AZIENDALI
Comunicato Stampa

E’ di Padova, il brand fashion più copiato in Italia. Leghilà, la prima azienda di borse italiane, più copiata in assoluto

17/01/16

Dalla provincia più produttiva e creativa del ricco nord-est, si è formata e partita l’artista imprenditrice Giovanna Dell’Onte, che in soli pochi anni, ha trasformato la sua sprizzante idea in un impresa, ormai presente in tutto il mondo.

FotoDell’Onte esprime, fin da subito, la verga artistica, le sue emozioni, il calore e la forza della vita nei magici colori del Neoprene. L’originalità delle sue collezioni, dal tratto semplice e unico, sono state pubblicate nelle migliori riviste italiane come Marie Claire, Elle, Vogue e Glamour, ponendola al primo posto tra i produttori di borse ecologiche, cruelty-free. Il materiale utilizzato, il miglior neoprene disponibile sul mercato, è subito identificabile al tatto, contrariamente dai tanti suoi modelli copiati in lycra. “La gioia di sapere che le borse Leghilà generano lavoro per operatori poco corretti, è spenta però dai numeri” recita l’amministratore di Milmarè, Enrico dell’Onte, l’azienda che ha preso in gestione il marchio, rifinanziando il progetto per supportarlo nel mercato globale. La riproduzione delle borse Leghilà, anche se con materiale scadente come la lycra o similpelle, disorienta il consumatore. La distribuzione delle copie, vendute dai “vu cumprà” e dai negozi di rivendita alternativi, crea, tra l’altro, ingenti perdite e risorse finanziarie per chi investe nella ricerca e produzione italiana d’eccellenza.
Un problema che le nostre imprese conoscono bene. Nel 2015 persi 60 miliardi in prodotti contraffatti.
Quello della contraffazione non è solo un problema delle imprese manifatturiere, né solo un problema delle imprese di distribuzione del settore dell’abbigliamento, calzature, pelletteria e accessori che soffrono in modo pesante della concorrenza sleale, derivante dal commercio abusivo: La contraffazione è un problema globale per il nostro paese in termini di competitività, soprattutto quando è esercitata dagli stessi imprenditori italiani, senza scrupoli che, limitandosi a copiare progetti altrui, alterano il mercato, con l’uso di materie prime scadenti e manodopera sottopagata.
La Federazione Moda Italia-Confcommercio sul tema della lotta alla contraffazione, con l'inserimento della best practice nel Protocollo d'Intesa per la lotta contro la vendita online di merci contraffatte - Memorandum of understanding on the sale of counterfeit goods via the internet, riscontra i primi risultati positivi, diventando il punto di riferimento al contrasto del fenomeno, ma è solo all’inizio e molta strada resta ancora da fare.



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