ECONOMIA e FINANZA
Comunicato Stampa

Politica e Lavoro Domestico

I recenti fatti riportati da alcuni quotidiani sul mancato pagamento del TFR ad una lavoratrice domestica ad opera di un esponente politico, se confermati, dimostrerebbero una volta di più la scarsa considerazione che le nostre Istituzioni nutrono per la categoria del Lavoro Domestico e Familiare.

FotoAlcune testate giornalistiche di questi giorni riportano la notizia di un noto esponente politico che non avrebbe ancora liquidato il TFR alla sua collaboratrice domestica, seppur a dieci mesi dalla conclusione del rapporto di lavoro. Circostanza che avrebbe indotto la lavoratrice a rivolgersi ad un avvocato. Il datore di lavoro, così come riportato sui quotidiani, avrebbe giustificato detto comportamento con il fatto di voler verificare con il proprio commercialista ed il CAF alcune “discrepanze sui saldi finali del TFR”. Auspichiamo con tutto il cuore che queste notizie siano solo frutto della fantasia di qualche giornalista, perché se invece dovessero rivelarsi veritiere e fondate emergerebbe un comportamento riprovevole e censurabile, posto in atto oltretutto da chi per il suo incarico sociale, istituzionale e civico dovrebbe dare il buon esempio. Assisteremmo una volta di più non ad una guerra tra poveri, ma tra benestanti contro deboli, dove il diritto del lavoratore, sancito e garantito dall’art. 36 della nostra Costituzione, viene una volta di più calpestato senza alcun riguardo. Ricordiamo a noi stessi che il credito lavorativo è un credito alimentare necessario per il sostentamento della lavoratrice e della sua famiglia, e che stanche difese legate all’ipotetica necessità di verificare il saldo di quando a lei dovuto - soprattutto a dieci mesi dal termine del rapporto di lavoro - non giustificano in alcuna maniera detto comportamento, visto che il datore di lavoro può sempre liquidare (da subito) alla lavoratrice quanto ritenuto dovuto, per procedere poi ad un esame più approfondito del saldo finale.
Chiediamo a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori di dire una volta per tutte BASTA a questi comportamenti in spregio ai sacrosanti diritti del Lavoro Domestico.
CONF. SI.L.D. Confederazione Sindacale Lavoro Domestico “per un lavoro più giusto”



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