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Comunicato Stampa

Il Potere Curativo di Acqua e Sale: un libro sempre attuale

“Il Potere Curativo di Acqua e Sale” di Gabriele Zimmermann spiega l'autoguarigione con i poteri del mare primordiale: l’acqua e il sale, quali elementi fondamentali per preservare e migliorare salute, bellezza e vitalità. L’acqua e il sale possiedono incredibili proprietà terapeutiche che non sono ancora state completamente codificate, sia nel trattamento dei problemi della pelle, sia per le loro proprietà disintossicanti e depurative, sia nella lotta contro le rughe.

FotoL’acqua e il sale quali elementi fondamentali per preservare e migliorare la salute, la bellezza e la vitalità.
L’acqua e il sale possono aiutare a combattere ogni tipo di problema, e nella lotta contro le rughe o per la rigenerazione cellulare sono la scelta migliore. Sulla base della sua lunga esperienza,

Gabriele Zimmermann presenta preziosi suggerimenti pratici per curare disturbi comuni, ma anche per preservare la giovinezza, l’avvenenza e la salute, sia fisica che mentale.
L’acqua e il sale possiedono incredibili proprietà terapeutiche che non sono ancora state completamente codificate. Si sa che nel trattamento dei problemi della pelle i cristalli di sale e l’acqua arricchita di energia sono benefici, ma questo non è il loro unico campo di applicazione: le proprietà disintossicanti e depurative costituiscono solo una parte del loro potere curativo.

SENZ'ACQUA NON C'È VITA
L'acqua svolge innumerevoli compiti nel nostro organismo. È uno dei costituenti fondamentali del corpo umano e, insieme alle proteine, forma la sostanza base delle cellule. L'acqua trasporta le sostanze nutritive e vitali, nonché quelle prodotte dall'organismo stesso, là dove sono necessarie, mantiene l'equilibrio degli elementi idrosolubili essenziali e rimuove i residui del metabolismo dalle cellule. Se non rinnovassimo ogni giorno l'acqua presente nel nostro corpo, soffocheremmo nelle nostre scorie.

L'acqua è fondamentale anche per la regolazione termica: attraverso le ghiandole sudoripare della pelle evapora una quantità sorprendente di liquido; questo per mantenere costante la temperatura corporea ed evitare un pericoloso innalzamento termico. Persino quando non sudiamo affatto, perdiamo ogni giorno circa 500 ml di acqua attraverso i pori della pelle. Ne viene emessa altrettanta attraverso i polmoni, poiché l'aria secca inspirata si satura di vapore acqueo prima dell'espirazione.

Anche il nostro cervello ha bisogno di acqua per poter lavorare in piena efficienza e al massimo della concentrazione. La sua resa diminuisce già in presenza di una perdita idrica del due per cento del peso corporeo. Se questa perdita sale al quattro per cento, il rendimento fisico è dimezzato e le capacità mentali sono notevolmente ridotte. Quindi, se aspirate al massimo rendimento intellettivo, nel vostro menù dovreste mettere al primo posto un adeguato apporto idrico! In presenza di una perdita di acqua pari al dieci per cento insorge il pericolo di infarto cardiaco e ictus; quando è del venti per cento il blocco circolatorio e renale che ne consegue porta alla morte.

Quando l'acqua penetra nelle nostre cellule, nella membrana cellulare viene prodotta energia, come in una piccola centrale idroelettrica. In passato questo aspetto non veniva sufficientemente considerato, se si pensa che una persona con idratazione carente soffre automaticamente di mancanza di energia o non raggiunge il massimo potenziale energetico. Inoltre, l'acqua è in grado di immagazzinare e di trasmetterci energia sotto forma di modelli frequenziali. In questo modo l'acqua naturale, viva, potenzia le nostre capacità di autoguarigione.

"SALE E ACQUA, PURA ENERGIA VITALE”
Per comprendere come agiscono acqua e sale all’interno del nostro organismo, dobbiamo capire quale dovrebbe essere la funzione degli alimenti. Il cibo dovrebbe procurarci energia vitale. È apportatore di biofotoni e veicolo di informazioni indispensabili per il nostro corpo. Ormai la fisica ha appurato che ogni organismo vivente emana una luce “ultradebole”, i biofotoni. Sembra che le nostre cellule “chiacchierino” attraverso questi quanti di luce. Le informazioni e i quanti di luce vengono immagazzinati mediante una specifica disposizione delle molecole nella sostanza apportatrice: il cibo.

Se cambiamo questa struttura molecolare, per esempio attraverso la cottura, la pastorizzazione, il congelamento ecc., il contenuto di energia, o meglio la scorta biofotonica dell’alimento, si riduce. In questo modo il valore del cibo come portatore di informazioni diminuisce; l’alimento apporta sì calorie all’organismo, come prima del trattamento, ma il suo contenuto di forza vitale è decisamente ridotto.

