ARTE E CULTURA
Comunicato Stampa

Federico Barocci (1535 - 1612

Brillantezza e Grazia alla National Gallery di Londra

Sarà proprio il museo di Trafalgar Square ad ospitare questa primavera la prima importante esposizione monografica dedicata all’arte di Federico Barocci (1535-1612). "Barrocci: brilliance and grace" sarà il titolo della mostra in programma dal 27 febbraio al 19 maggio 2013 nella Sainsbury Wing della National Gallery.
Barocci godeva dell’alto rispetto dei suoi maestri ed ha saputo combinare la bellezza dell’alto Rinascimento con il dinamismo di quello che diventerà poi il Barocco, uno stile di cui è stato senza dubbio iniziatore. Era un disegnatore instancabile, quasi ossessivo, e preparava ogni composizione con molteplici studi e servendosi di ogni mezzo immaginabile.
Il calore e l’umanità, caratteristiche uniche di Barocci, sapevano trasformare le storie familiari del Vangelo e le visioni più insolite in archetipi trascendenti dal fascino universale.
Fra le opere più importanti in mostra a Londra ci saranno le pale d’altare più spettacolari dell’artista. La mostra includerà anche i ritratti più spettacolari di Barocci insieme a dipinti devozionali più piccoli, al suo unico dipinto di soggetto profano (Enea Fugge da Troia) e a più di 65 disegni preparatori, studi a pastello e schizzi ad olio, tecniche di cui Barocci fu pioniere e da lui sperimentate molto prima che diventassero pratiche artistiche consuete.
Nato a Urbino, nelle Marche, Federico Barocci fu uno degli artisti italiani più dotati e innovatori del tardo XVI secolo. Il suo talento sbocciò in una città che era divenuta uno dei grandi centri culturali del Rinascimento, nonché patria del suo famoso predecessore Raffaello, da cui fu molto influenzato. Barocci emerse come un promettente giovane pittore e negli anni Cinquanta del 1500 si trasferì a Roma per continuare gli studi. Nel decennio seguente, durante un secondo viaggio a Roma, Barocci ebbe la possibilità di vivere a stretto contatto e di lavorare con alcuni dei pittori romani più prominenti. Dopo aver partecipato a un progetto di un affresco per il Papa Pio IV in Vaticano, l’artista fu intenzionalmente avvelenato da alcuni rivali invidiosi. Estremamente sofferente e con un grande bisogno di rimettersi, nel 1563 Barocci fece ritorno a Urbino, dove rimase per il resto della sua carriera. Al momento della sua morte, avvenuta nel 1612, l’artista non era solamente uno dei pittori più pagati in Italia, ma anche uno dei più influenti.
In Onore ed in appoggio alla mostra viene qui pubblicata l'Opera Omnia con 1448 schede di opere.

Girolamo Bulgarini d'Elci
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