Nessuna tutela giuridica se l’entita’ del credito e’ oggettivamente minima

Commento alla recente sentenza della Suprema Corte di Cassazione n°4228/2015.

Con la Sentenza n.4228 del 03/03/2015 la Corte di Cassazione ha affermato un importante principio in materia di recupero crediti.
L’interesse a proporre l’azione esecutiva, infatti, quando ha ad oggetto un credito di natura esclusivamente patrimoniale, non connesso ad interessi giuridicamente protetti di natura non economica, non può ricevere tutela giuridica se l’entità del valore economico è oggettivamente minima e quindi tale da giustificare il giudizio di irrilevanza giuridica dell’interesse stesso.

Detto principio viene affermato a seguito dell’esercizio di un’azione esecutiva volta al recupero di una somma inferiore ad € 50,00=.
A parere della Corte, essendo la giurisdizione risorsa statale notoriamente limitata, ben può la Legge limitare il ricorso al giudice per far valutare pretese di natura meramente patrimoniale, tenendo anche conto che il numero delle azioni giudiziarie non può non influire, stante la limitatezza delle risorse disponibili, sulla durata ragionevole dei giudizi.

Inoltre è, altresì, noto che nella Giurisprudenza della Corte di Cassazione è da tempo utilizzata la nozione di abuso del processo che deriva da due importanti principi: 1) la regola di correttezza e buona fede, che specifica all’interno del rapporto obbligatorio la necessità di soddisfare i doveri inderogabili di solidarietà, il cui adempimento è richiesto dall’art.2 Cost., regola che viene violata quando il creditore aggrava ingiustificatamente la posizione del debitore; 2) la garanzia del processo giusto e di durata ragionevole di cui all’art. 111 Cost., la quale esclude che possa ritenersi giusto il processo che costituisce esercizio dell’azione in forme eccedenti rispetto alla tutela dell’interesse sostanziale.
Ne deriva, dunque, che la Suprema Corte ha colto l’occasione per bloccare i contenziosi che assorbono le risorse limitate della giustizia, con ricadute sulla lunghezza dei processi.
Lecco, lì 20 maggio 2015.
Avv. Alan Binda

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