ARTE E CULTURA
Comunicato Stampa

Urban Memories. NY 1942-2012

01/02/13

Foto della collezione di Stefano e Silvia Lucchini, foto di Angelo Bucarelli e opere di Jonathan Guaitamacchi. A cura di Lorenzo Canova

BIBLIOTECA ANGELICA-GALLERIA
Roma, 8 febbraio – 23 febbraio 2013


New York, esempio per eccellenza di come le metropoli del mondo viaggino alla velocità della luce e le memorie del passato, pur avendo matrici differenti, nelle realtà del contemporaneo si confondano in denominatori comuni.

La mostra Urban Memories. NY 1942-2012 è ospitata presso la Galleria della Biblioteca Angelica dall’8 al 23 febbraio. Tre artisti, tre tecniche e tre cicli di opere che danno vita ad un meccanismo articolato fatto di tre temporalità distinte, paradossalmente differenti e sincroniche, di spazi convergenti e distanti, dei tanti metodi possibili per scoprire la forma segreta di una città multipla e complessa, del tracciato nascosto ed enigmatico di una metropoli che lega il passato e il presente nel suo caleidoscopio dinamico di immagini, di oggetti e di vita proteso vorticosamente verso il futuro. In mostra 58 lavori: 40 foto storiche dei collezionisti Stefano e Silvia Lucchini, 8 foto di Angelo Bucarelli e 8 opere di Jonathan Guaitamacchi.

Urban Memories. NY 1942-2012, con il patrocinio dell’Ambasciata degli Stati Uniti d’America, è organizzata dalla Galleria Russo in collaborazione con Euro Forum Comunicazione; il catalogo è di Palombi Editori.

Tutto nasce da un album di foto in bianco e nero, targate anni '40, di un artista di cui non si conoscerà mai il nome, scoperte e poi raccolte nella collezione di Stefano e Silvia Lucchini che riassumono il fascino eterno di New York, dall'estremo sud di Manhattan fino al nord, oltre Central Park. Dopo settant’anni due artisti ripercorrono le tracce di quegli antichi originali: Angelo Bucarelli, eseguendo gli stessi scatti del ‘42 con meticolosa precisione, indaga sul tempo e la sua accelerazione, il tempo meteorologico che fa la sua rivoluzione in soli 8 giorni, il tempo della vita che serra gli esseri umani in una corsa costante popolata di edifici che cambiano, automobili che sfrecciano e scatti fotografici rapidi da turista compulsivo. Jonathan Guaitamacchi, che da anni lavora sull’iconografia del paesaggio urbano, riprende uno spunto fotografico e lo declina in pittura, le sue annotazioni contornano le immagini principali come pensieri che lottano per dare forma ad una riflessione definitiva.

Il curatore della mostra Lorenzo Canova esamina il dialogo sul tempo dei tre artisti:
“Il primo tempo è quello dell’artista senza nome delle foto della collezione di Stefano e Silvia Lucchini […] che racconta una realtà luminosa fatta di immagini cristalline e monocrome, una città monumentale e quasi vuota, le presenze umane che sembrano rarefatte per un abitante del XXI secolo, sovrastate dalle presenze architettoniche, dalla luce che le fa risaltare in contrasto con le grandi ombre che le attraversano nella loro sintesi monumentale e solenne.
Nei lavori di Bucarelli tutto appare meno nitido e più fluido, in un contesto che sfugge a una definizione univoca e dove le ombre sembrano essersi perse per dare spazio a una luminosità intensa e di grande impatto cromatico che però ha perso il nitore plastico degli

anni quaranta […] lanciato nella velocità elettronica del mondo e della metropoli di oggi,
dove gli stessi abitanti sembrano far parte di una sequenza accelerata di bit e di elettroni che unisce le auto, le persone, le costruzioni e gli schermi di Times Square.
Il tempo di Guaitamacchi diventa un tempo delle cose, dei viali, dei grattacieli e dei ponti, dove i grigi e i neri mostrano la forza titanica dello sforzo che li ha costruiti dimenticando nello stesso momento però i loro autori, quegli uomini che sono assenti da queste immagini sintetiche e robuste, dove l’oscurità delle ombre ritorna a marcare i bagliori di una luce irreale molto distante da quella più antica degli originali, anche se basata su un simile impianto cromatico fatto di bianchi e di neri”.

