GASTRONOMIA
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L’importanza del pane nella vita quotidiana

04/05/09

Il pane è uno degli alimenti base della nostra dieta e della cucina mediterranea. C’è chi preferisce la crosta e chi la mollica, ma a tutti piace questo prodotto tipico della nostra tradizione.

Anche se il prezzo del pane nell’ultimo anno ha continuato a salire, moltissime famiglie non hanno voluto rinunciare al pane sulle loro tavole. Quello del pane è infatti uno dei settori fondamentali della nostra alimentazione, è un alimento ricco di carboidrati, in una dieta equilibrata i carboidrati dovrebbero fornire il 50-55% delle calorie. Il pane come tutti gli alimenti presi singolarmente non è un alimento completo, è ricco di fibre in particolare quello integrale. Così alcuni hanno deciso di imparare a fare il pane a casa, certo non utilizzando le attrezzature per panificio, ma accontentandosi di elettrodomestici più piccoli e certamente meno raffinati.
Anche i risultati spesso non sono proprio quelli sperati ma lasciamo molto a desiderare.

Moltissime sono le macchine utilizzate in un moderno panificio, a seconda di ogni momento della produzione c’è una macchina precisa, come l’impastatrice o le spezzatrici, i dosatori e miscelatori, ma anche i diversi tipi di forno che si possono utilizzare. E lo stesso vale per le macchine da pasticceri, non è quindi certo possibile improvvisare un panificio o pasticceria. La pasticceria è un'arte che appartiene specificamente alla tradizione culinaria europea e alle tradizioni che da essa si sono generate, come quella Americana o creola. L'Alto Medioevo rappresenta un passo fondamentale verso il concetto di pasticceria nel senso oggi comune, grazie ai fiorenti traffici che portavano alcuni ingredienti fondamentali alle corti dei nobili. Tra questi zucchero di canna, cannella, zenzero, riso, sesamo, noce moscata, chiodo di garofano. A partire dalla metà del 1500 inizia quella che si configurerà come una rivoluzione del gusto. Di qui gli Europei portano molti ingredienti del tutto nuovi, tra cui il cacao destinato a trovare un posto di assoluto rilievo nella pasticceria moderna, ma anche caffè, zucchero e vaniglia. È da qui che l’arte della pasticceria ha assistito ad una vera e propria espansione, definendo la propria autonomia rispetto alla gastronomia globalmente intesa.

In Italia ogni regione ha una sua propria tradizione per la panificazione. Esistono infatti moltissimi tipi di pane tipici di una regione italiana, come per esempio la “michetta” o “rosetta”, un pane di forma rotonda, con la base piatta e con la tipica incisione a stella, è vuota all’interno per effetto di una prolungata lievitazione dell’impasto. È originaria della Lombardia. Oppure la “biova”, originaria del Piemonte, che è ottenuta con un impasto lievitato a lungo, ma anche con meno acqua. La mollica in genere è molto morbida. O anche il pane di segale, il più diffuso in Alto Adige, aromatizzato con semi di cumino.

Poi anche la “ciriola”, di tradizione romana, ha una forma allungata e una mollica molto morbida all’interno, mentre la “coppia”, di origine ferrarese, ha una particolare forma a quattro punte ed è a base di pasta dura. È quasi privo di mollica.

Non possiamo non citare anche il “casarau” o “carta da musica”, di antichissima tradizione sarda, si presenta come un disco sottilissimo di colore chiaro, croccante e friabile, e si ottiene con la semola e pochissima lievitazione. Spesso ora anche questi pani regionali si possono trovare anche in altre regioni, ma se non li trovate e li volete assaggiare li troverete di certo nelle numerose e gustosissime fiere panificazione.

A cura di Martina Meneghetti
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