TURISMO
Comunicato Stampa

Un piano generale della mobilità per le Dolomiti

07/09/21

La posizione della Associazione Transdolomites

FotoAssociazione Transdolomites



Serve un piano generale della mobilità per le Dolomiti. Il PNRR nei prossimi anni può rappresentare la storica occasione per dare alle Dolomiti la grande occasione per il ritorno del treno



Nel 1867, venne inaugurata la tratta della Ferrovia del Brennero tra Verona ed Innsbruck. Nel giro di alcuni anni nel Tirolo del Nord nel Sudtirolo ed in Trentino prese avvio un importante percorso di progettazione e di realizzazione delle ferrovie di vallata il cui scopo fu di collegare i territori periferici con il fondovalle attrezzato con la nuova ferrovia. Questo percorso si sviluppò sino al 1916 anno nel quale ebbe inizio la costruzione dell’ultima di dette ferrovie, la Ora-Predazzo conclusasi nel 1918. Per citare alcuni esempi di casa nostra di quel periodo citiamo le realizzazioni della ferrovia della Val Pusteria, la Bolzano-Merano, la Mori-Arco-Riva, la Valsugana, la Bolzano Caldaro, la Merano-Malles,la cremagliera Bolzano-Renon, la Brunico-Campo Tures, la Trento-Malè, la Val Gardena, la funicolare della Mendola per poi terminare appunto con la Ora-Predazzo nel cui periodo di incubazione si era anche sviluppato il progetto esecutivo della tramvia Lavis-Moena.

Ben oltre un secolo fa i territori ed i governanti locali avevano compreso l’importanza strategica della raggiungibilità delle loro località.

L’accessibilità dei territori di montagna venne così garantita dalle strade e dalle vie ferrate. Queste ultime ebbero un ruolo fondamentale per l’avvio dell’economia turistica favorendo l’arrivo dei forestieri nelle destinazioni turistiche dei monti e dei laghi.

Terminata la seconda Guerra Mondiale numerose linee ferroviarie locali vennero dismesse e la conseguenza fù che la raggiungibilità delle destinazioni turistiche e la mobilità dei residenti si affidò sempre più ai veicoli su gomma. Nelle valli, ormai disconnesse dalla rete ferroviaria nazionale, il traffico privato l’ha fatta da padrone ma allo stesso tempo rappresenta sempre più un fattore di decadimento della qualità della vita e dell’offerta turistica.

La costruzione della Galleria di base del Brennero cui si associa l’opportunità dell’Alta Velocità nella regione Trentino -Alto Adige ci riporta con il pensiero al lontano 1867 e ripropone il tema della raggiungibilità dei territori periferici di montagna. In particolare le destinazioni turistiche del Trentino, Sudtirolo e Tirolo austriaco sono sottoposte ad una forte pressione di traffico ma allo stesso tempo, private delle ferrovie storiche , oggi sono servite da un sistema di mobilità pubblica del tutto insufficiente a rispondere all’attuale domanda di mobilità collettiva.

Quando la galleria del Brennero sarà in esercizio il deficit di servizi di mobilità pubblica diverrà ancor più marcato. Con l’attivazione dell’Alta velocità ci si attende che dagli attuali 10% di utilizzatori del treno per raggiungere la nostra regione si passerà al 30 e forse anche 40%. Gli studi svolti in Italia e nell’Unione Europea indicano poi che in futuro i territori turistici raggiungibili via ferrovia saranno le mete sempre più ambite.

La non raggiungibilità in treno delle destinazioni turistiche della nostra regione le porrà di conseguenza progressivamente fuori mercato se non si interverrà in modo coraggioso con una politica lungimirante volta a rivoluzionare il modello di mobilità nelle Dolomiti, Patrimonio Mondiale UNESCO dal 2009.

A proposito di siti Unesco, sulla tratta St.Moritz-Venezia che via treno e mezzi pubblici unisce sette siti UNESCO, le Dolomiti sono l’unico di tali siti a non essere raggiunte al loro interno da questo pregevole progetto che propone il viaggio tra Engadina e Venezia solo utilizzando i mezzi pubblici.

La necessità di ragionare sulla creazione di una rete ferroviaria trentina di collegamento intervallivo in grado di connettere tra loro le principali realtà del territorio e di migliorare l’accessibilità al corridoio del Brennero è quanto mai attuale per rafforzare l’integrazione e lo sviluppo bilanciato delle valli con particolare attenzione all’accesso alle località turistiche.

