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VANADIO: un elemento traccia importante per la salute

Considerata la bassissima concentrazione nell’organismo umano, il vanadio è considerato un elemento ultratraccia indispensabile in alcuni processi fisiologici del corpo umano.

FotoLe fonti alimentari di VANADIO provengono prevalentemente da pepe nero, finocchio, cereali, funghi, molluschi e crostacei, semi e spinaci. Questi alimenti forniscono in media da 0,05 a 1,8 mcg di vanadio per grammo di alimento.

Sebbene poco sia conosciuto del suo ruolo metabolico, il vanadio gioca un ruolo rilevante in alcuni processi fondamentali per l’organismo umano: ha ad esempio un ruolo importante nella pompa sodio-potassio (che ha il compito di mantenere stabile la concentrazione del sodio e del potassio ai due lati opposti della membrana plasmatica della cellula) e nella produzione di altri enzimi coinvolti nel metabolismo dei principi nutritivi, degli ormoni e del tessuto osseo.

Alcuni studi hanno messo in evidenza che potrebbe inoltre svolgere un’azione simile a quella dell’insulina o potenziarne gli effetti.

Viene assunto in piccolissime concentrazioni con la dieta e partecipa a diverse reazioni chimiche che avvengono nell’organismo (1).

Il vanadio svolge un ruolo nel metabolismo (2):

• dei carboidrati (attraverso effetti sulle vie della glicolisi, glicogenolisi, glicogenogenesi e gluconeogenesi);
• dei lipidi (mediante stimolazione della lipogenesi e inibizione della lipolisi);
• del colesterolo;
• dei fosfolipidi.

Inoltre, il vanadio è coinvolto nella mineralizzazione ossea, nel metabolismo della tiroide e dei globuli rossi, nel movimento del calcio cellulare e nella segnalazione intracellulare (3).

Regola anche l’attività di enzimi chiave coinvolti nella fosforilazione e defosforilazione enzimatica, e partecipa alla proliferazione e differenziazione delle cellule.

Il fabbisogno giornaliero di vanadio è stato calcolato in 10-20 μg giornalieri per gli adulti. L’assunzione media giornaliera con l’alimentazione è di circa 4 microgrammi. Dosi superiori possono essere tossiche. L’assunzione contemporanea di cromo e vanadio può dare effetti negativi.

Un alimento/integratore con una buona dose di VANADIO COLLOIDALE è il COPRINUS COMATUS

Comunemente conosciuto come “Shaggy mane” in America e come “fungo dell’inchiostro” in Italia, il Coprinus comatus è un fungo delizioso dal punto di vista culinario, citato per questo anche dal Prof. Clyde Christensen dell’Università del Minnesota nel libro “Common Edible Mushrooms” del 1943. Egli pubblicò questo libro nel tentativo di superare la micofobia del comune pubblico dell’epoca. Il Coprinus comatus nel suo libro rientra tra i “Foolproof four” ossia tra i “4 a prova di errore” e in effetti tra i funghi commestibili all’epoca, alcuni non erano facilmente identificabili. Fortunatamente ora molte cose, in oltre 60 anni, sono cambiate in micologia.

Il Coprinus è considerato utile per la prevenzione e il miglioramento dell’iperglicemia e del diabete, senza gli effetti indesiderati della somministrazione isolata di vanadio , che necessita, per limitare le reazioni collaterali, della concomitante somministrazione di ferro: il Coprinus comatus contiene, infatti, naturalmente anche elevate quantità di ferro, equilibrando in modo naturale l'azione del vanadio senza evidenziare alcun effetto collaterale. Grazie a questa sua particolarità è in grado di ridurre l’emoglobina glicata e la glicemia elevata, due parametri importanti nel diabete (Bailey et al., 1984; Han et al., 2003 e 2006).

Si noti che l’utilizzo di sali di vanadio per il trattamento del diabete provoca numerosi effetti collaterali e non è pratica medica troppo consigliabile. Al contrario, la somministrazione di vanadio attraverso questo fungo non ha effetti collaterali ed è sicuro.

Studi su Coprinus e la sua azione sul metabolismo glucidico hanno evidenziato effetti positivi sui livelli glicemici, sulla regolazione della glicemiaa e sui livelli di emoglobina glicata. Studi sperimentali hanno dimostrato un effetto revitalizzante e rigenerativo sulle cellule B pancreatiche. La presenza del Vanadio spiega la sua azione insulino-mimetica, attraverso un meccanismo di inibizione di una tirosin-chinasi intracellulare responsabile della regolazione negativa della via di segnalazione che induce il fenomeno di resistenza periferica all’insulina.

BIBLIOGRAFIA

1. Requisiti nutrizionali per boro, silicio, vanadio, nichel e arsenico: conoscenze e speculazioni attuali (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/1916090/)
2. Un nuovo concetto: l'uso dei complessi di vanadio nel trattamento del diabete mellito (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/12203906/)
3. Vanadio: rischi e possibili benefici alla luce di una panoramica completa dei suoi meccanismi farmacotossicologici e delle molteplici applicazioni con una sintesi delle ulteriori tendenze della ricerca (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32305626/)
4. Rehder D. Vanadio. Il suo ruolo per gli esseri umani. Met Ions Life Sci. 2013;13:139-69. DOI: 10.1007/978-94-007-7500-8_5. PMID: 24470091; PMCID: PMC7120733.
5. Poucheret P, Verma S, Grynpas MD, McNeill JH. Vanadio e diabete. Mol Cell Biochem. 1998 Novembre;188(1-2):73-80. PMID: 9823013.
6. Fabbisogno giornaliero vanadio, ISS.
7. Han C, Yuan J, Wang Y, Li L. (2006): “Hypoglycemic activity of fermented mushroom of Coprinus comatus rich in vanadium.” J Trace Elem Med Biol., 2006 20(3): 191-6.
8. Han C, Xing F, Jiang F, Wang Y. (2003): “A study on co-effects of Coprinus comatus fermentation liquid and sodium vanadate on the process of inhibiting ascension of blood glucose in mice.” Edible Fungi of China, 22 (1): 39-40.
9. Lee KA, Lee JS, Yoon JD, Chung MW, Ha, HC, Lee JS. (2005): “Hepatoprotective effects of waxy brown rice cultured with Agrocybe cy- lindracea (DC.) Gillet.” International Journal of Medicinal Mushrooms, 7(3): 351-352.
10. Nutrients and non-nutrients composition and bioactivity of wild and cultivated Coprinus comatus (O.F.Müll.) Pers.
11. The culinary-medicinal mushroom Coprinus comatus as a natural antiandrogenic modulator.
12. Vanadium uptake by biomass of Coprinus comatus and their effect on hyperglycemic mice



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