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Ritorno dei nickname nell’era dei social media: teneri per lei, sfacciati per lui

26/01/12

Un’indagine condotta da Ashleymadison.com svela che buona parte degli internauti preferisce l’anonimato e la simpatia degli pseudonimi per chiacchierare in Rete. Il 42% degli uomini è colpito da quelli “appetitosi”, il 29% delle donne premia gli audaci.

Una volta erano le comunità virtuali, le depositarie della fantasia e dell’anonimato degli internauti. Bastava un semplice nickname, uno pseudonimo, per identificarsi in un determinato contesto online e dare il via ad un fiume di chiacchiere. Con il passare del tempo e con la nascita dei social network, gli utenti escono allo scoperto e costruiscono a suon di parole, musica e foto delle vere e proprie carte d’identità digitali.

Secondo l’Istat, infatti, nel 2011 un internauta su due ha un profilo su un social media ed il rapporto è di tre su quattro se si tratta di giovanissimi. Ma c’è ancora una buona fetta di irriducibili (52,7%) che continua a trasmettere messaggi in chat, newsgroup, forum di discussione online senza rinunciare agli originalissimi nick di battaglia che variano a seconda degli interessi e delle passioni, spesso lo strumento più utile per attirare l’attenzione di chi viaggia sulla stessa lunghezza d’onda.

I nomi digitali più gettonati sono spriritosi e sfacciati per gli uomini, teneri ed evocativi per le donne. A svelarcelo, un’indagine condotta da Ashleymadison.com, il sito di relazioni extraconiugali per eccellenza, sugli pseudonimi degli oltre 11 milioni di utenti iscritti in tutto il mondo.

“Per molti internauti è importante mantenere l’anonimato in determinati contesti – spiega Axel Baccari, country manager italiano di Ashley Madison – Ashley Madison resta uno dei pochi social network, secondo solo a Facebook in termini di crescita, a garantire questa possibilità. Con la scelta di uno pseudonimo, gli utenti mettono in risalto caratteristiche, qualità o interessi maggiormente rappresentativi della propria personalità senza rivelare dettagli sull’identità e minare inevitabilmente la privacy.”

I più notevoli esempi di creatività in fatto di nickname arrivano dagli iscritti italiani. Le signore preferiscono legarsi alla bontà di leccornie di ogni genere battezzandosi fragolina, ciliegina, caramella, crostatina, nocciolina, frittella, biscottina con il benestare del 42% degli uomini

Altre amano creare alter ego che richiamano i rappresentanti del regno animale che più degli altri vengono associati, nell’immaginario comune, alla dolcezza come gattina, cucciola, cerbiatto, orsetta, topina, farfallina e tigrotta ed è il 30% degli utenti maschili a restarne affascinato. Ultimi ma non meno originali, i nickname con aggettivi maliziosi come devota, sfiziosa, disponibile che affascinano, invece, il 28%.

Altra storia per gli uomini, decisamente più smaliziati e ironici. C’è chi chi gioca con le parole scegliendo nick come Mantenuto, Lobocop, Liberoapranzo conquistando per simpatia il 26% delle signore iscritte, chi si fa chiamare PremierSilvio o BungaBunga portando a casa solo un 13% dei consensi.

C’è, invece, chi senza mezze misure si mostra audace come Mitraglietta, Chiodofisso, Martellopneumatico, lofamostrano mettendo una pulce nell’orecchio al 32% delle utenti. Largo spazio anche ai teneroni, non mancano all’appello i vari Micio, Orsetto, Coccolone e Pupazzetto che fanno breccia nel cuore del 29% delle donne.

“Il grande ritorno degli pseudonimi manifesta la volontà di scappare da un mondo digitale in cui tutti sanno tutto – conclude Noel Biderman, presidente e fondatore di Ashley Madison – Con un alter ego si da largo spazio all’immaginazione e una personalità costruita giorno per giorno senza costrizioni sociali.”

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