ARTE E CULTURA
Comunicato Stampa

PADIGLIONE DELL’ANDORRA alla Biennale di Venezia 2015 ''Inner Landscapes | Confrontations''

18/03/15

Il pittore Joan Xandri, con la sua installazione composta da quadri appoggiati a terra, spesso alla rovescia, ci invita ad una riflessione per capire i limiti che ognuno deve imporsi per salvare la propria intimità, ma anche di più: la propria anima. L’opera dello scultore Roqué compone un bel paesaggio, con una tendenza allo sviluppo orizzontale, senza un punto focale né centro di simmetria che porta lo spettatore ad un incontro con sé stesso e uno spazio con cui giocare mentalmente.

FotoPADIGLIONE DELL’ANDORRA
alla 56. Esposizione Internazionale d’Arte – la Biennale di Venezia
Inner Landscapes | Confrontations

Artisti: Roqué, Joan Xandri
Organizzazione: Govern d'Andorra, Ministry of Culture | www.andorra-biennal.ad
Curatori: Paolo De Grandis, Josep M. Ubach
Commissario: Henry Périer
Commissari aggiunti: Joana Baygual, Sebastià Petit, Francesc Rodríguez
Coordinamento a Venezia: Carlotta Scarpa, PDG Arte Communications
Periodo espositivo: 9 Maggio – 22 Novembre 2015 | 10.00 – 18.00 (Chiuso il Lunedì)
Vernice: 6 – 8 Maggio 2015 | 10.00– 19.00
Sede: Spiazzi, (Arsenale | Campo S. Martin) Castello 3865

Di fronte alla tirannia di una gigantesca memoria digitale imposta dal logico potere verticale delle grandi aziende d’internet, in cui l’amnesia è totalmente impossibile poiché tutti i dati sono memorizzati, il perimetro privato di miliardi di persone è scomparso. Il pittore Joan Xandri, con la sua installazione composta da una ventina di quadri esposti come la lunga prua di una nave, appoggiati a terra e ingarbugliati, spesso alla rovescia, celando anche alcune parti delle opere adiacenti, ci invita ad una riflessione per capire i limiti che oggigiorno ognuno deve imporsi per salvare la propria intimità, ma anche di più: la propria anima. In tal modo, ci conduce in un altrove, uno spazio insolito in cui l’osservatore viene imbarcato dalla sua immaginazione in un secondo sguardo il cui flusso trae la propria origine da un’opera che involontariamente confonde i codici tradizionali della pittura.

L’opera dello scultore Roqué deve essere contemplata come un bel paesaggio, con una tendenza allo sviluppo orizzontale, senza un reale punto focale né centro di simmetria, sullo sfondo di nature morte post-moderne, che porta lo spettatore ricettivo ad un incontro con l’ignoto attraverso un confronto con sé stesso e uno spazio con cui giocare mentalmente. Una scultura che, come spesso in lui, non invita al tatto bensì ad un percorso fisico del suo spazio. Roqué si muove agevolmente in una post-modernità in cui ha creato un’opera nella massima autonomia, che pur identificandosi pienamente con le varie potenzialità d’un sistema di produzione preciso ha saputo preservare la propria liberà. Allo sguardo del visitatore l’artista offre tre sculture appositamente create per la Biennale di Venezia, tre opere raggruppate sotto l’eloquente label d’Inside-Inside che ci illumina, se ce ne fosse stato bisogno, su questo meraviglioso lavoro sullo spazio, a cui dedica incessantemente da lungo tempo tutta la sua energia creatrice, ove l’oggetto della scultura diventa un evento spazio-temporale.
Dott. Henry Périer


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