AZIENDALI
Comunicato Stampa

Il nuovo Contratto di Sviluppo per il Settore Agroindustria

dal 20 ottobre 2023 è possibile presentare domande di agevolazioni ad Invitalia - agevolazioni fino al 75% degli investimenti

Image by <a href=Lo strumento in sintesi - Il Contratto di Sviluppo (CDS) per il settore Agroindustria, gestito da Invitalia, prevede (come indicato dal dal DM del 19 aprile 2023) agevolazioni fino a coprire il 75% (attraverso un mix tra contributi in c/impianti – o contributi a fondo perduto – e finanziamento agevolato) degli investimenti per lo sviluppo di progetti di investimento nel settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, il cui valore complessivo non dovrà essere inferiore a 7,5 mln di euro

I destinatari delle agevolazioni e le iniziative agevolabili – Al fine di favorire la competitività e la resilienza della struttura produttiva agroindustriale, le agevolazioni previste dal DM del 19 aprile 2023 possono essere concesse in favore di imprese di qualsiasi dimensione, ivi comprese quelle esercenti attività agricola primaria, ed operanti sull’intero territorio nazionale [nel rispetto delle disposizioni previste dalla sezione 1.1.1.3 “Aiuti agli investimenti nel settore della trasformazione o della commercializzazione dei prodotti agricoli” degli Orientamenti per gli aiuti di Stato nei settori agricolo e forestale e nelle zone rurali (2022/C 485/01)].

Più precisamente, il DM del 19 aprile 2023 prevede che con il Costratto di Sviluppo per il settore Agroindustria è possibile agevolare la realizzazione di investimenti che rientrino in una delle seguenti tipologie:

a) creazione di una nuova unità produttiva;
b) ampliamento della capacità di un’unità produttiva esistente;
c) riconversione di un’unità produttiva esistente, intesa quale diversificazione della produzione
per ottenere prodotti che non rientrano nella stessa classe (codice numerico a quattro cifre) della
classificazione delle attività economiche ATECO 2007 dei prodotti fabbricati in precedenza;
d) ristrutturazione di un’unità produttiva esistente, intesa quale cambiamento fondamentale del
processo produttivo esistente attuato attraverso l’introduzione di un nuovo processo produttivo o
l’apporto di un notevole miglioramento al processo produttivo esistente, in grado di aumentare il
livello di efficienza o di flessibilità nello svolgimento dell’attività economica oggetto del
programma di investimento, valutabile in termini di riduzione dei costi, aumento del livello
qualitativo dei prodotti e/o dei processi, riduzione dell’impatto ambientale e miglioramento delle
condizioni di sicurezza sul lavoro.

Non sono ammissibili i progetti di investimento che rientrano nelle seguenti tipologie:
a) diretti alla produzione di biocarburanti prodotti da colture alimentari e foraggere;
b) realizzati per conformarsi alle norme dell’Unione europea in vigore;
c) costituiti da investimenti di mera sostituzione.

Aree geografiche - Questa tipologia di Contratto di Sviluppo è applicabile su tutto il territorio nazionale.

Le agevolazioni previste: per la realizzazione degli investimenti agevolabili con questa misura è possibile ricorrere sia ad un finanziamento agevolato, sia a soli contributi a fondo perduto (o c/impianti), sia ad un mix tra le due forme di agevolazione, purchè la somma delle agevolazioni previste non deve superare il 75% degli investimenti agevolabili. E la parte non coperta da queste agevolazioni deve essere finanziata attraverso l’immissione di mezzi propri e/o attraverso il ricorso a diverse forme di indebitamento finanziario, purchè sprovvisto di agevolazioni (come, ad esempio, quelle previste dal ricorso al Fondo Centrale di Garanzia gestito da MCC – Mediocredito Centrale).

Le agevolazioni sono espresse in ESL (Equivalente Sovvenzione Lorda), che considera sia i contributi a fondo perduto che l’agevolazione applicata agli interessi pagati sul finanziamento agevolato eventualmente richiesto. Per le regioni del Mezzogiorno Basilicata, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia le imprese di piccola dimensione (Piccola Impresa) possono godere di un’agevolazione, espressa in ESL, pari al 60%, che potrebbe significare, a titolo di esempio, un mix del 50% come contributo in c/impianti (o a fondo perduto) e del 25% come finanziamento agevolato.

Inoltre:
> le imprese di grandi dimensioni devono descrivere nella domanda di agevolazioni lo scenario controfattuale costituito da eventuali progetti o attività alternativi realizzabili in assenza di aiuti,e fornire documenti giustificativi a sostegno del predetto scenario controfattuale. Invitalia, nelcorso delle attività istruttorie di cui all’art. 9, comma 4, del DM del 9 dicembre 2014, verificherà la credibilità dello “scenario controfattuale” per confermare se l’aiuto produce o meno un effetto di incentivazione
> per i finanziamenti agevolati occorrerà individuare il tasso di interesse da applicare in funzione del rating aziendale secondo precisi criteri dettati da Invitalia
> in caso di ricorso anche al finanziamento agevolato, andrà fatto calcolo di attualizzazione degli incentivi al fine di verificare l’effettivo rispetto dei limiti di agevolazione espressi in ESL.

Il valore minimo degli investimenti agevolabili – Il CDS per attività nel settore Agroindustria prevede un valore minimo per il complesso di investimenti pari a 7,5 mln di euro; se il progetto proposto prevde la partecipazione di più azienda, il cosiddetto “soggetto proponente, cioè l’azienda delegata alla presentazione del progetto, deve realizzare un programma di investimenti non inferiore a 3 mln di euro, mentre le altre imprese partecipanti dovranno realizzare investimenti per un valore non inferiore ad 1,5 nln di euro. E’ tuttavia possibile presentare progetti come contratti di rete, per il quale sussiste solo il limite di 1,5 mln di euro come investimento minimo.

Le spese agevolabili:
a) suolo aziendale e sue sistemazioni, nel limite del 10% dei costi totali ammissibili del
progetto d’investimento;
b) opere murarie e assimilate, nel limite del 40% dei costi totali ammissibili del progetto
d’investimento;
c) infrastrutture specifiche aziendali;
d) macchinari, impianti e attrezzature varie, nuovi di fabbrica, fino al loro valore di mercato;
e) l’acquisto o lo sviluppo di programmi informatici, soluzioni in cloud e soluzioni analoghe e
l’acquisizione di brevetti, licenze, diritti d’autore e marchi commerciali;
f) consulenze connesse al progetto d’investimento, nella misura massima del 4%
dell’importo complessivo ammissibile del progetto d’investimento.

Le domande possono essere presentate attraverso la piattaforma informatica di Invitalia a partire dal prossimo 20 ottobre 2023; per informazioni info@creazionedimpresa.it / 08119652266



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