Cognitive Computing

Come molti termini in inglese non esiste una traduzione letterale, in Italiano, della locuzione “Cognitive Computing”, la più compatibile è “Sistema cognitivo”, cioè un sistema intelligente capace di sfruttare la potenza di calcolo e specifici algoritmi di apprendimento per imparare dall’ambiente e restituire soluzioni sempre più evolute.

I computer oggi sono sempre più potenti, sempre più portatili, sempre più pervasivi. Viviamo nell’era della digitalizzazione. Queste macchine sono in grado di registrare dati in completa autonomia senza l’intervento umano (si pensi alle videoregistrazioni, ai social network, ai sensori di cui sono dotati diversi dispoitivi, capaci di rilevare ogni sorta di grandezza fisica ecc.) così che crescono le dimensioni dei datastore in maniera esponenziale. IL problema, quindi, adesso è quello di estrarre conoscenza specifica e utilizzabile da questa massa di dati.

I sistemi congnitivi sfruttano l’intelligenza artificiale e i data mining per produrre conoscenza specifica e/o nuovi modelli di apprendimento per avanzare nelle nuove soluzioni.
Tali algoritmi sono in grado di trattare la base dati, individuare delle deboli o forti correlazioni tra i medesimi, astrarre dei modelli interpretativi e/o predittivi con i quali trattare i nuovi dati e da qui far evolvere iterativamente la propria soglia di conoscenza. Si tratta di algoritmi complessi di intelligenza artificiale: dagli alberi di decisione, ai sistemi esperti, dai sistemi fuzzy alle reti neurali che trovano applicazione non solo più nell’immaginario di qualche romanzo di fantascienza perché sono realtà in diversi sistemi, dai modelli predittivi per la meteorologia ai sistemi di diagnostica in medicina, piuttosto che ai mcicrocontrollori di cui sono dotati molti degli attuali dispositivi elettoronici.

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