ARTE E CULTURA
Comunicato Stampa

RAF a Gubbio tra Scienza, sacro e profano

29/04/19

L’ artista Raf ( www.rafdragani.com ) propone 2 lavori sospesi tra Scienza, sacro e profano per la collettiva dal titolo ARTISTI IN CONTEMPORANEA che si terrà presso la Chiesa Musealizzata di Santa Maria Nuova, parte del Polo Museale Diocesano di Gubbio dal 11 al 26 Maggio 2019.

FotoDal 11 al 26 Maggio 2019 a Gubbio MOSTRA COLLETTIVA (vedi Figura) indetta dall'Associazione Culturale la Medusa di Gubbio, in Umbria, dal titolo ARTISTI IN CONTEMPORANEA, #maggioagubbioèarte , aperta a pittori, scultori e fotografi che ha come scopo la massima diffusione nei social media attraverso un lungo contest con l’hashtag #maggioagubbioèarte, per dare la massima presenza in rete agli artisti che hanno aderito. La Mostra prevede una sede espositiva di prestigio, la CHIESA MUSEALIZZATA DI SANTA MARIA NUOVA, parte del POLO MUSEALE DIOCESANO DI GUBBIO. Maggio in città è il mese della presenza turistica, grazie alla FESTA DEI CERI, spettacolare evento storico-folcloristico che porta in città migliaia di persone. Essere in esposizione a Gubbio in quel periodo, significa avere la certezza di un vastissimo pubblico che accederà alla sede espositiva.
Il pittore Raf partecipa su invito con le seguenti due opere nate dalla ricerca di un linguaggio di libertà d'espressione legato al non figurativo, evoluzione di una memoria storica e culturale americana come l’espressionismo astratto ed il realismo astratto:

1. L'ESPANSIONE DELL'UNIVERSO, olio su tela, 70X70,1990
2. APOCALISSE, olio su tela, 50X100, 1990

Per la Mostra Collettiva, Raf (www.rafdragani.com , che ha lavorato a lungo come ricercatore C.N.R. nell'ambito dei Gruppi Nazionali della Fisica Matematica - G. N. F. M), ha proposto, in accordo con le più recenti teorie quantistiche e relativistiche, due opere sospese tra Scienza e profano. I due lavori sono stati realizzati all'inizio degli anni novanta ed appartengono al ciclo di realismo-astratto che annulla la diarchia figurativo-astratto: il primo lavoro “rappresenta” un ipotetico ambiente ancestrale in cui si pensa possano essere prodotti gli eventi chimico-fisici che avrebbero poi dato origine all'inizio dell’universo, mentre il secondo ne “racconta” la fine.



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