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Questa non è l'Unica Realtà, di Federico Bellini e Ambra Guerrucci

11/09/14

Numerose persone sono state indotte nei secoli a credere che stavano osservando la realtà fisica da un diverso punto di vista. Lo stesso dicasi di una buona parte dell’umanità attuale e che, quando va incontro al rivelarsi di altre realtà, si aspetta che l’ambiente non fisico sia identico a quello concreto, pertanto, quando le aspettative vengono deluse, queste persone rimangono confuse e disorientate, convincendosi che l’intera esperienza extracorporea sia stato un semplice e banale sogno...

Questo equivoco nasce perché siamo stati condizionati ad accettare come valida solo la forma materiale o densa, quindi la nostra Mente, ha la tendenza a concentrarsi sull’unica realtà che conosciamo e accettiamo, ovvero la Materia. Un indottrinamento del genere è prevedibile, dato che viviamo immersi in un mare di stimoli fisici e in un ambiente tangibile. Per riuscire a superare questa forma di ammaestramento dobbiamo solo riconoscerlo, dato che il mondo fisico su cui ci concentriamo è solo una minuscola frazione dell’Universo, come la stessa Scienza ci dimostra continuamente attraverso lo studio del Cosmo. Le forme materiali che vediamo intorno a noi sono soltanto la superficie esteriore dell’intero Universo a più dimensioni, dove la realtà è relativa e l’ambiente che percepiamo è determinato dalla nostra densità e frequenza personale. Aumentare la capacità di esplorare e percepire al di là dell’attuale comprensione umana, permetterà di avere un accesso illimitato all’interno non fisico dell’Universo, dove ognuno di noi evolverà fino ad “essere” in qualunque punto che desidererà esplorare. La Coscienza è un flusso continuo di energia non fisica che estende la sua consapevolezza attraverso le frequenze multiple (dimensioni) del Cosmo, si estende, inoltre, dallo stato di veglia fisica attraverso fasi successive giungendo nelle zone non fisiche dell’Universo, esistenti oltre l’attuale visione scientifica; tutti i movimenti della consapevolezza sono interiori e gli stati di Coscienza che percepiamo sono soltanto una minuscola frazione dell’intero. Tale comprensione riveste un importanza fondamentale perché i misteri della nostra esistenza e dell’Universo sono legati al flusso che sperimentiamo dopo aver abbandonato il Corpo Fisico, perché tale flusso si estende verso l’interno, fino al fulcro centrale del Cosmo dove infiniti livelli e frequenze di vite e realtà non fisiche, esistono appena al di là dei limiti densi della vita. Il nostro attuale concetto di evoluzione deriva dalla teoria darwiniana, secondo la quale gli organismi biologici si adattano e modificano in risposta alle condizioni fisiche che li circonda, questa ipotesi, basata interamente sui cambiamenti riscontrati su di essi, è rimasta per più di un secolo la base scientifica dell’evoluzione. In realtà, grazie ai nostri studi si è scoperto che l’evoluzione è il progressivo sviluppo dell’energia consapevole (spirituale e animica), grazie all’uso di contenitori biologici (corpi) temporanei di espressione. La nascita e la morte sono semplicemente l’entrata e l’uscita da questa densa dimensione esteriore di energia, dove i cambiamenti degli organismi fisici sono in realtà un effetto secondario creato dallo sviluppo invisibile della Coscienza. Ciascun problema fisico è una nuova opportunità di crescita, le difficoltà ci aiutano a sviluppare le qualità interiori di coraggio, amore e compassione, le sfide ci permettono di imparare e, in un certo senso, usiamo la Materia come strumento di trasformazione. Il nostro Corpo Fisico è un veicolo temporaneo che serve per esprimersi e sperimentare in questo regno denso della Materia, dove l’atto stesso di assumere una forma fisica e di essere umani, incarna un elemento fondamentale dello sviluppo. Ben presto la scienza riconoscerà che le risposte ai misteri fisici dell’esistenza (la cosmologia dell’Universo, la natura e la struttura invisibile della Materia, l’evoluzione della nostra specie e persino l’esistenza della vita dopo la morte) si potranno trovare solo esplorando se stessi. L’auto-esplorazione è un impegno gravoso che si estende oltre i nostri attuali concetti intellettuali di tempo, spazio ed energia, l’esplorazione delle dimensioni invisibili, ma tangibili, è un compito che prima o poi tutti noi dovremo affrontare: abbiamo il pieno diritto di compiere il nostro destino che ci porta ad avventurarci oltre i primitivi involucri biologici.

Tratto da "La Via del Risveglio" di Ambra Guerrucci e Federico Bellini, Risveglio Edizioni

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