ECONOMIA e FINANZA
Comunicato Stampa

I vantaggi del franchising in conto vendita

07/04/16

La diffusione del franchising in Italia è certificata da alcune cifre: 25 miliardi di giro d’affari, quasi mille insegne che lo utilizzano. La formula del franchising consente di affiliare nuovi imprenditori per creare un gioco di squadra. Un perfezionamento del franchising tradizionale è il contratto di franchising in conto vendita. In questo articolo troverai tutte le informazioni del settore.

FotoLa diffusione del franchising in Italia è certificata da alcune cifre: 25 miliardi di giro d’affari, quasi mille insegne che lo utilizzano, un numero di occupati che pur nella marea della crisi rimane interessante e meritevole di attenzione. Il franchising consente a chi non è nel commercio dei beni e dei servizi, di aprire una propria attività, farsi imprenditore di sé stesso. I vantaggi derivanti dal franchising appaiono subito evidenti: si apre un punto vendita sotto le insegne ben riconoscibili di un marchio in espansione o già conosciuto. I clienti del marchio, che viene fatto conoscere attraverso pubblicità sui media, riconoscono le caratteristiche del brand nel nuovo punto vendita, le ritrovano, e naturalmente attraverso il passaparola, le diffondono. Le imprese che utilizzano il franchising per espandersi nel territorio, contano sull’energia e la passione dei nuovi arrivati. La formula del franchising consente di affiliare nuovi imprenditori per creare un gioco di squadra. Un perfezionamento del franchising tradizionale è il cd. franchising in conto vendita.

Esso non lega le due parti al marchio, ma al prodotto, per questo motivo è molto flessibile. Ha trovato una larga applicazione nel commercio. Con il franchising in conto vendita il grossista affida al dettagliante la cessione della propria merce, dietro il pagamento di una percentuale del ricavato, in esclusiva per prodotto o per zona geografica. Gli obblighi sono praticamente simili a quelli del contratto della somministrazione, ma assai differenti da quelli franchising tradizionale.

Le parti sono un promotore della rete di vendita e l’affiliato diventa un distributore della sua merce, secondo criteri di esclusiva che si legano a un particolare stock di prodotto: trova larga applicazione nell’abbigliamento. Lo scopo delle due parti è collaborativo: il distributore vende e ricava un margine abbastanza significativo, mentre il promotore ha interesse a far conoscere il proprio marchio, sotto-marchio e la tipologia di prodotto. Un conto vendita si realizza alla perfezione per il lancio di un nuovo prodotto, saggiandone le potenzialità sul mercato, per esempio. Il rapporto prevede che le merci siano fornite dal proprietario del marchio, che ne mantiene la proprietà, ciò significa che l’invenduto rimane suo, ma che suo è l’obbligo di pubblicizzare il marchio legato al prodotto / servizio, per tutta la durata della vendita. L’affiliante si lega al distributore per realizzare appunto una vendita, ma lo assiste in ogni sua fase, lo forma se necessario, gli passa il know-how di vendita che ha già funzionato in altri contratti dello stesso tipo con altri venditori.

Il franchising in conto vendita, insomma, si realizza con una formula assai semplificata, che è legata a una strategia di vendita a consumo, a forfait, per un determinato stock di prodotti o di servizi relativamente a una particolare area geografica.

Secondo la guida italiana al franchising (lavoroefranchising.com) sono sempre di più i marchi che si affidano al “conto vendita” per aumentare la visibilità del marchio, imporlo in aree geografiche non ancora battute, offrire opportunità di realizzo a chi è interessato a entrare nel mondo del commercio.



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