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Ricerca Ricoh: innovazione, un concetto poliedrico per le Pmi europee

06/03/19

La maggior parte delle Pmi pensa di essere innovativa, ma quando si tratta di definire cosa sia l’innovazione, le opinioni sono molto differenti. Questo è quanto emerge da una nuova ricerca Ricoh.

FotoInnovazione e Pmi dovrebbe essere un binomio inscindibile. Per avere successo in un panorama concorrenziale, una Pmi deve essere agile e, per guadagnare vantaggio competitivo, deve essere in grado di distinguersi. Non sorprende quindi che il 62% delle Pmi intervistate in una ricerca Ricoh si ritenga un’azienda innovativa. Per il restante 38% non è invece così. “Per le aziende che vogliono prepararsi per il futuro – commenta David Mills, CEO di Ricoh Europe – è giunto il momento di fare i conti con l’innovazione e comprendere cosa essa comporti in azienda”.

Naturalmente, questo è più facile a dirsi che a farsi. È interessante notare come le Pmi coinvolte nello studio Ricoh considerino la finanza come l’area più innovativa della propria attività (56%), seguita dall’IT (48%), dal marketing (48%) e dalle vendite (47%). Il focus è dunque verso l’interno dell’azienda e questo contrasta con il fatto che il 60% degli intervistati descriva l’innovazione come ‘sviluppo di nuovi prodotti’ ponendo dunque l’accento sulla creazione di valore verso l’esterno. Emerge dunque una certa confusione in relazione a cosa sia l’innovazione. Questa confusione potrebbe essere la ragione per la quale dalla ricerca Ricoh emergono molte preoccupazioni. Il 59% delle Pmi ritiene che l’innovazione sia più semplice se affrontata a piccoli passi, la stessa percentuale sostiene che essa rappresenti una priorità assoluta, mentre il 47% afferma di temere i cambiamenti rilevanti. Sebbene il 56% delle Pmi desideri aumentare i profitti e il 54% voglia far crescere la propria attività nei prossimi 12 mesi, soltanto il 30% è disposto ad adottare nuovi modi di lavorare entro tale scadenza ed un ulteriore 30% ammette di non sapere da che parte cominciare per intraprendere un cammino di cambiamento.

Questi risultati evidenziano la necessità di ridefinire il concetto di innovazione. “Fare innovazione spiega David Mills – non significa buttarsi a capofitto senza riflettere, ma trovare il tempo per comprendere a fondo come migliorarsi anche in funzione alle nuove esigenze dei clienti. Significa lasciare alle persone il tempo di pensare oltre il quotidiano per immaginare nuovi modi di lavorare. Inoltre, significa essere pronti a correre rischi e a fidarsi di coloro vogliono dare un contributo all’innovazione. Per una Pmi l’innovazione e le modalità in cui attuarla dipendono interamente dallo specifico contesto in cui essa opera. Innovazione potrebbe voler dire concentrarsi sui processi alla base delle attività oppure creare un nuovo prodotto o servizio. Non c’è un modo giusto o sbagliato di innovare. Ciò che è importante è essere disposti a farlo”. Quando le Pmi avranno un quadro più chiaro di cosa significhi realmente innovare, potranno delineare un percorso ben strutturato verso il futuro.

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