ARTE E CULTURA
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Cinematerapia, l'arte che cura

02/03/10

Teatro e Cinema possono curare. A confermarlo sono numerose esperienze e ricerche che hanno indagato sulla creatività e la psicologia dell’arte. La finzione scenica e filmica invita sul palcoscenico ed esce dalla pellicola, mostrando tutto il suo potere di cura sull’individuo e i suoi disagi.

Riportiamo una interessante intervista fatta da Maria Pina Egidi, responsabile di un singolare blog sulla cinematerapia, al dr. Ermanno Gioacchini, esperto nel campo nel nostro Paese.

A Roma, già da alcuni anni, l’Atelier di Drammaterapia Liberamente ed il CDIOT (Creative Drama & In-Out Theatre), diretti dallo psichiatra e psicoterapeuta Ermanno Gioacchini e da un gruppo di psicologi della Scuola Romana Rorschach, portano avanti ricerca e gruppi esperienziali su drammaterapia e cinematerapia.
Abbiamo chiesto al dottor Gioacchini di illustrarci alcuni elementi teorici e gli strumenti di queste discipline, che rappresentano una profonda e valida esperienza formativa e terapeutica non solo er “addetti ai lavori” (attori, formatori, performer, ecc.), ma anche per chiunque voglia affrontare e risolvere disagi e conflitti personali. Dr. Gioacchini, sappiamo che l’arte, da sempre è anche cura del sociale, perché fotografia del collettivo, deposito delle memorie, delle speranze e delle illusioni del’umanità; ora è diventata anche uno strumento di cura psicologico. Ci spiega come viene utilizzata?
- Quel magico “come se”, proprio della rappresentazione che vi è nell’arte, ha davvero la potenza di far lavorare la nostra mente, risolvendo conflitti e smascherando il nostro doppio. Possono questo le arti figurative, il teatro, ed inconsapevolmente noi tutti sperimentiamo sempre questo davanti ad un buon film. Riguardo un setting teatrale o di cinematerapia, consideriamo che quanto avviene su un palcoscenico, in un gruppo di recitazione o registrato in un film, costituisce una vera e propria allegoria, non diversamente da quanto possano esserlo le storie, i miti, le favole o i sogni. Fondamentalmente, è questa riproduzione “artistica” della realtà, che pesca nell’inconscio ed “onirico”, che noi utilizziamo come elemento terapeutico nella drammaterapia e cinematerapia.
Nelle conferenze che lei tiene sull’argomento, lei spiega che, ad esempio, in un setting di drammaterapia, è proprio l’impatto indiretto, cognitivo-emotivo, con il canovaccio o la drammaturgia rappresentata all’interno degli interpreti, a determinare reazione psicologiche sfruttabili terapeuticamente…
- È così. Avviene una sorta di recupero di “informazioni” importanti, riguardanti i nostri conflitti ed è questo accesso indiretto, soprattutto emotivo, a questi dati intrapsichici che ci fa apprendere come risolverli. L’identificazione con un personaggio aiuta a sviluppare un confronto interno, dato che vengono richiamate alla coscienza risorse profonde dimenticate, ruoli mai espressi. Si diventa consapevoli della possibilità di applicare tutto questo alla nostra vita quotidiana, migliorando il nostro adattamento.
Ci descrive un setting di cinema-terapia?
- Nella mia pratica professionale, ricorro spesso all’utilizzo di film: l’intera pellicola o alcune sue parti come elementi provocatori, tematici rispetto ai sintomi. La finzione scenica dalla proiezione induce piccole, ma significative, modificazioni dello stato di coscienza che permettono al soggetto di osservare la propria storia da angolature differenti e spingono a identificazioni e distanze dalla trama proposta. In una seduta di cinematerapia si è indirettamente “costretti” a mescolare i propri processi razionali e irrazionali, ad integrare emozioni, a scoprire nella propria “ombra" il sé vero.
Informazioni
Ermanno Gioacchini espone e illustra il proprio lavoro sul sito www.dramatherapy.it, dove è possibile trovare link, riferimenti bibliografici e approfondimenti.
Particolarmente ricca di immagini e di spunti è la sezione dedicata ai blog. Tra questi, segnaliamo il blog www.drammaterapia.blogspot.com, e www.cinema-dramaterapia.blogspot.com, due laboratori virtuali che mostrano, in tempo reale, la costruzione delle registrazioni e dei lavori teatrali affrontanti dall’equipe del dottor Gioacchini e dai suoi collaboratori. M.Pina Egidi



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