Alle 18.00 del 7 febbraio si svolge nel Salone della Biblioteca Angelica un incontro di approfondimento sulla mostra, sui mutamenti urbani e sui cambiamenti sociali della città di New York dal 1942 ad oggi.
Intervengono:
- On. Furio Colombo, editorialista e scrittore
- Nicholas J. Giacobbe, addetto culturale Ambasciata degli Stati Uniti d’America
- Arch. Franco Purini, docente presso l’Università La Sapienza di Roma
- Prof. Lorenzo Canova, storico e critico d’arte Università del Molise

Info:
Urban Memories. NY 1942-2012
Biblioteca Angelica-Galleria Roma, Via di Sant’Agostino 11 – Tel 06.6840801
Apertura al pubblico 8/ 23 febbraio 2013 Ingresso libero
Lunedì-Sabato orari 10.30/18.30 Domenica chiuso
Catalogo € 10,00

Ufficio stampa: Euro Forum Comunicazione
Maria Luisa Migliardi 06.8074876 - Carla Cirimbilla 338.6134439 - email: ml.migliardi@euroforum.it


Angelo Bucarelli
E’ entrato nel mondo artistico romano degli inizi degli anni Settanta, dividendosi tra pittura, scultura, fotografia e cinema. Nel 1978 ha avuto la sua prima personale a Roma alla Galleria Pan di Carola Barbato. In seguito, ha sperimentato altre forme di espressione artistica, come la grafica, realizzando numerose pubblicazioni, fra cataloghi d’arte e libri illustrati. L’opera Conditional/Unconditional è stata in mostra alla 53a Biennale di Venezia, al Collateral Event “Unconditional Love”, nel dicembre 2009 é stato invitato alla 4° Biennale di Arte di Baku in Azerbaijan, nel maggio 2010 ha esposto con una sua personale al Museo di Arte Moderna di Anticoli Corrado (Roma). Nel 2011 ha esposto per la Provincia di Trieste al Bunker del Castello di Duino Trieste, scontrosa grazia. La mostra è stata insignita della medaglia del Presidente della Repubblica Italiana e ha avuto molti riconoscimenti. Nel settembre 2013 in occasione della Biennale di Istanbul realizzerà per l'Istituto Italiano di Cultura in Istanbul una installazione site-specific. Vive a Roma dividendo la sua passione per la scultura con le attività di curatore di mostre, eventi e progetti internazionali di cultura e comunicazione.

Jonathan Guaitamacchi
Diplomato all’Accademia di Brera, vive tra Milano, Londra e Cape Town. Agli inizi collabora come disegnatore per alcuni studi di architettura. Si concentra sulla pittura nei primi anni ’90, realizzando paesaggi urbani in bianco e nero. Nel ‘97 dopo un periodo di lavoro negli impianti dismessi alla Bovisa di Milano, presenta la prima personale Le Macchine della Luce; vince anche il “Premio Suzzara”, ex equo. Conosciuto per le ampie visioni di città globali, paesaggi urbani e panoramiche vedute tra un luogo e un altro, dipinge paesaggi la cui dissolutezza proviene direttamente dalla memoria, dal ricordo che lega l’artista al territorio inglese. Lavora sullo spazio, si addentra nella terza dimensione, ed interpreta l’architettura come linguaggio, come ripetizione di un modo. È presente alla XIV Quadriennale di Roma, nel 2005 e nel 2010 è alla Biennale di Pechino. Tra le personali: Barbican Centre di Londra (2012); Contemporary Istanbul, Galleria Russo; The Mother City Transfert, Nirox Project/SMAC Gallery Johannesburg South Africa (2011), British Black, Galleria Biasutti e Galleria Russo (2010); Linguaggi del Mondo, 53a Biennale di Venezia, Palazzo Querini (2009); West Lake International Art Festival, Hangzhou, China; Qualcosa di personale-trasformazioni di un secolo breve, Palazzo della Borsa, Genova (2008); Acquisizione e Esposizione “Collezione Farnesina” MAE. E’ stato premiato come migliore artista 2012 in occasione della rassegna Settembre ad Arte.

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