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Importare cosmetici non è così facile

08/05/20

Attenzione a provare a importare cosmetici dall'estero. Non fatevi affascinare dal facile guadagno. Non è sempre così semplice, potreste perdere tempo e sopratutto tanto denaro. Affidatevi ad aziende di consulenza specializzate.

FotoQuante volte vi è capitato, tornando da un paese estero, pensare di poter importare un prodotto, magari un cosmetico che avete trovato in commercio e che non si trova in Italia? Ebbene non è così semplice come pensarlo.
Importare e quindi vendere un prodotto cosmetico che proviene da paesi extra UE non è facile e chi per sbaglio ha provato a farlo senza ricevere una giusta consulenza, si è visto fermare alla dogana i cosmetici e non poterli ritirare. I cosmetici per essere messi in commercio devono rispettare determinati requisiti di sicurezza disciplinati dal regolamento europeo.
Per esempio, chi importa cosmetici deve assicurarsi della scelta delle materie prime e che la produzione avvenga sotto lo standard delle buone norme di fabbricazione. Importando cosmetici si diventa persona responsabile del prodotto.
La linea guida redatta dalla Comunità Europea delinea come produrre, controllare, conservare e spedire i prodotti cosmetici mantenendo degli standard elevati di qualità e sicurezza.
La voglia di diventare imprenditori è tanta e la fretta spesso fa compiere passi troppo lunghi e sbagliati. Prima di farsi prendere dalla voglia di investire soldi nell'importazione di cosmetici, è consigliabile prendere tutte le informazioni necessarie dal produttore e capire se sta producendo in regola con le normative europee.
Altra considerazione da fare è quella della produzione di documenti che contengano tutte le caratteristiche chimico-fisiche del cosmetico da immettere sul mercato. Questo documento è denominato PIF, ovvero Product Information File e ogni prodotto cosmetico immesso in commercio ne deve avere uno.
Dopo questi chiarimenti è ovvio che bisogna importare cosmetici da produttori fidati, seri e che rispettano tutte le regole di buona fabbricazione. È importante anche che il produttore sia disponibile a facilitare il necessario scambio di informazioni per la scrittura del documento di informazione del prodotto (PIF).
Una volta che l’importatore ha a disposizione tutta la documentazione può registrare il cosmetico sul sito della Commissione Europea e solo in quel momento può dare il via alla sua commercializzazione.
Ma i problemi non finiscono qui. Anche i cosmetici hanno una rete di controllo per eventuali reazioni avverse. A gestire la sorveglianza dei cosmetici sul mercato è il Ministero della Salute che tramite i NAS svolgono la funzione di controllo, ed è responsabilità dell’azienda garantire la sicurezza del cosmetico.
Per non perdere tempo e soprattutto soldi, prima di importate cosmetici da paesi esteri Extra-UE, è necessario che il prodittatore garantisca il rispetto della normativa europea. Non fatevi prendere dalla fretta e affidatevi ad aziende specializzate per una consulenza cosmetica.
È meglio investire del denaro in una consulenza che vedersi bruciare il sogno imprenditoriale.



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