Transdolomites, dal 2009 ha raccolto questa sfida attivandosi dinnanzi al Governo provinciale di allora, con la proposta di progettare un nuovo collegamento ferroviario tra Trento e Penia di Canazei via val di Cembra ma allo stesso tempo apprezzando e sostenendo l’idea di progettare il collegamento ferroviario tra Rovereto ed il Lago di Garda, il potenziamento della Ferrovia della Valsugana, il prolungamento della Trento-Mezzana verso la Valtellina per attivare il collegamento internazionale tra la Svizzera e Trento.

Investendo proprie risorse economiche alle quali si sono aggiunti i finanziamenti di BIM Adige, alcuni comuni della Valli di Cembra,Fiemme e Fassa con le rispettive Comunità di Valle, sino ad aggi sono stati investiti circa 130.000,00 Euro per promuovere gli studi propedeutici al progetto definitivo della Trento-Penia. Nel 2014, con lo studio prodotto dalla Facoltà di Economia dell’Università di Verona a firma dell’Ing. Giovanni Saccà del CIFI di Verona, Prof. Francesco Rossi ed Arch. Thomas Demetz, si è giunti a realizzare un lavoro che può essere considerato una ipotesi progettuale sufficientemente dettagliata in linea con le normative di RFI.

L’idea della Trento-Penia ha ampliato inevitabilmente il ragionamento a favore di una strategia dei trasporti in chiave locale ma anche di più ampio raggio in ambito dolomitico ed alpino per creare progressivamente una vera corsia preferenziale per la mobilità pubblica del tutto indipendente dalla mobilità privata nelle Alpi Centrali e nelle Dolomiti , Val Gardena e Badia , giungendo ad interessando Svizzera, Italia, Germania, Austria. Significa attrezzare le Dolomiti dell’opportunità di essere appetibili ai nuovi mercati del turismo più rispettoso dell’ambiente e una nuova modalità di spostarsi anche e soprattutto per i residenti.

Sempre nel contesto della realizzazione del corridoio ferroviario europeo ten-t scandinavia-mediterraneo, le ferrovie del Trentino, e Sudtirolo esistenti alle quali riteniamo sia quanto mai urgente affiancare la riattivazioni delle ferrovie regionali storiche dismesse nei decenni passati ci sembra quanto mai opportuno vengano considerate come un importante tassello del corridoio europeo del Brennero.

Proprio in questi Transdolomites ha deciso di inviare all’attenzione di Enrico Giovannini, Ministro delle Infrastrutture e della, Mobilità Sostenibile particolarmente sensibile alle tematiche della mobilità sostenibile una lettera articolata sulla questione dolomitica.

Il succo del discorso sta nel fatto che riteniamo ormai irrinunciabile che per le Dolomiti si provveda ad avviare un percorso partecipato sovra provinciale e sovra regionale che porti alla progettazione di una piano generale della mobilità per le Dolomiti al centro del quale le ferrovie di valle rappresentino l’opportunità di riprogrammare l’offerta turistiche nelle montagne più belle al mondo. Il tempo delle strade è, finito. Nuove strade stanno a significare solo nuovo traffico. Non è una ideologia questa ma la sacrosanta realtà. Miliardi di Euro spesi in strade hanno avuto come effetto il fatto di avere prodotto nuovo traffico.

E ancora in tema di PNRR , importante quanto dichiarato in un Webimar di inizio estate 2021 da Alessandra Sartore Sottosegretaria del Ministero dell’ Economia e Finanza. In quell’occasione ha spiegato che il PNRR è solo il punto di inizio del percorso degli investimenti sulla mobilità sostenibile soprattutto citando la necessità di investire sul potenziamento della rete ferroviaria per il trasporto regionale. Interventi questi necessari per modernizzare il sistema dei trasporti in Italia. In queste intenzioni si guarda con molto interesse al ripristino delle ferrovie storiche nell’ambito del progetto “ Binari senza tempo.”

Se queste sono le linee guida lungo le quali si svilupperà in futuro il PNRR , le Dolomiti non possono più permettersi di perdere l’appuntamento con la storia. Il futuro si costruisce: esso non si crea da solo.



INFO

Massimo Girardi

Presidente di Transdolomites

Cell. 320.4039769

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