AHCC, poco conosciuto, molto efficace
La ricerca mostra che AHCC, attivo Hexose composto correlato, dovrebbe avere effetti benefici nella prevenzione e nel trattamento del diabete, iperlipidemia e l'epatite. Ha antitumorale anche l'azione e ad alleviare gli effetti collaterali della chemioterapia. Giappone, AHCC è utilizzato in più di 600 ospedali nel trattamento del cancro, epatite e altre malattie croniche.
AHCC è un estratto fermentato di micelio di un ibrido di diversi tipi di funghi utilizzati nella medicina tradizionale giapponese. Si differenzia da altri integratori alimentari a base di funghi dal suo basso peso molecolare (5000 daltons), ottenuto mediante un processo enzimatico, che facilita l'assorbimento orale.
L’AHCC è un monosaccaride dal gusto leggermente dolce prodotto dal micelio di un ibrido di shiitake coltivato nell’estratto di crusca di riso. La crusca di riso stessa ha proprietà antivirali e di supporto al sistema immunitario. L’AHCC fu sviluppato nel 1987 presso la Facoltà di Scienze Farmaceutiche dell’Università di Tokyo dal Dr. Toshihiko Okamoto in collaborazione con i ricercatori dell’Amino Up Chemical Co. Ltd.
L’AHCC viene estratto dai fili che formano il micelio della miscela di funghi coltivati in una vasca di precoltivazione. Le colonie di funghi vengono poi coltivate nella vasca principale di coltura per altri quarantacinque giorni. L’AHCC si ottiene attraverso un processo brevettato di coltura, decomposizione enzimatica, sterilizzazione, concentrazione e crioessiccazione.
Fra i principali componenti dell’AHCC c’è anche l’a-glucano parzialmente acetilato, il quale è noto per i suoi effetti benefici sul sistema immunitario. Uno dei vantaggi del processo di fermentazione è legato alla scissione dei nutrientiì in una forma più facilmente assorbibile dall’organismo. L’AHCCì ha un peso molecolare di soli 5.000 dalton. Il peso molecolare di gran parte degli estratti fungini è di centinaia di migliaia di dalton.
Un peso molecolare così ridotto aumenta l’efficacia dei nutrienti che vengono, in tal modo, assorbiti e utilizzati, senza eliminarne nessuno. Tutto ciò, inoltre, fa sì che i potenti nutrienti contenuti nell’AHCC vengano assimilati rapidamente dai globuli bianchi per essere immediatamente utilizzati per distruggere i tumori o per rafforzare le difese immunitarie. Ecco un altro motivo, in aggiunta alla sua funzione di rafforzamento immunitario, per il quale l’AHCC è considerato un superalimento. L’acronimo AHCC sta per Active Hexose Correlatedì Compound (composto collegato d’esosio attivo).
Sviluppato alla fineì degli anni Ottanta come agente naturale per la regolazione della pressione arteriosa, i ricercatori ne osservarono ben presto gli effetti benefici sul sistema immunitario. L’AHCC è stato utilizzato per il trattamento di alcune delle malattie più gravi, compresi cancro, malattie cardiache, epatite e persino l’AIDS. L’AHCC è stato ampiamente pubblicizzato in Giappone in centinaia di giornali, riviste e in pubblicazioni scientifiche peer-review. Sono tanti i libri scritti al riguardo, come, per esempio, Testimony of 11 Cancer Doctors: Why Is AHCC Effective? (Testimonianza di 11 medici oncologi: perché l’AHCC è efficace?) Gendai Shorin, Tokyo 1999; The Cancer Immunity Screening (Lo screening dei tumori), K.Uno, Metamor shuppan, Tokyo 2000.
Inoltre, esistono diverse testimonianze di guarigione o miglioramento marcato di numerose altre affezioni, come lesioni lente a guarire, ulcere allo stomaco, gengivite, sindrome della stanchezza cronica, parassiti, sclerosi multipla e altre malattie autoimmuni.
Come mai l’AHCC è così versatile?
Ma com’è possibile che una sola sostanza sia così efficace nel trattamento di un tale numero di patologie? La risposta a questa domanda è duplice. Innanzitutto, l’AHCC è molto più di un semplice medicamento per il trattamento delle patologie. In quanto “superalimento”, nutre l’organismo al livello del sistema immunitario. L’altra parte della risposta risiede nella nostra percezione della malattia. Per definire una malattia, ingenere, guardiamo al sistema o apparato dell’organismo in cui si manifestano i sintomi e il tipo di lesione che interessa la parte. In presenza, per esempio, di un problema di circolazione, guardiamo al cuore o alle arterie per cercare un danno specifico; nel caso di cancro al polmone, trattiamo il polmone; se, invece, il tumore è alla prostata, andremo a trattare quella ghiandola; nel caso dell’epatite, tratteremo il fegato e così via. In tempi recenti, però, la scienza medica ha cominciato a investigare l’idea secondo la qualealcune patologie siano malattie dell’intero sistema e non soltanto di
una parte di esso.
Il sistema immunitario è certamente un ottimo indicatore dello stato di salute dell’intero organismo, in quanto la sua attività abbraccia tutti i sistemi e apparati dell’organismo. In altre parole, l’attività del sistema immunitario influenza ciascun organo dell’organismo a un livello fondamentale.
L’oncologo e ricercatore Katsuaki Uno, M.D., un grande sostenitore dell’AHCC per il trattamento del cancro, afferma: “Le singole cellule tumorali derivano certamente da anomalie genetiche. Tuttavia, la trasformazione di tali cellule in tumore avviene quando si sviluppa una condizione patologicaì dovuta al declino della funzionalità immunitaria. In altre parole, nel caso del cancro, è un’anomalia immunitaria che determina l’insorgenza della malattia.
Il cancro è una malattia del sistema immunitario. Questo punto di vista implica un concetto molto interessante. Ultimamente, molti ricercatori si sono resi conto che le anomalie immunitarie hanno un ruolo fondamentale nel deterioramento delle malattie da civilizzazione, caratterizzate dal sovraccarico del sistema immunitario, come l’arteriosclerosi e l’ipertensione, in malattie vascolari cerebrali, malattie cardiovascolari, diabete e altre affezioni.”
Il Dottor Uno afferma che la capacità del sistema immunitario di distruggere le cellule anomale può venire compromessa, per cui le cellule anomale, cancerogene e così via si accumulano nei tessuti.
La grande piaga dell’AIDS ha forzato gli scienziati a studiare più da vicino il funzionamento del sistema immunitario. L’AIDS è stata, infatti, la prima malattia identificata come specifica del sistema immunitario. È noto che il virus dell’HIV da solo non causa l’AIDS, ma un sistema immunitario indebolito fa sì che essa prenda il sopravvento e danneggi l’intero organismo.
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