l'utilizzo da parte delle cellule.

Per raccogliere i benefici di longevità ottimali descritti in questo studio, è fondamentale raggiungere e mantenere uno stato di vitamina D sano e cercare di abbassare il grasso corporeo con un adeguato stile di vita.

E la ricerca mostra che il modo migliore per raggiungere la sufficienza di vitamina D è con un integratore ad alta efficacia.

LA VITAMINA D PUÒ INFLUENZARE LA RISPOSTA IMNUNITARIA AL TUMORE.

Per verificare l'impatto della vitamina D sulla risposta alle terapie anticancro un gruppo di ricercatori dell'Institute of Oncology di Poznan (Polonia) ha coinvolto 200 pazienti con melanoma metastatico in trattamento con farmaci anti PD-1, anticorpi usati correntemente nella pratica clinica.

Obiettivo dello studio era quello di verificare la risposta alle terapie in relazione ai livelli di vitamina D presenti nel sangue. Dalle analisi è emerso che nei pazienti con livelli fisiologici di vitamina D la risposta alle terapie è risultata efficace nel 56% dei casi. Per contro, nei pazienti con livelli di vitamina D inferiori alla norma la risposta si è verificata nel 36% dei casi.

Non solo, la sopravvivenza libera da malattia -ovvero il tempo che intercorre tra il trattamento e la ripresa della malattia- è risultata di 11,2 mesi nelle persone con normali livelli di vitamina D e di 5,7 mesi in quelli carenti. Quanto ottenuto, seppur da confermare in una casistica più ampia, mostra come i livelli di vitamina D possano influenzare la risposta alle terapie anticancro. Ecco perché -scrivono gli autori- «una supplementazione tramite integratori di vitamina D potrebbe essere utile nel migliorare la risposta alle terapie».

FONTI:

• Chandler PD et al. "Effect of Vitamin D3 Supplements on Development of Advanced Cancer" JAMA Network Open DOI: 10.1001/jamanetworkopen.2020.25850
• https://acsjournals.onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1002/cncr.34718



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