Benché i componenti chimici non abbiano pressoché subito variazioni, il vivificante contenuto di informazioni e luce è diminuito. Nel peggiore dei casi, la digestione di un alimento privato del proprio valore bioenergetico richiede più energia di quanta sia in grado di fornire. La conseguenza è un deficit di energia vitale, con un eccessivo apporto calorico.
In breve possiamo dire: solo attraverso un’alimentazione equilibrata, sana, il nostro corpo riceve l’apporto vitale di biofotoni. Siccome si tratta della vitalità degli alimenti stessi, i cibi dovrebbero essere il più naturali e inalterati possibile. Questo vale in particolar modo per l’acqua come alimento primario e per il sale che assumiamo giornalmente."
(tratto da "Il potere curativo di acqua e sale" di Gabriele Zimmermann)

IL SALE: IL MEDIATORE TRA ENERGIA E MATERIA
Il sale è l’ultima forma di materia che rimane quando la vita biologica si dissolve e diventa strutturalmente più sottile. Già oltre un secolo fa, il medico tedesco Wilhelm Schùssier, ideatore della terapia ai sali Schùssler, fornì la prova che la cenere che si ottiene dalla cremazione dei cadaveri umani non è che l’insieme dei sali di cui il corpo è costituito. Sale è però anche il residuo ultimo della combustione dei rifiuti nei moderni inceneritori. Naturalmente a nessuno verrebbe in mente ingerire il sale che proviene dai prodotti di scarto, ma ciò non toglie che si tratti di sale a tutti gli effetti.

L’uomo primitivo sapeva, come lo sanno gli animali, che il sale gli era vitale. Perciò custodiva i luoghi in cui esso veniva trovato come se fossero stati scrigni di preziosi tesori. Più tardi, il sale si conquistò l’appellativo di “oro bianco” e diventò causa di lotte di potere e di guerre. L’lmpero Romano addirittura pagava i suoi mercenari con il sale: di questo costume si trova oggi traccia nel vocabolo “salario”. In realtà, per la sopravvivenza degli uomini, il sale contava più dell’oro.

La parola “sale” ricalca il latino “sai” e deriva da “sol” che in tedesco è sinonimo di “Sole”, e significa “acqua salsa” o “soluzione salina”, ma sta anche per “il sole”, cioè la stella attorno a cui gravita il nostro sistema planetario. Nel suo significato sia comune che mitologico, la “sole”, la soluzione salina, è quindi “luce solare liquida”, energia luminosa liquida, incorporata in una struttura geometrica in grado di creare la vita e di conservarla. Anche le parole ci portano a comprendere da dove proviene la vita: dalla “sole”, la soluzione idrosalina del nostro mare primordiale.
Nella voce celtica “Hall”, il cui significato è “sale”, si percepisce anche un’assonanza con la parola “heil” che designa ciò che è sacro o santo, come nel caso delle sorgenti sacre e dell’acqua santa. Per i Celti, il vocabolo “Hall” aveva un’altra eccezione: indicava infatti anche un certo tipo di “suono”, cioè un effetto acustico con un lungo riverbero, insomma ciò che chiamiamo “vibrazione”.
Se avessimo conservato questo antico significato, oggi invece di dire “hai bisogno di sale?” chiederemmo “hai bisogno di vibrazione?”.

E’ possibile che i Celti già allora sapessero che il sale ha in sé tutti gli elementi, ovvero che in esso sono presenti tutte le vibrazioni individuali e quindi anche tutte le frequenze di ogni singolo elemento? Che sia questa la ragione per cui la parola “Hall”, intesa come vibrazione, suggeriva ciò che è sacro e santo?
Forse perché chi era affetto da una malattia, cioè da un deficit energetico, poteva, con un dono di “Hall”, colmare ogni carenza. La mancanza di una frequenza, dunque di una specifica informazione, energia o forza vitale, si può colmare dal punto di vista energetico e biofisico assumendo del sale. Ancora oggi in geologia il sale cristallino puro viene denominato con il termine “halite” in cui indoviniamo di nuovo la parola celtica “Hall”, vibrazione, e l’assonanza con “Lit”, luce. Parafrasando liberamente, il sale cristallino, ovvero l’halite, è quindi “luce vibrante” o “vibrazione luminosa”.

Gabriele Zimmermann è nata nel 1963 e lavora a Monaco come naturopata. È specializzata nella cura con l’acqua e il sale, in fisioenergetica, chinesiologia psicologica, consulenza nutrizionale e terapia cranio-sacrale.

Interessante e maneggevole libro che dà una chiara ed esauriente spiegazione del ruolo insostituibile che acqua e sale hanno sul nostro corpo e delle loro molteplici proprietà terapeutiche. Le capacità disintossicanti e depurative, applicate in diversi settori, costituiscono solo una parte del grande potere curativo che hanno. L’acqua e il sale possono aiutare a combattere ogni tipo di problema che riguarda il corretto funzionamento del nostro corpo e, soprattutto, prevengono la formazione di malattie e disturbi. Per questo è importante conoscere a fondo questi due elementi e saperli usare insieme nel modo migliore. In questo libro Gabriele Zimmermann, forte della sua lunga e riconosciuta esperienza, presenta preziosi suggerimenti pratici per curare disturbi comuni, ma anche per preservare la giovinezza, l’avvenenza e la salute, sia fisica che mentale.

Sulla base della sua lunga esperienza, l’autrice del libro presenta preziosi suggerimenti pratici per curare disturbi comuni, ma anche per preservare la giovinezza, l'avvenenza e la salute, sia fisica che mentale.

Il Punto d’Incontro Edizioni
Libro – Pagine 172
Formato: 12×17
Anno: 2009




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