SALUTE e MEDICINA
Comunicato Stampa

Acidosi tessutale e squilibrio del Sistema Neuro-Vegetativo: le alterazioni della matrice extracellulare vera origine delle patologie

Le leggi che determinano le complesse regolazioni biologiche e i livelli di organizzazione delle cellule non sono localizzate nel genoma, ma in reti interattive epigenetiche, che comprendono sia il codice genetico che la risposta agli influssi esterni. Infatti il nostro destino si decide al confine tra la membrana cellulare (vero cervello della cellula) e lo spazio extracellulare, così come un individuo non può esimersi dall’interagire con l’ambiente che lo circonda.

FotoNella medicina scientifica inizia a delinearsi un paradigma genetico secondo il quale le malattie più gravi, quali i tumori, potrebbero essere diagnosticate e trattate mediante la tecnologia genetica. Si dimentica, tuttavia, che solo il 2% delle malattie è di origine monogenica, cioè derivante dal processo ereditario dominante. Per il restante 98% delle malattie, questo paradigma non è valido, perché la predisposizione o “causa interna della malattia”, viene modificata dagli influssi ambientali individuali, definiti come esposizione.

Proprio predisposizione ed esposizione, intesi come concetti somatopsichici e psicosomatici, hanno a che fare con l’ordine vitale dell’uomo nel suo complesso. In scala ridotta, questo ordine si trova anche nel microcosmo, nel reciproco rapporto tra le cellule e la sostanza intercellulare circostante.

Anche in questo caso lo scopo è di formare e modellare l’organismo nel suo complesso; in caso di mancato raggiungimento di un equilibrio tra le cellule e l’ambiente circostante, si instaura un circolo vizioso che sfocia alla fine nella disregolazione, nell’infiammazione e successivamente nelle malattie croniche.

La medicina biologica ed olistica mira, appunto, ad armonizzare l’ambiente interno della cellula con l’ambiente extracellulare, allo stesso modo in cui, in ambito macroscopico, nessun uomo può guarire o rimanere sano senza un rapporto corretto e un’interazione reale con i propri simili. La cellula non può essere presa separatamente rispetto al suo ambiente vitale, la sostanza fondamentale. Allo stesso modo, medico e paziente vengono a trovarsi in un sistema di comunicazione, ognuno come partecipante attivo. Come i fisici, che all’inizio del secolo scorso si resero conto, nell’ambito della teoria quantistica, che l’osservatore stesso influisce sullo stato dell’oggetto osservato, così possiamo comprendere che non esistono affatto osservazioni oggettive, ma solo osservazioni inserite in una matrice di comunicazione.
La vita di un organismo pluricellulare superiore è legata alla triade capillari-sostanza fondamentale (Matrice) - cellula. Come parte integrante dell’organismo quale sistema aperto, la matrice ha un’importanza preminente. Inoltre la capacità reattiva, sia normale che patologica, del materiale genetico nel nucleo di una cellula dipende dalla funzionalità della sostanza fondamentale. Qualsiasi malattia ha origine, pertanto, da un’alterazione strutturale o funzionale del sistema mesenchimale.

LA MATRICE EXTRACELLULARE
L’organismo umano è costituito da molteplici tessuti organizzati in differenti organi, raggruppati funzionalmente in apparati o sistemi. Ciò che unisce questi elementi diversi e permette loro di comunicare tra loro e di lavorare in sinergia è il mesenchima, costituito dalla sostanza fondamentale (idrosalina e glicoproteica) del tessuto connettivo, dal sistema capillare e linfatico terminale e dalle terminazioni del sistema nervoso autonomo.
Tutte le sostanze nutritive, gli ormoni, gli antigeni, per arrivare dal compartimento ematico e linfatico ai tessuti devono passare attraverso il mesenchima, che pertanto è la sede di ogni comunicazione intercellulare.

