La figura professionale del cartomante
un lavoro una passione un`arte molto discussa e contestata
Alcuni definiscono il cartomante come un miscuglio tra mago, sacerdote fratello ed amico. se pensiamo a come dovrebbe essere l’indovino ideale questo non sarebbe ,olto diverso dalle persone normali, nessun atteggiamento ridicolo o compassato, nessuno strano vestito e nessuna strana infelssione ed aurea di mistero nella voce.
Davvero indispensabili invece la calma e la gentilezza, pazienza e disponibilità assieme ad un atteggiamento sereno capace di far sembrare piccola ogni difficoltà. Il cartomante infatti non deve limitarsi a leggere il passato o a predire il futuro, ma deve essere in grado di consigliare, rincuorare e a volte pure rimproverare, ma sempre con un atteggiamento distaccato.
Non si può infatti fare carico in prima persona dei problemi di chi lo consulta, e tantomeno farsi coinvolgere emotivamente, il prezzo da pagare sarebbe la perdità dell’obiettività dote fondamentale per valutare le situazioni in maniera corretta.
La principale dote di un Cartomante però è e deve rimanere la Ricettività senza la quale qualunque contatto con la vibrazione del consultatnte e con la dimensione universale dell’nconscio sarebbe impossibile.
E’ fondamentale che il Cartomante conosca a fondo il proprio lavoro e creda fermamente in quello che sta facendo, altrimenti, senza la conoscenza dei segreti del mestiere e la fiducia nelle proprie capacità, i risultati saranno davvero disastrosi. Ciò non toglie che chi si appresta a diventare Cartomante debba stravolgere la propria personalità.
Una cosa che il Cartomante non dovrebbe mai fare è preoccuparsi di cosa possano pensare di lui i clienti, molto meglio un secco no piuttosto che dare udienza quando non se la sente oppure è nervoso, è importante che il cliente stimi il cartomante che creda in lui, ma non può essere il cliente a condurre il gioco, altrimenti il consulto che ne deriva sarà sicuramente sfalsato.