ARTE E CULTURA
Comunicato Stampa

Revere: palazzo ducale riapre il loggiato in attesa del restauro

08/10/13

E’ stata questa la magia della “Serataducale – per riaprire palazzo ducale” di mercoledì 25 settembre nel Palatenda di Piazza Castello, dove Revere si è guardata allo specchio con i protagonisti della sua storia in un medley di arte, letteratura e cinema.

Attende il restauro post terremoto anche il palazzo ducale di Revere, ma intanto rende fruibile al pubblico il suo magnifico loggiato E’ stata questa la magia della “Serataducale – per riaprire palazzo ducale” di mercoledì 25 settembre nel Palatenda di Piazza Castello, dove Revere si è guardata allo specchio con i protagonisti della sua storia in un medley di arte, letteratura e cinema. Coordinatori dell’evento sono stati il giornalista Davis Raddi nelle vesti anche di critico letterario e d’arte e il prof. Luciano Morselli, ordinario di Chimica dell’Ambiente dell’Università di Bologna e artista, il quale ha perorato l’azionariato sociale, per contribuire ad aprire palazzo ducale. Acquistando infatti al prezzo base di €10,00 una targhetta, che riproduce questa perla del rinascimento gonzaghesco, si finanzia il restauro. Il sindaco Sergio Faioni ha evidenziato l’impegno dell’amministrazione per reperire fondi pubblici e non, per riaprire presto il Ducale, oltre ai fondi di solidarietà europea, ai quali Revere è stata ammessa per €500.000,00 più altri 80.000,00 cofinanziati dal Comune. “Ma -ha aggiunto – il problema è realizzare il 65% delle opere in tempi stretti, mentre il progetto definitivo è bloccato ancora per pochi giorni in Soprintendenza “. Sempre Faioni si è mostrato felice per l’onere di vendere le opere dei 4 generosi artisti in loco donate al Comune pro restauro, ovvero le tele di Alberto Berselli, Andrea Cavallaro, Mario Manzalini e Luciano Morselli. Di seguito il prof. Rodolfo Signorini ordinario dell’Accademia Virgiliana, ha tenuto una lectio magistralis sul portale gonzaghesco di mano fancelliana, voluto da Ludovico II Gonzaga nel 1458 e pervaso di imprese, cioè di immagini simboliche corredate da motti come insegnamenti significativi della cultura umanistica, imprese che Signorini ha decriptato: il motto ammomos, cioè perfetto, poi la tortora, il cane alano e il sole costituiscono il repertorio della casata en pendant con gli altri palazzi ubicati in città. E’ stata la volta poi dell’arch. Eristeo Banali presidente di Mantova Arte Contemporanea, il quale ha tracciato un ricordo di Alberto Cappi e Gino Baratta, intellettuali reveresi indicati come artisti per la volontà di un sodalizio continuo tra arti visive e parola: Cappi amava avvicinare la poesia recitata alla musica, mentre Baratta relazionava scrittura e pittura. La lettura dei passi dei due autori ha incrociato gli stessi protagonisti di un viaggio a ritroso di 60 anni sul terreno della reveresità, viaggio che parla di un periodo storico immortalato nel cortometraggio del ’53, denominato “In un paese sul fiume”. Il filmato in bianco e nero realizzato con la tecnica della “silent era “, è stato presentato dal cineasta Paolo Sturla con la regia di Aldo Centis e la sceneggiatura di Rino Luppi ed è uno scorcio nostalgico sulla vita reverese ritmata da mestieri antichi e dalle corse dei monelli del borgo lungo il grande fiume. Dopo il saluto di Alessandro Pastacci presidente della Provincia, il quale ha sottolineato la centralità di Revere nella rete di valorizzazione del patrimonio gonzaghesco, Rossella Zardo, assessore all’Ambiente del Comune di Ferrara ha illustrato come il modello reverese di azionariato sociale applicato per il restauro della Madonna della basilica di S.Maria in Vado,sia diventato anche a Ferrara il paradigma di una nuova forma di economia solidale. Raddi e Morselli hanno strappato la promessa di bissare la serata e hanno ringraziato i fautori dell’happening Glauco Bordini, Matteo Branchini e Curzio Cavicchioli. Dulcis in fundo è stato riaperto il portale del ducale con il cortile porticato, con un’illuminazione diafana sui capitelli tardogotici e sulla trabeazione mantegnesca ed è stato per tutti un tuffo al cuore.
Marilena Buganza

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