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Comunicato Stampa

Il 'Borgo di Torre Guidaccia - Parco delle Nazioni' apre i battenti

21/12/10

Sposarsi è un evento che, prima o poi, può facilmente presentarsi nella vita di ciascuno di noi. Organizzare un ricevimento di nozze memorabile e che lasci una forte impronta nella sensibilità di chi vi partecipa non è - al contrario - né frequente, né facilissimo.

Molte sono oggi le strutture che, a vari livelli, si offrono per coronare degnamente uno dei giorni più importanti della vita: dal ristorantino caratteristico, anche un po’ trendy e magari fuori porta, al raffinatissimo e sofisticato menù del grande albergo appartenente alla rinomata catena estera, all’antico maniero che, gravido del fascino di una storia secolare, riesce a trasmette agli sposi ed agli ospiti emozioni e percezioni davvero uniche ed inedite.

A Roma:

Si, proprio a Roma, la location dista quattro chilometri dall’elegante quartiere dell’ EUR, in pieno Parco Naturale di Decima.
Già per arrivarvi, si percorre una strada che costeggia le mura esterne della Tenuta Presidenziale di Castel Porziano. Qualche centinaia di metri più avanti, è l’ingresso del Borgo di Torre Guidaccia – Parco delle Nazioni, nascosto e protetto da boschi di lecci, di querce e di lentisco.

Una volta entrati, il fascino e la magia della tenuta ci rapisce.
Si inizia a percorrere una strada poderale che attraversa l’intera oasi naturalistica tra campi coltivati ed ordinatamente conservati.
Non è raro incontrarvi, soprattutto nelle giornate festive, piccoli manipoli di cavalieri che, a dorso dei propri destrieri, attraversano in colonna le numerose piste agresti che attraversano l’intera riserva.

Così come non è infrequente - soprattutto nelle ore serali - incontrarvi splendidi esemplari di tartaruga, di scoiattoli, di spinose arrancanti con le loro code maestosamente aperte a ventaglio.
Anche il più furbo degli animali, la volpe, ben presente nel territorio, fa di frequente capolino dagli anfratti del sottobosco ed indugia ad osservarti con i suoi occhietti mobilissimi e impertinenti.


Quattro minuti sono sufficienti per arrivare davanti il maestoso ingresso del Borgo di Torre Guidaccia.
Non appena il grande portone in ferro si è dischiuso innanzi a voi, una atmosfera magica ed impalpabile viene incontro al visitatore per rapirlo e trasportarlo in un “altrove”, in un “fuori del tempo” del tutto denso di fascino e di fortissime suggestioni emotive.
Dal portale ad arco, sotto il quale si transita per accedere agli ampi giardini che circondano tutto il complesso, ai panorami mozzafiato che si offrono allo sguardo: il bosco della tenuta, gli squarci dell’agro romano, i colli Albani che si profilano in lontananza e che di sera si punteggiano di migliaia di luci colorate all’orizzonte.

Il sito profuma di storia:

Le radici affondano addirittura nel primo secolo avanti Cristo, quando la rocca tufacea su cui sorge il Borgo di Torre Guidaccia era utilizzata come accampamento militare sotto la guida del generale e proconsole Caio Mario, conquistatore della Numidia nella guerra contro Giugurta.

Il sito, successivamente, passò - nei secoli - in proprietà alla nobile famiglia fiorentina dei Conti Guidaccia, di cui lo stesso Dante Alighieri parla nella sua Commedia.
Successivamente, e solo in tempi più moderni, passò nella proprietà dei Conti Vaselli.

La Location:

Oggi, con i suoi suggestivi fabbricati, alcuni risalenti addirittura all’anno 1400, è nella disponibilità di chi, annoiato dalle solite locations nuziali, costantemente ed imperdonabilmente tutte uguali a se stesse, desidera vivere il giorno più importante della propria vita in una atmosfera autenticamente esclusiva e di straordinaria suggestività.

I giardini esterni possono comodamente accogliere eventi fino a 500 invitati, mentre il salone delle Feste, all’interno, contiene sino a 150 invitati.

La cucina è ai livelli massimi che ci si possa augurare di avere. Anche per chi sceglie un menù non particolarmente appariscente, comunque sempre in una fascia di prezzo corrente, la qualità e lo stile rimangono altissimi.
Armando, lo chef in capo, utilizza materie prime quasi tutte prodotte negli orti della tenuta. Le insalatine al taglio, ad esempio, la tanto ricercata (ed introvabile) boraggine, i pomodorini pachino e le zucchine reali che vengono coltivate con cura maniacale ed attenzioni da nursery, conferiscono ai manicaretti elaborati nelle ampie ed attrezzatissime cucine, nonchè alle fritture espresse servite al cartoccio, degli aromi e dei sapori che appartengono ormai - è triste purtroppo ammetterlo - ad una cultura che non tornerà mai più.

Il Borgo:

Fotograficamente parlando, il Borgo intero appare un vero e proprio set cinematografico in una ambientazione storica. Mille sono le angolazioni, le prospettive, gli sfondi con i quali ogni fotografo, anche il più dilettante, riesce a dare il meglio di sé.

I giardini botanici, con i loro fiori multicolori e variopinti, rallegrano la vista e confortano l’anima, anche la più refrattaria. Stupendo e grandioso il tiglio centenario sotto le cui fronde possono cenare insieme oltre quaranta persone.



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