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Comunicato Stampa

Genova: ricordo di attilio sartori e santa teresa sbadiglia

15/02/14

Lunedì 17 febbraio 2014 alle ore 17.30, presso la sala del Camino a Palazzo Ducale, La Maona insieme ai suoi amici, alla famiglia, e a tutti coloro che lo hanno apprezzato, ricorda ATTILIO SARTORI


Per l'occasione, in collaborazione con la casa editrice Liberodiscrivere, presenterà l'ultimo volume SANTA TERESA SBADIGLIA

Porteranno i saluti: Antonello Cassan, editore e Franco Monteverde, direttore La Maona. Partecipano: Viana Conti, critica d'arte e giornalista, Silvio Ferrari, scrittore e Giuliano Galletta, giornalista.
 ATTILIO SARTORI nasce a Genova, insegnante di lettere, scrive la prima Grammatica Strutturale IL SEGNO E IL SENSO (Sartori - Marchese Ediz.Principato 1977) che viene adottata nell’insegnamento delle scuole medie inferiori e superiori su tutto il territorio italiano. Ma Sartori è ricordato per i suoi memorabili 10 anni di Assessorato alla Cultura a Genova (1975-’85). Genova in quegli anni conobbe una Cultura che Sartori volle di respiro europeo e transoceanico con mostre, cinema, poesia e eventi provenienti dal mondo. Nessuno dimenticò quei 10 anni di coraggiosissima avanguardia. Nessuno dimenticò in cuor suo Sartori che per un bene comune scordò i propri talenti personali. Pubblicò solo molto più tardi, fuori dai giochi, un suo romanzo: LA MOSCA BIANCA (De Ferrari 2005) e afflitto da maculopatia porse con mani, sempre incerte per ciò che lo riguardava, SANTA TERESA SBADIGLIA. Il vero pensiero profetico è il suo che scrive Santa Teresa sbadiglia negli anni ‘90 e già ha visione della speculazione e della volgarità dell’ovvio che si stava preparando a investire il mondo come uno tsunami.

SANTA TERESA SBADIGLIA Teresa è una Santa metropolitana del terzo millennio. Se sbadiglia fa miracoli e sbadiglia moltissimo in faccia all'ovvio e al quotidiano. Si scopre Santa per noia. Il suo ragazzo, Fil, la indottrina di letture razionali e non teme i suoi prodigi. L'incontro con Leo dal petto sanguinante si trasforma in un gioco: attraverso i poteri di Teresa cercare di sgominare il marcio del mondo, smascherare la falsa informazione. Fermare corruzione a mafia. Leo sa come. Teresa è "l'attesa del miracolo" o "attesa dal miracolo", fugge alle trappole, persino delle pagine scritte. Le cavalca e con un guizzo le abbandona: porta il lettore fuori dal reale, lo sublima e improvvisamente lo fa ripiombare a terra in una serie di avventure che si trasformano in ciclopici sbadigli. Ma Teresa è una Santa e quindi parla con Dio? I mass media vogliono catturare la Voce di Dio. Tutti lo vogliono sapere per ottenere i propri benefici. Riuscirà la Santa della noia a liberarci, a liberarsi?



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