Giornata di studi e approfondimenti sulla Primavera araba presso la Comunità di Sant'Edigio a Roma
Una lunga giornata di studi con ospiti internazionali per discutere e confrontarsi sulla rivoluzione che ha fatto cadere o vacillare i vertici di diversi paesi arabi. Tra gli altri, interverrà Andrea Riccardi, ministro della Cooperazione Internazionale e fondatore della Comunità
Affinché le nazioni che hanno vissuto le "Primavera araba", rivoluzione capace di sovvertire i vertici nei principali paesi arabi, possano modificare il proprio status sociale è necessario un miglioramento delle condizioni economiche e della giustizia sociale più in generale.
Su questi temi si confrontano a Roma, chiamati a raccolta dalla comunità di Sant’Egidio i protagonisti di questa stagione rivoluzionaria che l’organizzazione laica del Vaticano ha “accompagnato” e seguito con attenzione.
Il tema è chiaro: la democrazia da sola non basta perché le nazioni coinvolte nella Primavera araba che ha sovvertito i vertici nei principali paesi del Sud del mondo possano modificare il proprio status sociale. Ospiti della comunità che nello scorso anno ha costruito canali di comunicazione e collaborazione con i protagonisti della “primavera araba”, esperti e militanti da Tunisia, Libano, Egitto, Iraq, dai territori della Terra Santa e dalla Siria, scossa in questi giorni da violentissime repressioni per le contestazioni al regime in carica.
Una condizione che preoccupa anche: “Nel mondo arabo sta avvenendo un processo che guardiamo con interesse, con simpatia e anche con preoccupazione” ha infatti affermato il ministro per la Cooperazione internazionale, Andrea Riccardi, fondatore della comunità di S. Egidio a cui è stato affidato il compito di avviare la giornata di lavori che si svolgerà in cinque step diversi e su cinque focus differenti: “Cittadinanza e statuto dell’altro”, “Nazione e Pluralità religiosa”, “Una nuova pagina nei rapporti tra mondo arabo e occidente”, “Non c’è futuro senza pacificazione” e “Mediterraneo e Italia”.
Secondo Riccardi, in un provocatorio intervento, “la vera sconfitta del fondamentalismo radicale è stata la Primavera araba, che però non è un’esperienza conclusa – avverte il ministro -. L’Islam si trova davanti ad una grande sfida: la costruzione della democrazia e i media hanno avuto un ruolo decisivo nella rivoluzione e nella Primavera araba, perché hanno portato nel mondo arabo il gusto della differenza di opinioni e del dibattito”. Sulla Siria poi, Riccardi sottolineato l'esigenza di non lasciare da solo il popolo siriano, invocando ed auspicando l'intervento della Comunità Internazionale.
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