ARTE E CULTURA
Comunicato Stampa

Mostra Collettiva "Sguardi" presso Spazio Intelvi 11 di Dizzasco (Como) dal 5 al 20 Ottobre 2013

29/09/13

Collettiva di opere di arte moderna e contemporanea dedicata al tema dello sguardo nelle figure rappresentate dai singoli artisti. Vernissage. sabato 5 ottobre 2013 presso lo Spazio Intelvi 11 di Dizzasco , località Muronico(CO.

Mostra collettiva: Sguardi.

Artisti: Paolo Avanzi, Enrico Baj, Franz Borghese, Tonino Caputo, Renato Chiesa, Alessandro Martini, Ugo Nespolo, Antonio Possenti, Franco Rognoni, Claudio Semino, Remo Squillantini, Ernesto Treccani, Giuliano Trombini

PER INFORMAZIONI:
- Web: www.spaziointelvi11.com
- email: spaziointelvi11@yahoo.com

VERNISSAGE: 5 Ottobre 2013 - ore 17.00
FINISSAGE: 20 Ottobre 2013
GENERE: Pittura, arte moderna e contemporanea.

ORARI APERTURA sabato ore 16.30 – 19.00 o su appuntamento

INGRESSO: libero

ORARIO VERNISSAGE: 17.00

CURATORE: Franca Doriguzzi


Lo sguardo rappresenta una sorta di quintessenza della “personalità” del personaggio ritratto dall’artista e più precisamente un indizio della sua “capacità” di interloquire a distanza con l’osservatore esterno. In fondo è come se l’artista volesse incarnarsi nel volto dipinto sulla tela per cercare un dialogo con la realtà esterna, per quanto sconosciuta. Ma è un dialogo fra due attori che inevitabilmente non si incontrano, separati come sono dal tempo e dalla materia, e dove il rischio maggiore è quello dello smarrimento, dell’indifferenza soprattutto quando l’artista non riesce a trasmettere una emozione forte che catturi l’occhio e l’intelligenza del visitatore. Impresa quanto mai ardua, soprattutto ai giorni nostri.

Ugo Nespolo è riuscito a sviluppare questa dialettica addirittura all’interno della sua stessa opera. Nell’occhio dell’opera “La vista” è racchiusa una miniatura di nudi femminili dal sapore antico che dialogano con il volto in stile Pop del personaggio stesso.
In altre opere come in quella di Tonino Caputo, calata in un contesto urbano, la dialettica degli sguardi avviene tra madre e figlio. Nella famigliola tratteggiata da Franz Borghese i singoli sembrano lanciarsi uno sguardo di intesa intimamente beffardo. Nella tela di Claudio Semino è addirittura tra una donna e un’oca che si consuma la giustapposizione degli sguardi. Mentre nel “Convitato di pietra” di Paolo Avanzi è la pluralità degli sguardi del personaggio stesso a segnare una sorta di cortocircuito della visione interiore.

Il rapporto con il mondo non di rado viene sviluppato facendo leva sul fascino di un personaggio famoso che diviene esso stesso icona della realtà, quasi a voler annullare con la propria ammirata presenza il distacco fra artista e osservatore. È il caso della Marylin di Renato Chiesa o di Alessandro Martini.

Più spesso però l’artista cerca in un proprio personaggio, proiezione della problematica interiore, il mezzo per lanciare un messaggio che faccia breccia sulla indifferenza e mediocrità onnipresenti, come traspare dall’inimitabile intensità dei volti di Trombini, Baj, Squillantini, Rognoni, Treccani… Nella convinzione che alla fine ciò che si imporrà sulle disordinate e imprevedibili vicissitudini del mondo sarà chi è stato capace di andare oltre lo sguardo grigio di tutti i giorni, traguardando verso una visione del mondo davvero alternativa.

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