Compravendita immobiliare. La detrazione fiscale del 50-65% può passare al compratore o all'erede

Articolo 2, comma 12-bis, del Decreto Legge n. 138 del 2011 originariamente non prevdeva questa opportunità che invece è stata introdotta dal novembre 2011. Vale la pena di approfondire

La sorte del diritto a usufruire della detrazione fiscale nell’ipotesi di cessione di un immobile su cui sono stati eseguiti lavori di ristrutturazione edilizia agevolati è disciplinata diversamente a seconda del momento in cui è stato stipulato l’atto.

Per le compravendite avvenute prima del 17 settembre 2011, la normativa disponeva il trasferimento all’acquirente persona fisica della parte di detrazione non utilizzata (articolo 1 della legge n. 449 del 1997). Per i contratti sottoscritti, invece, nel periodo che va dal 17 settembre al 31 dicembre 2011, era lasciata alle parti contraenti la possibilità di decidere se trasferire o meno il diritto al beneficio fiscale (articolo 2, comma 12-bis, del Decreto Legge n. 138 del 2011).

In tal caso, in assenza di accordo tra le parti, ha precisato l’Agenzia delle Entrate, le detrazioni residue continuavano a competere all’acquirente, conformemente alla disciplina previgente (circolare n. 19 del 2012, risposta al quesito 1.6).

Per completezza di analisi, infine, si ricorda che, anche per le compravendite immobiliari datate a partire dall'1 gennaio 2012, l'attuale normativa prevede il trasferimento del diritto a detrarre le rate residue in capo all’acquirente persona fisica, salvo che le parti non si accordino diversamente (articolo 16-bis, comma 8, del Testo Unico sull'Imposta dei Redditi).

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