L’attività di comunicazione del mesenchima è esprimibile come attività redox e trae l’energia necessaria dalla respirazione cellulare. Se l’ambiente mesenchimale è persistentemente alterato si avrà un disturbo della comunicazione intercellulare secondario all’alterazione del flusso di sostanze dal compartimento ematico al parenchima. II disturbo verrà all’inizio compensato dai sistemi di regolazione e sarà pertanto inapparente (fase preclinica asintomatica), ma se i fenomeni patologici sono persistenti o di entità tale da superare le possibilità di compensazione, allora il blocco funzionale genererà un campo di disturbo che attiverà i sistemi di regolazione a distanza (stress) e, qualora l’organismo non riesca a compensare lo squilibrio, si avrà una malattia manifesta.

Per giungere dal circolo ematico alle cellule dei tessuti e degli organi tutte le sostanze devono attraversare la sostanza fondamentale (Matrice Extracellulare), essa raccoglie tutte le informazioni e poi le trasmette, attraverso il glicocalice (recettori di superficie delle cellule), alle cellule stesse.
Continuamente devono pervenire in ogni distretto ossigeno e metaboliti e devono essere asportati anidride carbonica e cataboliti. Immaginiamo questo spazio virtuale tra le cellule parenchimali (il compartimento interstiziale extracellulare), costituito dalla matrice collagene che sostiene le componenti connettivali, trattiene l’acqua extracellulare e “riempie” l’interstizio; vi arriva sangue arterioso mediante il sistema capillare arterioso, ne parte il sangue venoso di deflusso che asporta le scorie attraverso i capillari venosi.

Poi vi sono i vasi linfatici, che originano a “fondo cieco” proprio in questi spazi interstiziali, e infine le terminazioni del sistema nervoso autonomo che si sfioccano nel compartimento extracellulare per lasciarsi sollecitare dalle variabili ambientali e informare poi l’ipotalamo di tali variabili di pH, di concentrazione ionica, di pressione parziale di gas e di concentrazione di varie sostanze in grado di attivare o deprimere le fibre adrenergiche o colinergiche (e di conseguenza ormoni, mediatori, citochine).

Attraverso queste complesse connessioni tra sistema nervoso autonomo, sistema leucocitario e linfocitario circolante e sistema nervoso centrale (sostanza reticolare ascendente, ippocampo, circuiti talamo-corticali e ipotalamo-talamici, sistemi sotto-corticali e circuiti dei nuclei della base) in ogni istante il cervello ha “il polso” della situazione generale dell’organismo intero e ne coordina le attività.

Poiché la Matrice Extracellulare è collegata al sistema ghiandolare endocrino tramite i capillari e al Sistema Nervoso Centrale tramite le terminazioni periferiche neurovegetative che in essa si disperdono a fondo cieco e poiché entrambi i sistemi sono collegati l’un l’altro nel midollo allungato, i centri superiori della regolazione possono essere informati di ogni variazione che avvenga in questa struttura.

L’essere umano può essere visto come un recipiente, che sul fondo reca il carico tossinico derivante dalla sua costituzione (il “miasma” di Hanemann), al centro il carico tossinico-metabolico cronico accumulato nella presente vita e superiormente la conflittualità cronica emotivo/spirituale di fondo data dai conflitti non risolti e sedimentati nell’inconscio: la malattia è determinata da una causa scatenante acuta, che può essere sia fisica che psichica, che rappresenta la classica goccia che fa traboccare il recipiente e che diventa causa scatenante della patologia acuta che porta spesso il paziente alla consultazione.
Il compito fondamentale del medico è quello di stabilire in quale punto di questo complesso network biocibernetico sia più opportuno inserirsi a livello diagnostico-terapeutico e soprattutto come poterlo fare in forma scientifica evitando un eccessivo interventismo, ma garantendo contemporaneamente una rigorosa precisione accompagnata da elevata sensibilità e specificità.

