ECONOMIA e FINANZA
Comunicato Stampa

I noleggiatori europei e le misure antidumping sui macchinari cinesi

I prossimi mesi potrebbero vedere i noleggiatori alle prese con le misure antidumping sui macchinari cinesi, vediamo cosa succede.

FotoProbabili misure antidumping sui macchinari cinesi? Negli ultimi tempi, un’allerta si è diffusa tra i noleggiatori europei e del Regno Unito a causa delle crescenti preoccupazioni legate alle importazioni cinesi a basso costo. Le autorità stanno indagando su accuse di “dumping”, affermando che questa pratica danneggia l’industria manifatturiera occidentale.

A inizio mese, la Commissione Europea ha avviato un’indagine sulle Piattaforme Mobili Elevabili (PLE) importate dalla Cina, in risposta alle denunce di fornitori europei che sostengono come le importazioni a basso costo stiano minando la competitività locale.

La denuncia, presentata dalla “Coalition to Restore a Level Playing Field in the EU Mobile Access Equipment Sector” a settembre, potrebbe portare all’imposizione di tariffe sulle merci importate, una mossa già compiuta negli Stati Uniti, con l’effetto di aumentare i prezzi complessivi dei beni.

Questo dibattito si estende alle esportazioni cinesi in Europa, con un’indagine anche sulle accuse di dumping di veicoli elettrici a batteria (EV) avviata dall’Unione Europea a ottobre. La Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha sottolineato la presenza di auto elettriche a prezzi artificialmente bassi a causa di enormi sussidi statali.

In risposta a queste preoccupazioni, la “Coalition to Restore a Level Playing Field” ha accolto con favore l’indagine, evidenziando la necessità di una concorrenza equa per lo sviluppo sostenibile dell’industria europea.

Haulotte e Manitou, con sede in Francia, hanno accolto con favore l’indagine antidumping, rilasciando dichiarazioni identiche: “Negli ultimi mesi sono emerse pratiche commerciali insolite sul mercato europeo, in un momento in cui una concorrenza sana e leale è più che mai necessaria per lo sviluppo di una solida industria europea in questo settore”.

In Inghilterra
Parallelamente, nel Regno Unito, si sospetta un dumping di escavatori cinesi sovvenzionati, portando la Trade Remedies Authority (TRA) a iniziare indagini antidumping e antisovvenzioni. Alcune aziende inglesi hanno espresso il loro sostegno alle indagini, auspicando una soluzione rapida per ripristinare condizioni competitive paritarie. JCB, ad esempio, ha affermato di “accogliere con favore” la notizia che le indagini del governo britannico sono in corso sul presunto dumping di escavatori cinesi sovvenzionati sul mercato britannico. È stato affermato che alcuni produttori cinesi hanno preso di mira il mercato del Regno Unito con escavatori a prezzo ridotto.

“Accogliamo con favore queste indagini da parte della Trade Remedies Authority. Esistono prove evidenti di pratiche concorrenziali sleali in relazione ai prezzi aggressivi e sovvenzionati degli escavatori cingolati importati dalla Cina” ha affermato Graeme Macdonald, CEO di JCB, intervistato da Internationa Rental news.

“Vogliamo vedere una soluzione rapida e chiara a questa questione urgente in modo da ripristinare condizioni di parità competitive per tutti i produttori con sede nel Regno Unito che investono molto nello sviluppo di prodotti leader a livello mondiale”.

I produttori cinesi
Sia in Europa che nel Regno Unito, i produttori cinesi, come Sinoboom, hanno dichiarato la loro volontà di collaborare con le indagini per garantire il rispetto degli standard e la trasparenza.

La Commissione Europea ha dichiarato che il prodotto sotto inchiesta sulle PLE importate dalla Cina con evidenze di pratiche concorrenziali sleali e distorsioni delle materie prime.

L’indagine ora procederà a un’esame approfondito per valutare le presunte distorsioni e determinare se l’imposizione di dazi sia necessaria per ripristinare una concorrenza equa.

In conclusione, l’indagine sulle importazioni cinesi sta sollevando questioni cruciali sulla lealtà della concorrenza e sull’impatto sull’industria europea e britannica. Il prossimo passo sarà determinante per garantire condizioni di gioco eque per tutti gli attori coinvolti e quindi probabili misure antidumping sui macchinari cinesi.



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