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Comunicato Stampa

Esame avvocato 2021: il neo-ministro Cartabia conferma le tre prove scritte ad aprile

24/02/21

CODACONS: nessuna parola sulla sicurezza, sui contagi in aumento, sulle varianti. Inaccettabile pensare di riunire per 3 giorni consecutivi migliaia di giovani solo a Milano, necessarie delle alternative

FotoLETTERA APERTA AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA: PRATICANTI AVVOCATI COMPLETAMENTE DIMENTICATI, UNA VERGOGNA ITALIANA

Cronaca Lombardia e Nazionale: molti si auspicavano che la nomina del neo ministro della Giustizia, Marta Cartabia, portasse finalmente quelle risposte che migliaia di praticanti avvocati si attendono per l'esame scritto da avvocato previsto nel 2021, e invece ecco arrivare l'ennesima doccia fredda.

Dal neo ministro solo alcune parole di circostanza, che riguardano un generico studio delle possibilità per svolgere in sicurezza le prove scritte nelle già fissate date del 13, 14 e 15 aprile; nessun cenno alla pandemia, all'aumento dei contagi, allo spettro delle varianti del Covid-19, e cosa potrebbe provocare un focolaio che si sviluppi in questa sede, dove centinaia e migliaia di giovani sono costretti a recarsi.

Codacons: "Ancora una volta completo il disinteresse delle Istituzioni riguardo ai praticanti avvocati, che da anni, insieme alle Associazioni di categoria ed al Codacons, si battono per aver riconosciuto un qualche diritto (economico, lavorativo ecc.). Migliaia di persone che attendono di sapere se a distanza di poco più di un mese e mezzo potranno svolgere le prove scritte, senza sapere ancora con che modalità, in quali luoghi, come sarà possibile garantire l'assoluta sicurezza di migliaia di persone allo stesso momento.

Tante parole ma pochissimi fatti finora - denuncia il Presidente del Codacons, Marco Donzelli - orale abilitante? Nessuno ne parla nonostante molte altre professioni lo abbiano previsto. Unica prova scritta? Niente. Possibilità di sviluppare diversamente l'esame in modo che le persone non debbano ritrovarsi tutte nello stesso luogo? Ancora una volta niente.

Una vergogna italiana, senza mezzi termini. E intanto migliaia di giovani sono costretti a continuare a lavorare, senza o con pochissimi riconoscimenti a livello lavorativo, senza solidità né nel posto di lavoro né dal punto di vista economico, attendendo un cambiamento che non arriva mai.

Invieremo una lettera aperta al Ministero della Giustizia sperando di avere qualcuno che ci ascolti."


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