LA NUTRACEUTICA
Il termine di Nutraceutica, coniato dal Dr. Stephen DeFelice nel 1989, nasce dalla fusione di "Nutrizione" e "farmaceutica" e si riferisce allo studio di alimenti che hanno una funzione benefica sulla salute umana.
Gli alimenti nutraceutici vengono anche definiti alimenti funzionali (pharma food o farmalimenti) ovvero un alimento salutare che associa ai componenti nutrizionali selezionati per caratteristiche quali l’alta digeribilità e l’ipoallergenicità, delle proprietà curative date dai principi attivi naturali in esso contenuti validati da comprovata e riconosciuta efficacia nella protezione e promozione della salute sia fisica, che psicologica dell'individuo.
Queste proprietà salutari possono anche venir aggiunte a certi alimenti tramite l'addizione di sostanze propositive al buon funzionamento psicofisico e alla salute generale della persona, come ad esempio gli Omega 3 al latte o alle uova o le Vitamine ai fiocchi di cereali, le patate al Selenio, le barrette energetiche con Aminoacidi e Vitamine del gruppo B, i fiocchi di mais uniti ad Acido Folico e Sali minerali. In tal modo alle virtù di questi alimenti si sommano quelle degli Acidi grassi Polinsaturi, ottenendo così dei Nutraceutici o Alimenti funzionali ricchi di molecole salutari.

In realtà si dovrebbe distinguere fra Nutraceutico ed Alimento funzionale (in inglese definito "Functional food") o anche Farmalimento (in inglese definito "Pharma food"), laddove il primo indica una specifica sostanza estratta dagli alimenti con certe qualità medicamentose, mentre il secondo significa un cibo vero e proprio (o addizionato) che mostra direttamente proprietà benefiche tramite la sua introduzione nella dieta alimentare.

Le due tipologie, NUTRACEUTICO E ALIMENTO FUNZIONALE, non sono però poi così diverse, distanti e divisibili, anzi spesso vengono utilizzate in modo scambievole come sinonimi. Certi cibi infatti contengono numerose sostanze nutraceutiche, tanto da poter essere anch'essi definibili Nutraceutici; ne sono un esempio i cosidetti "PROTONUTRIENTI", nei quali vi sono numerosi principi nutritivi come Aminoacidi, Acidi grassi essenziali, Antiossidanti, Sali minerali, Vitamine, etc. con caratteristiche preventive e di supporto rispetto a molteplici problemi psico-ficici e che vanno spesso a costituire parti organiche dei vari apparati del corpo e/o a mediare la produzione di ulteriori fondamentali sostanze o altresì a permettere specifiche sue funzioni vitali.

Questi alimenti, come accennato, prendono il nome di Alimenti funzionali o Farmalimenti, ed associano ai fattori nutrizionali le proprietà farmaceutiche di principi attivi naturali. In tal modo integrano al meglio l'alimentazione e nello stesso momento la arricchiscono e completano fornendo molecole utili contro possibili malattie, invecchiamento, agenti negativi esterni, radicali liberi, stress psico-fisico, etc. e altresì spesso indispensabili al generale funzionamento del corpo e della mente.

IN TAL MODO GLI INTEGRATORI POSSONO ESSERE UN VALIDO AIUTO IN CERTI MOMENTI DI STRESS ED AFFATICAMENTO PSICO-FISICO, IN CONCOMITANZA A DIETE ECCESSIVAMENTE RESTRITTIVE O A REGIMI ALIMENTARI CARENZIALI, COSÌ COME PER AGEVOLARE I PROCESSI ANTIOSSIDANTI DELL'ORGANISMO.

Una dieta varia ed equilibrata consente dunque di introdurre i principali Nutraceutici molto importanti, e certe volte fondamentali, per il buon funzionamento ed il benessere generale della persona. Tra l'altro i vari Nutrienti e i diversi principi nutraceutici si combinano e si integrano nei vari cibi disponibili in modo unico e quindi chimicamente non replicabile per cui in funzione della qualità del cibo di cui noi ci riforniamo possiamo affermare che:
Noi siamo quello che mangiamo!
Fonte: www.psichenaturale.it



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