NUOVI ACCORDI
Comunicato Stampa

Richiesta provvedimenti su corruzione nella Magistratura

10/06/19

La nostra associazione a nome di migliaia di cittadini chiede al Consiglio Superiore della Magistratura di adottare tutti quei provvedimenti che possano abbattere la corruzione in campo giudiziario e ridare la giusta fiducia ai cittadini

FotoMAGISTRATI SOTTO INCHIESTA PER CORRUZIONE
《la nostra associazione non classifichera' quanto sta accadendo come "toghe sporche" nel rispetto di tantissimi magistrati che hanno lavorato e continuano a servire lo Stato onestamente e con alto senso del dovere

Nel frattempo a Bari - Un quarto magistrato nel mirino della Procura di Lecce.
Dopo l’ex pm Antonio #SAVASTA, l’ex gip Michele #NARDI e l’altro ex pm Luigi #SCIME'
l’indagine sulla giustizia truccata va avanti
ipotizzando il coinvolgimento di un altro giudice che potrebbe avere avuto un ruolo nella vicenda e su cui «si procede separatamente».
Parliamo dei fascicoli manomessi per favorire l’imprenditore Flavio D’Introno in cambio di soldi e altri regali. Fascicoli che non riguardano solo la giustizia penale, ma anche quella tributaria.
La conferma dell’esistenza di altre indagini emerge da una discovery accidentale, avvenuta nell’ambito dell’incidente probatorio...
Inchiesta giudici di Trani, Savasta ammette le tangenti e inchioda Nardi: "Ero in un vortice"
L'incidente probatorio davanti al gip di Lecce. L'ex pm resterà altri tre mesi ai domicliari mentre il collega rimarrà in cella. L'inchiesta prosegue.
Si è detto vittima del collega Michele Nardi ed ha ammesso di aver chiesto 300mila euro all'imprenditore di Corato Paolo Tarantini per archiviare un'indagine che era stata avviata solo per ottenere danaro. L'ex pm Antonio Savasta ha ammesso le proprie responsabilità nel giro di tangenti che ha condizionato l'amministrazione della giustizia negli uffici giudiziari di Trani e punta il dito contro il collega che lo avrebbe fatto finire nel vortice della corruzione.

Per convincere #Tarantini a pagare la mazzetta sarebbe stato addirittura realizzato un falso avviso di garanzia. "Era stato letteralmente spolpato" aveva detto l'ex pm durante gli interrogatori dei mesi scorsi al cospetto della #pmRobertaLicci. E ancora: "Nardi mi disse di scrivere #300mila euro su un foglio e far avere la busta a Tarantini, io gliela feci arrivare". Savasta ha ribadito che l’ex collega aveva un forte ascendente su di lui, che si conoscevano da molti anni e che, una volta entrati nel giro delle mazzette, avrebbe esercitato pressioni affinché il sistema non fosse messo in pericolo.
"È vero, ho commesso degli errori e me ne assumo la colpa", ha detto.
La confessione davanti al gip Giovanni Gallo è arrivata durante l'incidente probatorio, nello stesso giorno in cui il giudice ha fatto sapere che Savasta dovrà trascorrere altri tre mesi agli arresti domiciliari. Mentre Michele Nardi e il #sovrintendentedipoliziaVincenzoDiChiaro passeranno l'intera estate in carcere, così come ha chiesto la procura di Lecce, che si appresta a chiudere la prima parte dell'inchiesta.

L'acquisizione delle dichiarazioni dell'imprenditore #FlavioDIntrono, tramite l'incidente probatorio, ha già permesso di blindare la ricostruzione accusatoria del procuratore Leonardo Leone de Castris e della pm Roberta Licci, che per ora si concentrano su dodici indagati.
Oltre a Nardi, Savasta e Di Chiaro, gli avvocati Simona Cuomo e Ruggero Sfrecola, l'immobiliarista Luigi Dagostino, l'ex pm di Trani Luigi Scimè, l'avvocato Giacomo Ragno, il carabiniere Martino Marancia, l'imprenditore Flavio D'Introno, il falso testimone Gianluigi Patruno, l'ex cognato di Savasta Savino Zagaria.

Tutti sono accusati di avere avuto un ruolo in quell'azione di svilimento della funzione giudiziaria, che sarebbe stata realizzata sistematicamente a Trani e che ha coinvolto anche altri magistrati, stando alle rivelazioni fatte da Savasta agli inquirenti.

La Corte di Appello di Catanzaro ha confermato la condanna a 1 anno e 6 mesi di reclusione nei confronti del #magistratopuglieseMicheleNardi, riconosciuto colpevole di calunnia nei confronti di colleghe e di un avvocato. Nardi è in carcere dal 14 gennaio scorso nell’ambito di una indagine della Procura di Lecce (per fatti risalenti a quando era in servizio a Trani) su una presunta associazione per delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari per indagini e sentenze pilotate in cambio di denaro e gioielli. Al momento dell’arresto Nardi era in servizio presso il #TribunalediRoma. I fatti contestati dalla magistratura calabrese risalgono al maggio 2012.

Sull'inchiesta di Roma -CSM - Nicola Zingaretti non è persona che può rilasciare dichiarazioni super parties su questa vicenda visto che ha procedimenti penali in corso. #zingarettilazioregionepartitodemocratico
Piuttosto può e dovrebbe intervenire come segretario del partito democratico e richiamare Donatella Ferranti, deputata Pd, tornata a fare il magistrato, premiata con un posto al vertice della carriera: giudice in Cassazione. Lo ha deciso il 14 marzo 2018 il plenum del Consiglio superiore della magistratura, con un solo voto contrario (Aldo Morgigni) e due astenuti (Lucio Aschettino e Alessio Zaccaria). Senza passare da un regolare concorso. Senza valutazione della commissione titoli. E contro la legge. Insorge il gruppo “Autonomia e indipendenza”, quello fondato da Piercamillo Davigo.
Espellere tutti i coinvolti nella vicenda perché la magistratura deve essere super partes.

To be continued..... La corruzione va dai vertici della magistratura alle forze dell'ordine, è un fenomeno purtroppo diffuso e variegato. Ma non si può per questo perdere la fiducia nelle istituzioni perché ci sono anche quelle che lavorano il triplo, per incriminare i corrotti, dar seguito ai fascicoli giudiziari, studiare le nuove leggi.
Ed è per questo che il nostro amato Presidente Ferdinando Imposimato ci ha sempre detto, esistono due magistrature. #duemagistratureferdinandoimposimato #imposimatogiustizialegalitaveritastorica
Da:
Associazione di volontariato mamme etrusche associazione su fb MAMME contro la corruzione

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