ARTE E CULTURA
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Le sette meraviglie della natura: in scena il Vesuvio, paradigma del rischio sismico

23/01/09

Agenzia Radicale / di MARCELLO MOTTOLA Il bluff del concorso "Le 7 Meraviglie della Natura" si incarna nella candidatura del Vesuvio come bellezza naturale italiana. Qualcuno ha dimenticato di sottolineare lo stato in cui giace il vulcano partenopeo: abusivismo; la speculazione edilizia sulle falde della "bellezza naturale"; assenza di volontà politica a considerare il problema; rischio per la sicurezza delle popolazioni locali.

In antichità furono le più belle e straordinarie opere che l'uomo avesse mai concepito e realizzato: I Giardini pensili di Babilonia; Il Colosso di Rodi; Il Mausoleo di Alicarnasso; Il Tempio di Artemide ad Efeso; Il Faro di Alessandria in Egitto; La statua di Zeus ad Olimpia e La Piramide di Cheope a Giza, la più antica fra le sette meraviglie, nonché l'unica ad essere giunta integra fino a noi.

Per gli appassionati di archeologia, affascinati dagli antichi splendori dei mondi perduti, queste meravigliose architetture, anche se intangibili perché andate distrutte, sembravano essere più che sufficienti.
E invece no! Dopo la proclamazione nel 2007 delle Sette Meraviglie del Mondo Moderno attraverso una selezione, che ha suscitato più di una polemica, arriva a grande richiesta il sequel: Le Sette Meraviglie della Natura.
Di cosa si tratta? La società svizzera New Open World Corporation, in nessun modo legata alle attività dell'Unesco, ha lanciato un concorso, che vuole bissare il successo della prima edizione, per stabilire quali siano le maggiori bellezze naturali della Terra.

Spetta ad ogni nazione candidare il proprio gioiello naturalistico ed al pubblico votare da casa tramite internet. Ma come? In modo molto sospetto e per capirlo occorre fare un passo indietro, all'edizione 2007.
Le selezioni della prima edizione, infatti, sono state svolte mediante voti gratuiti e sopratutto a pagamento, via telefono o via internet. Ogni elettore poteva ricevere, pagando due dollari, un attestato personalizzato di votazione valido per eleggere le bellezze preferite.
Ma non finisce qua! Un singolo utente poteva votare anche più volte lo stesso monumento, infatti, i membri registrati potevano in un seconda fase del concorso guadagnare voti aggiuntivi da usare per questo fine, mediante pagamento di una somma alla New Open World Corporation.

Per rispondere alle polemiche, il fondatore della società "no-profit" svizzera, Bernard Weber, affermò che metà del denaro sarebbe stato utilizzato per finanziare opere di restauro dei monumenti. Inoltre l'altra metà del denaro, ricavato in questi anni dalle attività della società, sarebbero state impiegate per finanziare la ricostruzione delle statue dei Buddha di Bamiyan in Afghanistan, demolite nel marzo 2001 a colpi di dinamite e cannone (dopo quasi un mese di intensi bombardamenti) per volontà del regime teocratico talebano.

Come risponde l'UNESCO a tutto ciò? I Buddha di Bamiyan, del resto, sono inseriti, insieme all'intera zona archeologica circostante ed al paesaggio culturale, nella lista dei Patrimoni Mondiali dell'Umanità dal 2003.
Ebbene l'organizzazione mondiale della cultura non riconosceva le bellezze moderne neoelette, né tanto meno dava il benestare al concorso: "La lista -sottolineava l'UNESCO tramite un comunicato stampa- è frutto di un'iniziativa privata che non potrà contribuire in maniera significativa alla conservazione dei siti prescelti. Non c'è alcun punto di paragone tra l'iniziativa mediatica ed il lavoro scientifico ed educativo che porta all'iscrizione dei siti sulla lista del Patrimonio mondiale".

Torniamo quindi all'attualità: parte il nuovo progetto delle Sette Meraviglie delle Natura e da alcuni giorni si torna a votare.
La lista delle nomination conta 261 nomi distribuiti per 222 nazioni, tra questi spiccano le candidature dell'Everest, della Grande Barriera Corallina, dell'Albero della Vita del Bahrain, del Kilimangiaro e delle Grotte di Cristallo delle Bermuda.
Entro gennaio 2009 si chiuderanno le nomination nazionali e, successivamente, ogni nazione dovrà scegliere la propria meraviglia. Per il 7 luglio 2009 il gruppo di esperti dovrà poi selezionare 21 bellezze dai 77 finalisti ed infine, tra il luglio 2009 e il 2011, si aprirà il tour finale, nel corso del quale i fortunati selezionatori decideranno sul campo quale tra i posti prescelti meriterà la prestigiosa insegna di Meraviglia della Natura.

Peccato però che le modalità di votazione popolare siano le stesse dell'edizione 2007! Dove finiranno gli introiti? Intanto l‘Italia si appresta ad essere rappresentata dal Bene Naturale più carico d'incoerenze dell'intera penisola: il Vesuvio.
Per tutti coloro che stessero esultando va chiarito che la società "no-profit" svizzera, in caso di vittoria del vulcano partenopeo, non si farà carico del grido d'allarme da sempre lanciato da scienziati di fama internazionale, soprattutto per quanto riguarda l'abusivismo e la speculazione edilizia sulle falde della "bellezza naturale", dell'assenza di volontà politica a considerare il problema come rischio per la sicurezza delle popolazioni locali e dell'assenza di adeguati piani di protezione civile.
Il fatto dunque è ben più grave perché il limite del concorso si esplicita proprio nella nomina italiana: la celebrazione del Vesuvio come bellezza naturale, che l'uomo ha invaso al punto da dover ricorre ad elaborati piani di protezione civile dal rischio vulcanologico, appare una contraddizione lampante!

Come si può celebrare in questa maniera un bene tanto prezioso, ed in termini più generali come si può celebrare con queste premesse la Natura stessa, che è da tempo bistrattata dall'uomo il quale ha causato incendi boschivi, inondazioni, franosità dei terreni, grandi siccità, epidemie, inquinamenti, incendi ed esplosioni, collegate ad attività industriali ad alto rischio, depauperamento dell'ambiente naturale e del patrimonio naturale? Insomma c'è poco da esultare.

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