EDITORIA
Comunicato Stampa

Presentazione del libro "À crovî e reixe nue. Poexie zeneixi" di Bruna Pedemonte

23/03/18

"À crovî e reixe nue" di Bruna Pedemonte è il nuovo libro della collana di poesia in genovese “E restan forme” di Editrice ZONA, sotto la direzione di Fiorenzo Toso, nella quale si raccolgono le migliori espressioni poetiche della contemporanea poesia nella lingua di Genova. La Libreria L’Antico Portale ospita l’incontro sabato 24 marzo 2018, alle ore 18, con l’intervento dell’autrice del libro e degli altri autori in collana.

FotoUn’occasione per ascoltare, nonché leggere, la lingua genovese nel suo più vivo farsi e costruirsi, diventare poesia, essenza dinamica dei giorni nostri, non solo relegata nella memoria di un passato, ma anima vitale del presente. Gli autori in collana – prima di Bruna Pedemonte sono stati Alessandro Guasoni, Anselmo Roveda, Daniele Caviglia e lo stesso direttore Fiorenzo Toso – rappresentano appunto le voci migliori della scrittura nella lingua locale di Genova, accompagnando alla ricerca e al recupero, anche l’innovazione, la sperimentazione del gioco linguistico, la costruizione sintattica più evoluta, facendo “crescere” la lingua genovese nel contatto e nel rapporto con il nostro vivere attuale, immettendola a pieno titolo nella complessità del mondo odierno quale strumento di conoscenza ed espressività.

Dice Bruna Pedemonte, del suo scrivere “Ricordo che quando definii il genovese la mia ‘lingua padre’ in una nota biografica, qualcuno si prese la briga di correggerlo pensando a un refuso. Ma è proprio così, il genovese mi è stato ‘inoculato’ dal ramo paterno della famiglia, che parlava un polceverino pieno di vocaboli antichi e desueti. Qualcuno addirittura sbagliato, secondo i criteri generali della lingua ligure”. E poi precisa: “Sì, non troverete scritto in questo libro il vero verissimo verissimissimo genovese, ma quello parlato in casa Pedemonte, con tutti i suoi sguaroìn“.

Una poesia, quella di Pedemonte, che parte da sé per costruire e rappresentare un mondo: “Quando scrissi queste poesie, molte non erano state pensate per essere condivise con sconosciuti, quindi accomodatevi nel mio cuore, spero di essere sufficientemente ospitale e che vi sentiate accolti”.


Le “nude radici” di Bruna Pedemonte si trasformano quindi in letteratura e poesia:

Co-o cheu appeiso comme un figgeu sorpreiso.
Inti euggi ’na pittua c’a core.
O viaggio o no l’è comensou
e za ghe son drento.
O m’arve o seu scrigno d’argento
pe dâme o seu öo.


Bruna Pedemonte, nata in Valpolcevera a Borgo di Cremeno, nell’estrema periferia genovese, si è trasferita a Genova a quattro anni e mezzo, nel quartiere del Biscione. Scrive poesie sin da bambina: la prima è stata in genovese, all’età di circa dieci anni. Ha pubblicato qualche poesia in riviste poco distribuite e lette ancora meno. Dal 2015 tiene sul Secolo XIX la rubrica “Spegetti bleu”, pubblicata ogni sei-sette settimane sulla pagina Parlo Ciæo. Di sé stessa dice: “Sono ancora viva, e questo è tutt’altro che scontato”.



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