MUSICA
Articolo

Corale S. Cecilia di Montecosaro: un’esperienza straordinaria

11/04/16

Recentemente, con immenso piacere, abbiamo scoperto che, fra i circa 3.000 cori esistenti in Italia, il sito della corale Santa Cecilia di Montecosaro è il più popolare e visitato.

FotoInfatti, cliccando le parole “coro” o “cori” nel motore di ricerca Google e il primo sito che appare è quello della nostra corale. Proprio una bella soddisfazione per una realtà come la nostra, presente sul territorio dal lontano 1979, composta da persone di tutte le età e di tutti i ceti sociali, unite dalla voglia di fare qualcosa di bello e importante per il proprio paese e dall’amore per la musica, soprattutto quella corale, che può permettere, anche senza grandi basi musicali, di vivere straordinarie esperienze artistiche.


Cos’è un coro? E’ musica tra la gente, è un gruppo di persone che riveste un ruolo fondamentale nella società, poiché rappresenta uno strumento d’aggregazione, di socializzazione e un importante fattore di diffusione e tutela delle tradizioni del proprio paese. Per questo e per il fatto di essere stata riconosciuta come significativa realtà culturale locale, la corale Santa Cecilia di Montecosaro, il 30 novembre 2011, ha ricevuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali l’importante “Attestato di Interesse Nazionale”.

Come nasce il coro? I primi ad usarlo furoni gli antichi greci (veniva utilizzato, in teatro, durante le tragedie), ma la pratica corale fu comune a molte civiltà dell’antichità, in particolar modo come mezzo di preghiera aggregativo. La musica corale come la intendiamo oggi, invece, ha origine nel canto cristiano dei primi secoli. Questi, inizialmente, fu monodico e la trasmissione delle linee melodiche fu orale (solamente più tardi si codificarono i suoni con la nascita della scrittura musicale chironomica e successivamente dei neumi con l’avvento del canto gregoriano). Con il passare del tempo si iniziò a cantare a più voci, nacque quindi la polifonia e poco dopo la scrittura musicale passò dal neuma alla notazione mensurale (note che oltre all’altezza del suono ne indicavano anche la durata). La musica corale si può suddividere in base al repertorio eseguito dai cori (es. monodica, polifonica sacra, polifonica profana, popolare, gospel o spiritual, ecc..) o in base all’organico dei cori stessi (maschile, femminile, misto, voci bianche).

E la musica corale in Italia? E’ materia di studio presso i conservatori statali e vanta una tradizione di tutto rispetto, con numerose associazioni di categoria a livello regionale e nazionale. Tradizione di tutto rispetto che, naturalmente, si estende anche alla categoria dei compositori, soprattutto di polifonia corale sacra. Numerosi e di altissimo livello se ne sono susseguiti nei secoli, dall’ineguagliabile Giovanni Pierluigi da Palestrina, ad Orazio Vecchi, Antonio Lotti, fino ad arrivare a Luciano Berio, Orlando Dipiazza, Mauro Zuccante e molti altri contemporanei che, imperterriti, continuano a sfornare composizioni di alto valore artistico. La corale Santa Cecilia, a questo proposito, è in possesso di uno dei più grandi archivi d’Italia di composizioni corali, che consta di circa cinquemila spartiti, selezionati e ben catalogati, di musica polifonica sacra e profana.

Appello per gli amanti del canto di Montecosaro e zone limitrofe: Potete tranquillamente entrare a far parte del nostro coro, non occorrono doti particolari e l’impegno è minimo: un’ora e mezzo alla settimana per le prove. Venite a trovarci nella nostra sede di Largo Laureati (sotto le Logge) a Montecosaro, alle 21.30 di ogni giovedì, troverete sicuramente ad aspettarvi un ambiente cordiale e accogliente.

Licenza di distribuzione:
INFORMAZIONI SULLA PUBBLICAZIONE
Fabio Bianchi
Responsabile account:
Fabio Bianchi (Responsabile pubblicazioni)
Contatti e maggiori informazioni
Vedi altre pubblicazioni di questo utente
RSS di questo utente
© Pensi che questo testo violi qualche norma sul copyright, contenga abusi di qualche tipo? Contatta il responsabile o Leggi come procedere