ARTE E CULTURA
Comunicato Stampa

“PUGNI IN FACCIA” protagonista al BIOGRAFILM FESTIVAL di Bologna Proiezione del documentario di Fabio Caramaschi

11/06/19

La periferia romana attraverso l'occhio di Fabio Caramaschi è protagonista del Biografilm Festival, evento interamente dedicato al cinema biografico in programma dal 7 al 17 giugno a Bologna. La proiezione di Pugni in Faccia, diretto da Fabio Caramaschi e prodotto da Valerio Morigi, è prevista a partire dall'8 giugno fino alla fine della manifestazione.

FotoLa storia di Mirco, ragazzo difficile dell'estrema periferia della Capitale, è quella di molti altri ragazzi che come lui cercano riscatto sui ring delle palestre scalcinate di periferia. Qualcuno ci riesce, altri no. Il regista Fabio Caramaschi ha realizzato un documentario lungo 20 anni, seguendo Mirco fin da quando era un suo allievo alle scuole elementari. “Gestivo nella scuola un laboratorio audiovisivo per aiutare i bambini più difficili a formarsi un'immagine dignitosa di sé e del mondo attorno a loro. Molti alunni vivevano circondati dalla violenza in una degradata struttura di assistenza alloggiativa, nella quale ho filmato nel 2000 il documentario Residence Roma, vincitore del premio Flaiano. A quell’epoca risalgono le prime immagini di Mirco, il più difficile di quei bambini e protagonista di questo film.” Dice il regista raccontando la genesi di questo progetto, che si è evoluto inaspettatamente in un altro modo quando il protagonista lo ha ricontattato dopo tanti anni per invitarlo a un suo incontro di pugilato: “Quando, anni dopo la fine della scuola, Mirco, ormai ventenne, mi ha invitato al suo esordio come pugile professionista, ho ricominciato a seguirlo con la mia camera nelle sue avventure umane e sportive, cercando nello stesso tempo anche di sostenerlo nel suo sogno di diventare un campione.”

Dalla trama fitta e potente di questa storia emerge una storia di vita difficile, intriso della sincerità disarmante e dal coraggio di Mirco. Minuto dopo minuto, la storyline svela il crescendo del rapporto di fiducia tra il protagonista principale e il regista, a sua volta figura chiave del racconto. È il maestro che cerca di salvare il suo discepolo ma è anche il narratore, che deve lasciare che i fatti si svolgano secondo il loro corso. Una discrasia di ruoli importante che cattura lo spettatore, trasportandolo in una realtà parallela che spesso appare troppo distante rispetto a quello che è davvero. “Spero che la storia di Mirco sia per gli spettatori anche l'occasione per riflettere senza pietismi o compiacimenti sulla condizione di tanti giovani che, abbandonata troppo presto la scuola, vivono invisibili ai margini della nostra società e diventano oggetto di interesse solo quando purtroppo raggiungono le pagine della cronaca.” dice Caramaschi presentando il suo film.



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