ECONOMIA e FINANZA
Articolo

La crisi economica ed il credito al consumo

19/07/10

Con la stretta economica dovuta alla crisi internazionale, banche e finanziaria hanno chiuso i rubinetti per quanto concerne la concessione di prestiti a privati ed aziende. Preferendo la concessione della cessione del quinto stipendio, vista in passato con un finanziamento di serie B.

La crisi economica che ha colpito tutta l’Europa (2009 – 2010) tra cui anche l’Italia ha portato inevitabilmente banche e società finanziarie a limitare la concessione dei prestiti ad aziende e privati. I dati forniti dalle più importanti associazioni del settore (Assofin – Adusbef) hanno evidenziato come nello stesso periodo le concessioni di prestiti e quindi l’erogazione ha subito un netto calo rispetto agli anni precedenti, si parla in termini percentuali di circa un 10% di calo.

Nota contro corrente invece è il ricorso alla cessione del quinto dello stipendio che nello stesso periodo ha avuto picchi di incremento, in termini di concessione, di oltre il 20% sempre in riferimento allo stesso periodo analizzato per i prestiti non finalizzati.

Tale incremento nell’erogazione e soprattutto al ricorso a questa tipologia di prestito è dovuta essenzialmente in quanto è l’unica forma di finanziamento garantita da busta paga. Grazie a questa “garanzia” gli enti finanziatori si sentono protetti e pronti a concedere la cessione del V°.

Rispetto al passato questa forma di prestito era poco reclamizzata dagli addetti ai lavori, veniva preferito la concessione di un normale prestito in quanto molto più veloce nella procedura di concessione a differenza della cessione del quinto che inevitabilmente fa intervenire più soggetti nell’istruttoria, basti pensare al ricorso del datore di lavoro, per questo motivo era anche più “costosa”.

Oggi le cose sono migliorate in un lato ovvero i tassi sono scesi di molto ed anche più convenienti rispetto ad un normale prestito, tuttavia l’esposizione al ricorso del credito al consumo è aumentato anche per quei soggetti che in prima analisi si vedrebbero rifiutare una normale richiesta di prestito non finalizzato. Infatti soggetti abilitati a richiedere questa tipologia di finanziamento sono anche i pensionati che possono ottenere la cosiddetta cessione quinto della pensione.



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