AZIENDALI
Comunicato Stampa

Macef 2012, la fiera dell’home design punta all’eco-sostenibile

28/02/12

Il Salone Internazionale della casa è da sempre un’importante piattaforma di incontro tra produttori e buyers di home design. Quest’anno si è arricchita di una sezione dedicata ai materiali riciclabili, perché la salvaguardia dell’ambiente sia sempre più in primo piano.

Pochi sanno il perché delle iniziali di questa sigla ma tutti pensano subito al design.
Il Macef non è un evento internazionale come il Salone del Mobile ma è un appuntamento fisso nell’anno per aziende e negozianti.

Nei diversi padiglioni espongono grandi aziende, piccoli produttori e anche artigiani che sperano di essere notati dai buyers per cedergli i loro pezzi unici da rivendere.

La maggior parte dei visitatori sono proprietari di attività commerciali venuti da tutta Italia per scegliere la merce con cui rifornire i loro punti vendita. Osservano con cura, riflettono sul loro target e sulla moda per poi ordinare i pezzi più interessanti. Passando tra gli stand cominciano già a immaginare un tema per la vetrina primavera/estate che possa centrare il gusto dei loro clienti abituali.
Vi sono anche giovani designer venuti ad osservare le nuove tendenze, o a prendere contatti con le aziende.

L’area dedicata al bijoux è una delle più famose anche a livello internazionale. Qui si trova anche materia prima con cui realizzare i gioielli, come pietre e perline. Bijoux di fattura italiana, francese, spagnola ma anche indiana o cinese per i negozi etnici.

Una particolarità di quest’anno è stata l’area “Storie di cose sostenibili” a cura di Marco Migliari. Tutti al primo impatto han pensato: “Già è difficile vendere prodotti in questo periodo, chi comprerà mai oggetti costituiti da scarti?”. Oppure: “È impossibile produrre oggetti di serie che si basano su una materia prima così varia”.
Ma lo sguardo perplesso veniva subito colto dagli attenti organizzatori che, disponibili e ben preparati, spiegavano agli scettici più curiosi come fare a realizzare i prodotti esposti.
Per concludere con la filosofia del progetto: oggetti, persone, ambiente nel reciproco rispetto.

Marco Migliari scrive: «Sorreggere una cosa o una persona perché non cada; dare vigore o resistenza, rinfrancare; prendere su di sé, assumere un impegno, ideale o concreto. Ma anche avere la forza di convinzione, essere plausibile; asserire una cosa di cui si è convinti. La sostenibilità è un gesto, ma anche un pensiero. Azioni e idee che si mescolano nel percorso creativo di artisti, designer, aziende, per la compatibilità con l’ambiente e non per il compatimento di una condizione di degrado. È la pulizia del pensiero per risanare il mondo».

Questi concetti mi hanno ricordato le lezioni di Lucia Pietroni, che durante il mio corso di studi a Roma presso l’Università “La Sapienza” insegnava con grande entusiasmo e competenza le basi dell’ecodesign e dei prodotti realizzati con materiali riciclati.
Ed ecco che leggo il cartello sul ciclo di conferenze intitolato “UN CAFFE’ CON… quattro chiacchiere sui diversi eco-temi delle tendenze casa” nel Padiglione 4.
Come relatori si sono alternati designer professionisti come Marco Capellini, insegnanti come Francesca Romana Rinaldi della Bocconi e giornalisti come Cristina Gabetti, autrice della rubrica “Occhio allo spreco”. Presente anche Gianmario Peretti per Coop Italia.
Peccato non averlo saputo prima! Come Creativi Quadrati ci saremmo organizzati per partecipare.
Ci resta però da osservare gli oggetti esposti con arte, una citybike di alluminio ricavata da 800 lattine. È presentata dal CIAL (Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo dell’Alluminio), che tra i suoi compiti ha quello di garantire il recupero degli imballaggi in alluminio derivati dalla raccolta differenziata dei comuni. La mission è: zero discarica 100% recupero.
Una nota positiva è che l’Italia è al primo posto in Europa per quantità di riciclo di alluminio, con ovvi benefici ambientali ed economici.
Troviamo anche borse e cartelle in riciclato di cuoio, derivati da scarti di lavorazione in gran parte provenienti da aziende italiane del settore calzaturiero.
Questo materiale è già venduto su larga scala, ad esempio dall’azienda Arbos, i cui quaderni sono distribuiti anche da Feltrinelli.



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Claudia Sebastiani (Art director)
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