MUSICA
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Sergio Palumbo un cantautore camilliano con un progetto discografico benefit tra un’alba e un tramonto senza fine

25/08/14

Sin da bambino, Sergio Palumbo dimostra di avere un amore particolare verso la musica, il ballo e la recitazione. Avrebbe voluto assecondare queste sue attitudini e trasformarle in attività professionali ma la sua vita, per una serie di singolare coincidenze – potremmo chiamarle anche Dioincidenze -, si è avventurata sulla strada della vocazione, scelta per diffondere il suo messaggio, fino alla recente realizzazione di un progetto discografico benefit.

FotoSin da bambino, Sergio Palumbo dimostra di avere un amore particolare verso la musica, il ballo e la recitazione. Avrebbe voluto assecondare queste sue attitudini e trasformarle in attività professionali ma la sua vita, per una serie di singolare coincidenze – potremmo chiamarle anche Dioincidenze -, si è avventurata sulla strada della vocazione, scelta per diffondere il suo messaggio, fino alla recente realizzazione di un progetto discografico benefit.

Le note biografiche rivelano che nasce a Napoli il 26 agosto del 1971 e trascorre la sua infanzia e adolescenza nello stesso paese di Massimo Troisi: San Giorgio a Cremano. Già da piccolo, ‘bastava fargli sentire un bongo e partiva come quei pupazzetti che si caricano con la chiave’. La sua passione per la musica viene assecondata dal nonno che gli regala una chitarra classica, prendendo lezioni in Parrocchia e animando le Messe festive in un piccolo coro. Il suo desiderio è quello di frequentare il Conservatorio ma viene ostacolato, a 17 anni lascia gli studi, inizia a lavorare e fa anche un provino, che va bene, a Cinecittà come attore. Nell’attesa della risposta, viene invitato da amici a partecipare ad un campo scuola organizzato dai religiosi camilliani, lui accetta anche se pensa che non faccia parte più del suo mondo. Ma col trascorrere dei giorni, si riaccende improvvisamente la nostalgia di Dio, un voglia fortissima di fare qualcosa per sé e per gli altri.

La sua vita cambia direzione improvvisamente e nel 1989 fa una esperienza intensa e forte a Calcutta, insieme a Madre Teresa, che lascerà una traccia indelebile nella sua vita e che lo porterà ad esprimere, negli anni successivi, la sua vena creativa con delle composizioni ispirate, testi di spessore che parlano di sofferenza, carità, solidarietà, amicizia, amore, musiche mediterranee molto suggestive che impreziosiscono le parole e la trasmissione dei messaggi.

Al suo rientro in Italia, si rende conto che la sua vocazione è ormai definitiva, per cui diventa sacerdote nel 1999 e, l’anno dopo la sua ordinazione, viene mandato dai superiori all’Ospedale “San Camillo” di Roma come cappellano, dove svolge il suo ministero per quattro anni circa. Pubblica un maxi singolo “La danza dei sentimenti” che fa da preludio ad un album.

In questi anni ha anche l’opportunità di raggiungere più volte l’Africa, Burkina Faso e Benin. Cultura, colori, suoni dell’Africa occidentale si mescolano al suo istinto musicale mediterraneo, e ne fa tesoro... per concretizzare un suo progetto…un suo sogno da tempo nel cassetto.
Si tratta della realizzazione di un disco dal titolo “Christmas Nee Africa” nel quale la parola centrale, in dialetto morè (uno dei 16 dialetti del Burkina Faso) significa ‘dire’, ‘con, ‘però’ e, quindi, ha una aspetto più relazionale che antropologico. Nell’accezione, “nee Africa” - con l’Africa - non è riferito soltanto al continente, alla posizione geografica, ma rivolto agli uomini, nel loro modo di aggregarsi e condividere l’uno con l’altro.

La raccolta, nata da un’idea di Mauro Spenillo (direzione artistica) e Sergio Palumbo contiene alcuni canti natalizi più noti come “Adeste Fideles”, “Astro del Ciel”, “Fermarono i cieli”, “Tu scendi dalle stelle/Quann nascette Ninno”, “Bianco Natale” “In notte Placida”, “Cantano i cherubini”, “E tu Betlemme”, un brano natalizio della tradizione burkinabé. Una elaborazione originale con interventi musicali e vocali che appartengono principalmente alla cultura e al dialetto del Burkina Faso: una lingua con una musicalità affascinante.

Sono presenti 3 inediti: “Wennaam”, composto da S.Palumbo/M.Spenillo, apre l’album, cantato in lingua morè dal sacerdote camilliano P. Modeste Ouedraogo. E’ una preghiera, una invocazione a Dio con la richiesta del dono della sapienza per rivolgere uno sguardo attento a quanti soffrono nella malattia.
“Bet-Lehm casa di pane“ con Mauro Spenillo (ispirato a “In nome della Madre” di Erri De Luca) evidenzia la vicenda umana della storia di Maria. Probabilmente è il brano più cantautorale, pur colorato da ritmi africani come un incisivo fraseggio di Kalimba, suonato dal percussionista Leonardo Laurita. “Wuuseem Songo” ha un testo che nella prima parte è cantata da Modeste Ouedraogo in dialetto morè e prende spunto brano del Vangelo di Lc 4,18, quando Gesù, entrato nella sinagoga, legge le parola del profeta Isaia: “Lo Spirito del Signore è sopra di me…” (Is 61,1). La seconda parte del testo, in italiano, è affidata alla voce P. Sergio Palumbo e contiene un messaggio di speranza intriso di pace e libertà, auspica una conversione personale finalizzata ad un mondo migliore. Nella traccia successiva, il brano continua con un intreccio in crescendo di voci africane (Corale More de la Paroisse Saint Camille di Ouagadougou ) a suon di percussioni.

E’ il primo capitolo dei 5 progetti artistici previsti (un disco per ogni continente), che ha l’ambizione di incontrarsi , soprattutto musicalmente, con altre culture, impegnandosi a promuovere la solidarietà, la giustizia tra i popoli della terra. Un progetto che ha avuto la collaborazione di diversi artisti che attraverso la loro sensibilità e professionalità hanno dato un contributo prezioso alla realizzazione di questo primo lavoro.

Meritano di essere citati tutti: Sergio Palumbo (Promotore del progetto, voce solista e cori), Mauro Spenillo (direzione artistica, tastiere, cori, voce solista, arrangiamenti), Eric Daniel (sax tenore e contralto, flauto, sezione fiati), Orlando Johnson (voce solista), Sara Grimaldi (cori e voce solista), Modest Ouedraogo (cori e voce solista), Antonella Maisto (voce solista), Angelo Pardi (basso), Leonardo Laurita (percussioni), Pino Iodice (Chitarra classica, acustica, elettrica), Nunzio e Claudio Palumbo (cori), Corale Morè de la Paroisse Saint Camille de Ouagadougou, Jane (voce parlata in dialetto swahili in “Adeste Fideles”).

Gli incassi del CD “Christmas nee Africa” e delle tracce saranno devoluti alla missione dei Camilliani, in particolare al Centro Medico materno/infantile San Camillo di Ouagadougou (Burkina Faso).



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