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Come prevenire le guerre? Le guerre nessuno le vuole ma ce ne è una in ogni angolo del pianeta. Come uscirne ?

Il conflitto Russa-Ucraina evidenzia una contraddizione irrisolta : le guerre nessuno le vuole ma mai sono trascorsi piu' di 20 anni senza farne una , salvo quelle a “minore intensità” che ci accompagnano ogni giorno. E allora visto che cosi’ è da secoli, dobbiamo abituarci, rassegnarci ed abbandonare ogni speranza ? Oppure cerchiamo di affrontare alla radice il problema ponendoci una domanda “COME TENTARE DI PREVENIRE LE GUERRE” ?

FotoFinita la crisi Ucraina si ripresentera’ quella Libica e poi un’ altra ( Taiwan-Cina) e poi una terza ( Corea del Nord-Corea del Sud) o una quarta (India- Pakistan) senza contare centinaia di conflitti “minori” sparsi o dormienti in ogni angolo del Pianeta .
In genere le fazioni belligeranti rimangono ancorate sulle proprie posizioni e convincimenti; Per superare la stagnazione serve ricorrere ad un organo di mediazione autorevole, sovranazionale e decisionale che dirima le controversie che a getto continuo si presentano e si presenteranno, organo al quale affidare poteri di indagine sovranazionale in special modo nei Paradisi Fiscali (li ’ c' è molto di marcio ; dai finanziamenti illegali a movimenti sovversivi o terroristici a elargizioni a politici corrotti , tangenti da fornitori di armi a generali e tanto altro)
L’auspicio è che studiosi del diritto internazionale traccino una metodologia di mediazione ( o arbitrato) da seguire già dalle fasi embrionali di ogni conflitto . Su questo fronte non si vedono proposte ; tutti prendono atto, analizzano, criticano, condannano o assolvono , ma nessuno suggerisce un metodo sistematico per risolvere o almeno provare.
Per esempio si potrebbe iniziare proponendo una riforma dell’ ONU che ha fatto il suo tempo, in modo che l’assemblea sia equamente rappresentata da ogni Paese, l’ abolizione del veto da parte del consiglio di sicurezza, la formazione di un gruppo di giuristi di alto livello universalmente riconosciuti che si accollino l’onere di svolgere una mediazione-conciliazione ben argomentata , la costituzione di un unico, neutro, forte Esercito/ONU (serve purtroppo visto che ogni mattina si sveglia un Milosevic)- I Conciliatori potrebbero esperire una procedura di mediazione audendo le parti ed emettendo documentate decisioni appellabili una sola volta ed infine da porre in esecuzione ,in caso di ultima opzione con la forza dell’ Esercito-ONU che fra l’altro potrebbe sostituire tutti gli altri con risparmi colossali .
In ogni caso la decisione avrebbe una sua utilità in quanto rappresenterebbe un punto di riferimento ufficiale ; cosi’ in caso di controversia sul leader, verrebbe riconosciuto quello indicato dalla decisione dell’organo di mediazione ; si pensi al caso libico e la incertezza di chi deve ufficialmente interloquire ( governo Haftar o Al Sarraj?) con la comunità’ internazionale.
E’ evidente che il progetto è complicatissimo da realizzare , la lista dei problemi lunghissima, ma esiste forse un’ alternativa? Restiamo passivi di fronte a questo finimondo o forse non vale la pena di iniziare e fare un tentativo da perfezionare e correggere il tiro strada facendo ?
E perché’ non cominciare dal caso Ucraina-Russia visto che entrambe vantano ragioni contrapposte : la Russia teme l' accerchiamento se l’ Ucraina aderisse alla NATO e la Ucraina teme la violazione del diritto a decidere e della gestione del suo territorio . Nella bozza proposta , davanti ad un mediatore- sovranazionale ogni parte nomina uno o piu’ arbitri e tutte e due il presidente del collegio arbitrale giudicante . Gli arbitri decidono a maggioranza anche con una soluzione che preveda reciproche concessioni e proposte magari riproponendo gli accordi di Minsk per le due regioni contese del Donbass e rifare il referendum per la Crimea . La prima decisione sarebbe appellabile ma dopo l’appello a fine iter , diverrebbe esecutiva pena sanzioni ed in ultima istanza l’attuazione della delibera anche previo intervento dell’ esercito ONU-
Perché’ non cominciare a discutere ? ; perché chi ne ha le capacita’ (per esempio i giuristi vaticani) non organizza convegni? Perché non tentare di far scattare una scintilla ?

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