EDITORIA
Comunicato Stampa

I cani amano le giornate ventose (ed anche il dog & roll): l’on the road dell’anima di un autore di cui sentiremo parlare

24/02/15

Edito da Bibliotheka Edizioni, esce in formato eBook, il romanzo di Emiliano Rosina. Un’opera struggente e surreale, ironica e dolorosa sul nostro tempo, sulla ricerca di un’identità perduta, sulla voglia di riscoprire la nostra più intima essenza

Vivere. Un verbo difficile, spesso incerto, privo di coordinate. Soprattutto se la nostra vita non ci piace, se i rapporti interpersonali ci sembrano logori e stantii, se le frasi non dette e quelle che avremo fatto meglio a non dire hanno il sopravvento sulle nostre azioni.
Sardegna, giorni nostri. Ezechiele Sica è un classico esponente della Generazione X: vacuo, indolente, menefreghista, egoista. Detesta tutto e tutti e, soprattutto, detesta se stesso. Stanco dell’apatia che lo circonda, decide di dare una sferzata alla propria esistenza: un viaggio per riscoprire il suo “io”, per delineare la sua anima, per dissolvere i demoni che lo divorano. Un viaggio che, una volta iniziato, lo porterà in una dimensione temporale parallela, in un passato prossimo ed allo stesso tempo remoto, in cui ritroverà quegli ideali che considerava perduti.
È un’opera affascinante, mesmerica, onirica e avvolgente quella di Emiliano Rosina, una sorta di UFO letterario, un oggetto non identificato nel panorama dell’editoria contemporanea.
In che modo possiamo classificare un lavoro che lambisce i massimi sistemi del nostro esistere (lo spazio e il tempo, la morte e l’amore, la religione e la malattia) con ironia e dolore, con distacco e partecipazione, con lucido sarcasmo e impietosa malinconia? Quali sono le coordinate stilistiche che riescono a farci classificare un romanzo reale e fantastico, sospeso fra magia e scienza, fra soprannaturale e modernità? Con quali parametri possiamo dare un identikit ad un lavoro che sfugge a qualsivoglia classificazione?
Possiamo dare al lettore un solo consiglio: cercare di non etichettarlo, lasciandosi trasportare da un narrato avvolgente, debordante, intimo e universale, arrembante e solipsistico, fragile e armonioso.
Un’opera capace di farci ridere, piangere e riflettere nello stesso identico istante, di immergerci in una regione (la Sardegna) rappresentata con slancio animistico e vitale, di sorprenderci con un profluvio di citazioni musicali, letterarie, cinematografiche e scientifiche, di riuscire a regalarci alcune della pagine più toccanti che mai ci sia capitato leggere sul rapporto fra padri e figli, sull’amore universale che può legare un uomo e una donna, su quell’immenso dolore chiamato morte capace di strapparci dal cuore i nostri affetti più cari.



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