ECONOMIA e FINANZA
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Portafoglio ETF strategie operative settimana 2 giugno 2014

05/06/14

Archiviata la settimana delle elezioni europee con un risultato soddisfacente per i mercati, che confermano i segnali di forza intravisti la scorsa settimana con una batteria di nuovi massimi storici

Archiviata la settimana delle elezioni europee con un risultato soddisfacente per i mercati, che confermano i segnali di forza intravisti la scorsa settimana con una batteria di nuovi massimi storici. Intanto dagli USA arrivano dati macro per nulla positivi che al momento vengono ignorati, ed ora tutta l’attenzione è volta alla prossima riunione della BCE, che finalmente svelerà i termini dell’intervento a sostegno dell’economia e contro i pericoli di deflazione. I mercati hanno probabilmente già in gran parte scontato il probabile abbassamento dei tassi di riferimento, e saranno necessarie altre misure per dare ulteriore forza propulsiva.



USA: nuovi massimi per S&P500 (+1,05 a 1923) e per il Nasdaq 100 (+1,6% a 3737). Il PIL USA del primo trimestre scende dell’1%, dato peggiore delle attese che si attestavano in media al -0,5% (causa inverno rigido). Sotto le attese anche le spese consumi personali e la fiducia dei consumatori. I mercati non hanno battuto ciglio ed hanno terminato sui massimi, senza dare alcun segnale di stanchezza della nuova gamba rialzista in formazione. S&P500 ora sulle prime resistenze, con ulteriore livello al rialzo ancora situabile in area 1950. Supporti settimanali che transitano ora a 1880.




Europa: Nuovi massimi storici per il DAX ( +1,77% a 9943) ed importanti rialzi per Italia, Spagna(+2,4%), Portogallo (2,9%) e Grecia (+4,5%). Positive ma appesantite dal risultato elettorale “euroscettico” UK (+0,4%) e Francia (+0,6% e comunque nuovi massimi). L’indice Eurostoxx fa +1,3% e supera le precedenti resistenze, con un ulteriore segnale di forza. Prossimo livello di verifica i 3350 punti, supporti regolabili a 3200





Italia: ottimo rialzo per l’Italia grazie all’effetto Renzi. +4,2% il bilancio, con prezzi che raggiungono la prima resistenza dinamica di 20700 punti. Piuttosto raro il gap settimanale, al momento non ricoperto dai prezzi. Supporti (20780) e resistenze settimanali (22450) a livelli piuttosto distanti data la forte escursione dei prezzi nelle ultime due settimane.





Asia principali: piccolo progresso di Tokio (+1,2%), che prova ad allontanarsi ancora dai supporti, ma solo una chiusura settimanale sopra i 15.000 darebbe maggiori chance di rivedere i precedenti massimi. Al momento situazione ancora molto dubbia, con lo yen che prova a stabilizzare dopo il moderato rafforzamento degli ultimi 4 mesi. Fermo l’indice di Shangai, settimana di debolezza per India (-1,9%) e Russia (-2,3%) dopo i precedenti rally.




Asia periferici: poche variazioni se si eccettua un buon rialzo del Vietnam (+3,8%). Stabile Malesia, mentre le vicende in Tailandia (+1,3%) continuano a non preoccupare gli investitori. Debole l’Indonesia (-1,6%), che sembra legata a doppio filo con i prezzi del Nickel.



Latin America: settimana di debolezza per i due principali indici, con Brasile (-2,6%) e Messico (-1,3%). Bovespa che chiude a 51.239, sui primi supporti di rilievo. Da monitorare eventuali segnali di ripristino degli acquisti su questi livelli, altrimenti probabile test del livello inferiore, in area 50.000





Metalli Industriali: la ripresa economica che al momento stenta a decollare non aiuta i tentativi di ripresa del settore, che rallentano piuttosto compatti. Rame (-1,4%) Nickel (-1,7%) Piombo (-2,8%) e Zinco (-1,1%) Unica eccezione positiva l’Alluminio (+1,1%), che era rimasto un po’ indietro rispetto al rimbalzo generale delle ultime settimane. Per il Rame non cambia la situazione grafica, con i prezzi ancora ben incanalati al ribasso nel lungo periodo, nonostante il rimbalzo dai minimi delle ultime settimane.




Metalli preziosi: rompono al ribasso sia l’Oro (-3,5% a 1250 Usd) che l’Argento (-3,7% a 18,7Usd). L’oro in particolare fuoriesce dalla lunga congestione degli ultimi due mesi e sembra orientato almeno al secondo test dei minimi a 3 anni a 1180, base inferiore della più ampia congestione in essere negli 12 mesi.




Agricoli: continua il momento negativo di molte materie prime agricole, in particolare i grains con Frumento (-3,7%), Mais (-2,7%) e Soia (-1,7%). Più stabili i cosiddetti coloniali con Caffè negativo (-2,4%), ma Zucchero (stabile) e Cacao (+1,6%) in discreto progresso a massimi di periodo. Guardando al Mais i prezzi hanno inaspettatamente abbandonato un importante supporto di medio periodo (475) e sono giunti ora in prossimità dell’ “ultima chiamata” (area 460), per mantenere vive possibilità di ripristino degli acquisti di medio lungo periodo. Da monitorare con attenzione in attesa di possibili segnali.




Euro/USD: prevedibile settimana di stabilizzazione a fronte di una situazione di ipervenduto di breve (sul giornaliero). Prezzi fermi poco sopra 1,36 dopo aver fatto un minimo a 1,3580. Non cambia la situazione grafica, con prezzi che rimangono a metà tra i supporti (1.3480) e le resistenze (1,375) settimanali, ovviamente in attesa di Draghi.






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