ECONOMIA e FINANZA
Comunicato Stampa

In Tunisia un'azienda etnea realizza strade e tunnel

14/02/13

La catanese Cogip ha avviato anche progetti strategici nel settore del fotovoltaico e si prepara a sbarcare in Brasile dove ha avviato contatti commerciali

Un gruppo di lavoro ben assortito e fatto soprattutto di laureati oltre a operai fissi: a tempo indeterminato sono 13 dirigenti, 142 impiegati e 310 operai, per un totale di 465 unità. Una delle ricchezze della Cogip, azienda catanese guidata da Mimmo Costanzo, che da oltre vent'anni è protagonista del settore delle costruzioni nel paese sia direttamente che attraverso la Tecnis, società di cui detiene il 50% delle quote.

L'azienda, di cui oggi è presidente onorario Elita Schillaci, docente universitario di Economia a Catania, rappresenta un modello aziendale perché in una fase di flessione delle opere ha saputo cercare nuove opportunità all'estero oltre ad aver puntato sull'innovazione organizzativa e progettuale: «Questa azienda - spiega la professoressa Schillaci - ha alcuni punti di forza: tra i più importanti la presenza dei giovani. Poi abbiamo curato molto l'aspetto del merito facendo entrare in azienda le persone che avevano sviluppato nei loro percorsi di carriera competenze, reali capacità, esperienze in altri contesti e così l'azienda è diventata un attrattore».

«Oggi - dice Mimmo Costanzo Tecnis, recentemente protagonista di una denuncia contro le richieste del racket in Calabria - è necessario attrezzarsi per far fronte alle sfide dei mercati internazionali portando il nostro lavoro e le nostre competenze lì dove la domanda è forte e in crescita». La Cogip, tra l'altro ha avviato un corposo programma di investimenti nell'energia rinnovabile, ha avviato un'azione commerciale nell'area magrebina del Nord Africa puntando a consolidare la propria presenza in Tunisia dove sta lavorando alla costruzione di un lotto autostradale (25 chilometri) nel collegamento Sfax-Gabes. Sempre in Tunisia sta costruendo il primo lotto della nuova ferrovia che parte da Tunisi e in particolare l'azienda ca¬tanese sta realizzando il primo tunnel ferroviario che viene fatto in quel paese negli ultimi vent'anni. Altro mercato, che per ovvi motivi in questo momento è fermo, è quello libico: paese in cui Cogip era già presente prima della caduta del regime. E un altro paese è l'Algeria dove l'azienda italiana si confronta con le capacità e l'aggressività delle imprese francesi e soprattutto cinesi. Altro paese dove i tecnici e gli operai etnei sono presenti è la Nigeria dove lavorano a un piccolo lavoro portuale.

Un paese che sarà prossima meta commerciale di sviluppo è il Brasile: in quell'area del Sudamerica Cogip, con una strategia avviata di recente, punta di sviluppare l'area energia rinnovabile e soprattutto di entrare nel settore della costruzione delle infrastrutture. «La nostra politica è nota - aggiunge Mimmo Costanzo - processi trasparenti e rispetto delle regole. Sempre. Per il resto crediamo che la nostra impresa debba continuare a investire nell'innovazione e debba continuare a crescere grazie alle soluzioni tecniche di grande livello che riesce a proporre». Una filosofia aziendale che in termini concreti significa un fatturato consolidato nel 2010 di 170 milioni e si prevede che nel 2011 il fatturato consolidato si attesterà attorno a 320 milioni: «Per quanto riguarda l'estero - spiega Mimmo Costanzo Tecnis - in questa fase il gruppo lavora in Tunisina con la Tecnis Tunisia. Il portafoglio è costituito, come si diceva, dal lotto dell'autostrada Sfax-Gabes per un importo complessivo di circa 26 milioni e dalla costruzione di un lotto ferroviario per un valore complessivo di circa 14 milioni. Ai fini del nostro giro d'affari tali valori devono essere considerati al 50% poiché la Cogip detiene il 50% appunto di Tecnis. Possiamo dire che, oggi, il portafoglio lavori estero del gruppo Cogip si attesta a circa 20 milioni».

Salvo Butera - il Sole 24 Ore



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