ARTE E CULTURA
Comunicato Stampa

Maria Carletti arriva nel Principato di Monaco. Pronte con lei le nuove proposte Made in Italy

06/06/14

Una tecnica nuova, una prova di coraggio ma anche di stravaganza ci fa soffermare sull’ipotesi ben sospettabile, che un’opera possa anche diventare qualcosa di indefinito e la sua comprensione un lusso coinvolgente. Un’arte di illimitate possibilità, qualora si sappia così bene rispettare o incarnare il ruolo di “Interprete”, capace di diffondere nell’etere un segnale di intermediazione o filtraggio di una lettura personale la quale scaturisca dal rilascio di un prodotto che coniughi sapientemente piacere, sorpresa e insegnamento.

La Pittrice, orvietana, in esposizione per l’edizione 2014 al “Premio Gala de l’Art” presso “l’Hotel de Paris” a Montecarlo, ha potuto testimoniare la propria espressione artistica sfilando all’interno di una delle vetrine più ambite del settore su piano internazionale, e lo ha fatto con due correnti di pensiero opportunamente distanti.

Un’opera figurativa accompagna l’altra del tutto fuori dagli schemi. In quest’ultima opera infatti, una cucitura su tela è dettata tutta dal passaggio manuale di un semplice ago e filo che scorre, con giusta pressione delle dita, tra le impervie trame della tela. Una pressione della mano non immune da infiammazioni né da un cambio stabile di aghi, sia per esigenze di dimensione degli stessi nella procedura lavorativa, sia per un inevitabile incurvamento delle punte. Un approccio estremamente ludico all’arte insomma, al quale l’artista giunge per mezzo di una maturazione o sublimazione propagata grazie a fondamenta pittoriche.

Di indiscutibile curiosità, questo modo di procedere è specificamente adottato all’interno di un passaggio concettuale della Carletti individuato in un ciclo di opere volto ad una “Politica del Sogno Mitico”. Ebbene, facciamo ora luce tra i meandri di questa elevazione dell’Artista per testimoniarne i punti di imbocco, proprio con la descrizione di un’opera spiccatamente rappresentativa nell’approccio.

“Il Taylorismo della Chiarezza”, Assemblaggio Polimaterico con Raddoppiamento di Cuciture su Tela.


“Il Fenomeno attraversato dalla Pittrice nella sua “Il Taylorismo della Chiarezza” implica uno spostamento o meglio, un vero e proprio trasloco in una dimensione altra. Poggiate le valigie a terra si scopre uno scenario di indicibile sensazione di eleganza accogliente, consolatoria, massimamente distensiva; Penombra oro che emana una luce soffusamente illuminante ci accoglie e ci prende con sé. Il presupposto di Chiarezza è il fondamento di quella verità ultima, fine e scopo di ricerca terrestre. Abbiccì da cui poter far scaturire benessere interiore e letizia gentile. Ma cos’è la “Chiarezza” o “Paradiso” della Carletti? Forse “La Promessa”, quella sociale che tutti ci prospettano da sempre. Un codice culturale immesso aprioristicamente in noi proprio sin da quel pianto con cui annunciamo di esser venuti al mondo. E’ l’orizzonte del visibile dall’osservazione del quale apprendiamo che al di là c’è un segreto. Qualcosa che esiste meramente in potenza e che non si materializzerà mai nella vita di un uomo; una sorta di addizionale che infonde coraggio e che affranca noi da noi stessi rinnovandoci il messaggio che esistiamo, perché la vita invisibilmente giorno dopo giorno ti affossa. Provocazioni della fantasia, suggestioni della mente intervallano la consapevolezza di una fine scritta. La sospensione emotiva, di matrice mitica è assoluta e l’io, intriso nel ruolo, è coinvolto in quella contemplazione troppo profonda che immerge il pensiero e stringe l’anima. La Chiarezza avanza con ritorno metodico per essere unica protagonista sulla scena mentre l’immane lavoro artigianale derivato dalle cuciture fa dell’Artista quella surfista su onda anomala che sfida le insidie del telaio”. (I.P.)

Una tecnica nuova, una prova di coraggio ma anche di stravaganza ci fa soffermare sull’ipotesi ben sospettabile, che un’opera possa anche diventare qualcosa di indefinito e la sua comprensione un lusso coinvolgente. Un’arte di illimitate possibilità, qualora si sappia così bene rispettare o incarnare il ruolo di “Interprete”, capace di diffondere nell’etere un segnale di intermediazione o filtraggio di una lettura personale la quale scaturisca dal rilascio di un prodotto che coniughi sapientemente piacere, sorpresa e insegnamento.

“Iori Casa d’Aste”, “Artepremium” e “Globartinvestment” gli organizzatori del Concorso che costituiscono tre capisaldi del circuito d’arte.

L’evento è stato patrocinato dall’Ambasciata d’Italia a Monaco ed ha potuto usufruire della presenza straordinaria del proprio rappresentante, l’Ambasciatore Antonio Morabito durante il proprio svolgimento.



Maria Carletti fa attualmente parte del Centro Studi di Storia dell’Arte della rinomata Accademia di San Lazzaro di Roma diretta dal Dott. Danile Radini Tedeschi e dalla Dott.ssa Stefania Pieralice ed è presente online all’indirizzo mariacarletti.com.

A cura di Ilaria Pettinelli.



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