Istituti Vendite Giudiziari Italiani: Dal lockdown al REOPEN

Gli Istituti Vendite Giudiziari Italiani sono pronti a ripartire da subito.

La Giustizia Civile italiana è stata travolta dal Coronavirus.
In tutti i Tribunali Italiani sono stati sospesi gli esperimenti di asta, sia mobiliari che immobiliari, ed il personale dei nostri Istituti è rimasto inattivo, anche se a disposizione per ogni intervento urgente relativo agli immobili gestiti in custodia giudiziaria.

Adesso è giunto il momento di ripartire:

- Il personale di tutti gli Istituti Associati è dotato dei dispositivi sanitari di protezione necessari per sé e per gli altri;
- I locali degli Istituti sono stati sanificati e gli accessi potranno essere agevolmente regolamentati in base alle disposizioni delle Autorità competenti;
- Le vendite mobiliari sono da tempo svolte su piattaforma telematica e, di conseguenza, possono essere riavviate immediatamente in quanto non comportano contatto fisico con il pubblico dei partecipanti;
- Le consegne dei beni mobili saranno effettuate nel rispetto delle prescrizioni;
- L’attività di custodia immobiliare, mai interrotta per le urgenze, può riprendere il suo corso rispettando le prescrizioni per la salute dei nostri operatori e per il pubblico;
- I virtual tour realizzati dai custodi consentiranno di “visitare” gli immobili con un click riducendo il numero degli accessi;
- Siamo nella condizione di poter garantire la ripresa delle aste immobiliari a partire dal 15 maggio p.v.

Il Presidente Giovanni Colmayer ricorda che “i nostri 800 collaboratori sul territorio sono perfettamente consapevoli dell’importanza di tenere comportamenti virtuosi e rispettosi delle prescrizioni sanitarie ma vogliono dare, da subito, il loro contributo alla ripartenza del paese, anche in un settore così delicato come quello della Giustizia Civile.”
Le nostre imprese devono tornare ad operare, il protrarsi del blocco delle attività metterebbe in crisi le aziende che, da sempre, hanno messo tutte le proprie forze al servizio dell’autorità giudiziaria.
Attendere ancora sarebbe gravissimo.
#lagiustiziariparte