EDITORIA
Comunicato Stampa

METAFORE DEL NUOVO MILLENNIO: la rivoluzione letteraria di Federica Ferretti

07/03/19

Nuovo esordio per la scrittrice e giornalista Federica Ferretti che presenta il suo ultimo lavoro, un saggio sulla metafora linguistica del linguaggio musicale nel contenitore cinematografico, la rivoluzione che apre il suo 2019 letterario.

“Un lavoro lungo un decennio, che ha incontrato non poche difficoltà: ciò che può sembrare immediato, l'evidenza della musica al cinema, è in realtà un concetto molto più complesso, e che richiede, perciò, una riflessione accurata”: esordisce così, la scrittrice Federica Ferretti per presentare il suo ultimo lavoro, un saggio sulla metafora linguistica del linguaggio musicale nel contenitore cinematografico, una vera e propria rivoluzione che apre il suo 2019 letterario.
La scrittrice e giornalista abruzzese è tornata infatti alle sue origini di musicista, dedicandosi al suo primo amore, ovvero la ricerca dell'identità linguistica perduta della musica in un percorso irto di ostacoli, ma ricompensato da incontri artistici magici, come quelli con i compositori Cacciapaglia e Buonvino, che Ferretti definisce a dir poco “illuminanti”.
Il libro, edito dalla conterranea Artemia Nova Editrice, affronta l'argomento a dir poco spinoso del ruolo metaforico di tale linguaggio all'interno della comunicazione cinematografica. Acquisendo la giusta valenza estetica anche e soprattutto in quanto “applicata”.
Non a caso, il sottotitolo scelto è “Se la musica ci parla dal grande schermo”.
Il testo rappresenta così un insolito viaggio nel lento ma inesorabile processo di democratizzazione che accompagna l'inserimento del commento musicale nella pellicola cinematografica per mezzo dei vari livelli di introduzione diegetica, cioè nella narrazione filmica.
Dai primi tentativi nei “muti” alle più elaborate metafore che la musica ha letteralmente finito per rappresentare, sostituendosi il più delle volte alle parole stesse.
Dai talkies americani ai capolavori dei Taviani e Fellini, fino ai più recenti The Pianist e V per Vendetta.
Infine, è stato pensato anche come un utile supporto pure in ambito didattico, a partire dalla riflessione per cui una metodologia dell’Educazione Musicale che voglia risultare attuale e davvero“sopra le righe”, con l’intento cioè di riuscire a materializzare il tanto vagheggiato cambiamento cui aspira, dovrebbe avere a cuore i suoi fruitori finali, perché “il linguaggio musicale dovrebbe cementare, dalla scuola primaria fino ai corsi universitari, la preparazione di ciascuno di noi, non solo alla luce dei più moderni orientamenti in materia.”



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