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Nutrinform Etichetta a Batteria

29/01/21

L’etichetta a batteria Nutrinform è la risposta italiana alla precedente metodologia di identificazione delle caratteristiche alimentari/salutistiche francese. C’è una vera e propria guerra in atto. Ed in nostro paese non vuole davvero perderla.

FotoL’etichetta a batteria Nutrinform è la risposta italiana alla precedente metodologia di identificazione delle caratteristiche alimentari/salutistiche francese. C’è una vera e propria guerra in atto. Ed in nostro paese non vuole davvero perderla.

Dopo le perplessità dello strumento francese la commissione europea ha dato il via libera all’alternativa italiana al sistema di etichettatura alimentare. Verificando che tali identificazioni non fossero in contrapposizione con le normative di etichettatura alimentare. Così da poter permettere ai produttori italiani di apporre le nuove etichette Nutrinform sui propri imballaggi alimentari.

Tutti i paesi vogliono contribuire alla produzione e promozione di alimenti sani. Ma non sarà certo un’indicazione di colore o uno slogan che possa far raggiungere risultati interessanti. Senza continuare il lavoro di sensibilizzazione ed informazione dei produttore e dei consumatori

Che cosa contiene l’etichetta a batteria nutrinform?
Una delle differenze più importanti che caratterizzano l’etichetta a batteria Nutrinform, è il concetto di dose giornaliera. Un poco come per i valori nutrizionali USA. Mentre lo strumento francese si occupa di dare una valutazione generale del prodotto identificandone la qualità salutistica dalla A alla C.

L’etichetta a batteria definisce l’alimento nell’ambito di una dieta quotidiana. Valutando il contenuto di calorie, grassi, grassi saturi, zuccheri e sodio in una singola porzione di cibo. Confrontando tale percentuale con quanto previsto in un sano apporto nutritivo giornaliero.





Quali sono i punti di forza dell’etichetta a batteria?
L’etichetta a batteria Nutrinform vuole dare degli strumenti utili ai consumatori per effettuare scelte consapevoli. Non vuole identificare, come lo strumento francese, quali, secondo determinati principi, siano prodotto buoni e quali cattivi.

Ma mostrare l’apporto energetico degli alimenti, i valori nutrizionali, utilizzando un grafico a batteria, rendendo più facile la comprensione di come un prodotto possa essere parte di una dieta sana. Quindi non vuole uno strumento diretto di scelta. Ma di informazione ai consumatori.

Ovviamente l’Italia si era mossa dopo aver visto taluni propri prodotti identificati, tramite il Nutri-Score con una classificazione imbarazzante ed impattante. Un esempio ne è quella dell’olio extravergine di oliva valutato con una “ C”, mentre negli stati uniti è parificato ad un medicinale!!

Il regolamento europeo per l’etichettatura degli alimenti è stato armonizzato con il Reg CE 1160/11. Da allora sono molti i regolamenti che hanno aggiornato tale regolamento portante. Ultimo dei quali quello inerente agli imballaggi.

Da allora la sfida, per le informazioni da riportare in etichetta o sulla confezione si è spostata sulle informazioni nutrizionali. Importanti dopo che, tutte le più grandi associazioni ed istituzioni mediche hanno correlato all’alimentazione la prevenzione delle malattie.

La risposta è stata l’introduzione di sistemi che identificassero non solo il valore nutrizionale, ma che definissero anche una sorta di qualità salutistiche dell’alimento. Cosi da mettere a disposizione del consumatore tutte le informazioni necessarie per una scelta consapevole.

Che cosa succederà adesso con l’etichetta a batteria?
Ovviamente ci sono state molte critiche. Un poco come dire che ognuno, come sempre, tiri acqua al proprio mulino. Ed è così anche con l’etichetta a batteria. Però, se veramente si fosse voluto proteggere realmente il Made in Italy, si dovrebbero seguire altre vie.

Rifugiarsi sempre sul ‘ Mangia Sano Mangia Italiano convinti che il cibo italiano sia sempre migliori degli altri, senza considerare che le aziende italiane ormai si contano sulle dita delle mani, è la solita propaganda che tutto fa tranne che creare veramente tutela ai prodotti ed ai produttori italiani.

Sebbene lo stato italiano sia il più accanito critico del sistema francese a semaforo, anche altri paesi hanno espresso le loro riserve nell’attuazione del sistema Nutri-Score. Nei paesi in cui è stata implementata, l’etichetta, come in Francia, è stata definita come non obbligatoria e dipende dalla discrezione dei produttori e di ciò che vogliono comunicare. E così sarà anche per l’applicazione italiana che verrà sperimentata.

Ma riteniamo, personalmente, che uno strumento, riportato nell’etichetta o nel packaging dell’alimento, che non sia chiaro, non porti niente di buono.



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