ECONOMIA e FINANZA
Comunicato Stampa

La Cina colonizza l’Italia?

24/05/13

Gli 007 italiani sono d’accordo nell’affermare la supremazia economica della Cina nel Bel Paese

L’economia allo sfascio dell’Italia, che vede piccoli e medi imprenditori ormai cedere il passo (a volte anche la vita, vedi i tanti suicidi per debiti) a nuovi investitori che dal lontano Oriente si precipitano con i loro forti yuan a comprare le varie ditte in bancarotta è, a detta della DIA, la colonizzazione già in atto della nostra patria da parte dei compratori cinesi. Non c’è città, piccola o grande, o paese dove non ci siano negozi cinesi di qualsivoglia tipologia e se a farla da padrone fino ad un ventennio fa erano i ristoranti orientali ora non esiste ramo economico dove i maoisti non siano in contrattazione.

La cosa però che più è da non sottovalutare è che ormai anche le grandi industrie come l’Eni, il gruppo Ferretti, l’area ex Falck vedono come loro nuovi investitori ormai i nuovi imprenditori cinesi che vedono di buon occhio comprare quello che gli italiani stanno ormai svendendo.

Il console cinese sta attualmente trattando con lo stato italiano per l’area ex Falck di san Donato Milanese dove gli imprenditori cinesi hanno puntato gli occhi e vogliono investire quattro miliardi di euro in fabbricati in un area di un milione di metri quadrati. Per non parlare dell’Eni che ha ceduto il 30% di azioni dell’area 4 in Mozambico e che annualmente fattura 4,1 mld di euro essendo una delle più importanti zone petrolifere dell’East Africa. E che dire degli yacht del gruppo Ferretti vanto della nautica di lusso italiana? Ormai non è più tale perche il marchio è passato in toto alla SHING WEICHAI che ha comprato il tutto per 374 milioni di euro compreso il debito che la fabbrica aveva contratto con le banche ammontante a 196 milioni di euro.

Si può capire da quanto detto l’importanza della nascente Industrial and Commercial Bank of China in Lombardia, vero segnale di un settore finanziario che domina attraverso un sistema bancario. È ovvio che i dipendenti sono quasi tutti cinesi, dico quasi perché cinque sono italiani ma si vocifera che questi dovranno arrivare a trenta. In ogni caso il dato più allarmante è che la Cina entro il 2016 si prevede diventerà la più ricca potenza mondiale.



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