TURISMO
Comunicato Stampa

Con la parsi, catarella, yari, al bano e gli artisti di nugnes, eccellenze al” don carmelo”

10/08/21

Un incontro all’insegna del “bello” per festeggiare le 74 candeline della psicoterapeuta e scrittrice Maria Rita Parsi a Curtipitrizzi nelle Tenute di Al Bano con un parterre d’eccezione sotto le stelle del Salento con le stelle dell’arte visiva, della musica, della poesia coordinate dal curatore d’arte Salvo Nugnes

CELLINO SAN MARCO (BR) – La poesia simbolica di Irene Catarella e la profondità del pensiero di Maria Rita Parsi, che aggiunge un altro anno all’anagrafe ma soprattutto le sue pubblicazioni all’attivo, oltre 100 libri di tipo scientifico, letterario e divulgativo. Sono giunte a Curtipitrizzi, ristorante Don Carmelo, su invito del curatore d’arte e manager di vip Salvo Nugnes. A fare gli onori di casa lo stesso Al Bano Carrisi che ha lanciato un messaggio positivo in favore dei vaccini per uscire dalla pandemia. E nel corso della serata le performance di Yari Carrisi Power (armonium indiano e chitarra) e la voce della sua compagna con un omaggio al cantautore siciliano Franco Battiato.
Serata con talentuosi artisti tra cultura e musica alle Tenute Carrisi, con la mostra-evento e ospiti illustri.
Serata mondana? «Semplicemente tra amici e con tanta voglia di bello, per lanciare un messaggio positivo e scacciavirus» ha detto Nugnes.
E poi gli interventi di Maria Rita Parsi, 74 anni, scrittrice e psicoterapeuta, “Premio Lucia” alla carriera al Lecco Film Fest, che ha parlato del senso della vita, della morte come condizione di una nuova esperienza di vissuto, non temere dunque «la fatica della vita» e glissare il «non vivere» soprattutto la realtà virtuale «che annienta l’anima» e un messaggio rivolto ai giovani «il virtuale non esiste, non c’è vita perché non c’è morte in un computer, estranea, aliena, appiattisce le menti e per questo impegniamoci tutti in questo momento in cui ci siamo rifugiati nella consolazione di un pc a trasformare il virtuale in virtuoso». Parsi è categorica nelle sue idee ed è di sprone alla vita. Con lei Irene Catarella, 47 anni, scrittrice agrigentina, filologa, che a sorpresa ha ricevuto e autografato per i presenti la prima copia del suo nuovo libro “#Cantoanima” (editoriale Giorgio Mondadori) con le icone fotografiche di Elisa Fossati. Una raccolta di oltre 100 poesie che per titolo hanno in molti casi dei neologismi e tutte fanno incetta di un simbolo guida, l’hashtag (#) nel titolo. Ha letto “Per #Auschwitz” e si è commossa, lei che nella simbologia junghiana trova la fonte di ispirazione per il suo lavoro di psicologa, scrittrice, filologa, biblista, con 3 lauree nel cassetto ha così recuperato il tempo perduto a causa della sindrome di Ménière che l’ha colpita per 15 anni in gioventù. Una malattia di cui si sa poco, che colpisce l'orecchio interno e che causa tipici episodi di vertigine, perdita di udito «ma soprattutto» la poetessa ha ribadito «per leggere una pagina di un libro ci mettevo 3 mesi». Ne è guarita ed ha dato sfogo a tutta la sua voglia di sapere e di raccontare.
Tra gli ospiti della serata anche Nicola Trombetta, già amministratore del Comune di Matera e formatore della Regione Basilicata.
La musica di Yari Carrisi Power, le #poesie di Catarella e il taglio della torta di Parsi che non è soltanto il varco verso un nuovo anno di vita ma anche il suggello a una serata splendida sotto il cielo salentino nel regno di Al Bano Carrisi, «il leone di Cellino» e l’ambasciatore delle sette note tricolori nel mondo.




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